> Collaborazioni > il Mattino > 1999 Titlà, alla ricerca delle origini della musica popolare Sentendo
parlare dei Titlà, a molti viene subito in mente l’Irlanda.
Insieme ai trentini Kalevala e ai Guineverrah di Bolzano, i Titlà
sono tra quei pochi gruppi che in regione suonano musica celtica, anche
se è doveroso sottolineare che questa etichetta al gruppo pusterese
sta un po’ stretta. I Titlà tendono infatti a far confluire
nella propria musica diversi tipi di musica popolare: “Suoniamo
la musica che più ci piace... e a noi piace soprattutto la musica
popolare. Certamente abbiamo cominciato a suonare musica celtica, scoprendo
via via nuovi tipi di musica popolare e facendoli confluire. E’
sicuramente interessante mischiare diversi stili, comporre ad esempio
un testo tirolese e musicarlo con una composizione irlandese”. E’
questo il concetto con cui il gruppo pusterese dà di fatto inizio
all’ultima puntata di “Soundcheck TV”, il programma
televisivo della RAI Sender Bozen che andrà in onda quest’oggi
alle ore 18.00. Ad un anno dalla pubblicazione del cd “Zin ungiwejhn”,
la trasmissione ci aiuta a capire la natura di questo gruppo, che a tutt’oggi
oltre ad un vasto repertorio di canzoni celtiche, propone un vasto repertorio
di canzoni jiddish.“Si tratta della musica degli ebrei europei (e
della loro lingua, che prima della seconda guerra mondiale in Europa era
parlata da 10 milioni di persone, ndr), che veniva suonata soprattutto
in occasione di matrimoni: è una musica che ha sempre saputo addattarsi
a quella originaria dei paesi nei quali la comunità ebrea viveva”.
I Titlà sono alla costante ricerca di vecchie sonorità da
integrare nella loro musica. Alcune loro composizioni dei Titlà
sono state influenzate dal lavoro del Dott. Egon Kühebacher, autentico
studioso del dialetto tirolese e padre di Hermann, polistrumentista e
voce dei Titlà: “voglio far suonare bene le parole, non solo
metterle in rima”. I Titlà, nome che in pusterese vuol dire
“fate pure”, risposta data dai proprietari dei locali quando
il gruppo chiedeva se poteva suonare un po’, sono: Hermann Kühebacher
(voce, mandolino, cornamusa, scacciapensieri, whistles), Toni Taschler
(voce, fisarmonica, pianoforte), Edoardo Rolandelli (chitarre e voce),
Peter Riffesser (violino, viola e mandolino classico) e Peter Ursch (mandolino,
ouzouki, bodhran). (tam)
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