LMD 4 con il sassofonista Paolo Bergamaschi – intervista telefonica a White Raven (Random Numbers)

La Musica Dentro – seconda stagione – # 04 (Radio Tandem – ospite Paolo Bergamaschi) by Till Mola (A.K.A. Kiasma) on Mixcloud

made in bz

Lo scrivevo già a fine luglio (qui): grazie al blog Franzmagazine torna ad essere presente nella blogsfera altoatesina una piattaforma di discussione culturale. Non è l’unica, ma è quella che seguo con maggior continuità (viva i feed, viva il web 2.0) è che – a pochi mesi dalla sua creazione, ha un valore di tutto rispetto (vedetelo come un gioco). Non mi piace tutto, ma ritengo alcuni post eccelsi. Segnalo a questo proposito un post sulla difficoltà di affermarsi nel giro musicale al di fuori dei confini della propria provincia. Una breve analisi realizzata chiamando in causa chi (e anche qui chi più e chi meno) ce l’ha fatta, almeno ad uscire dalla definizione “band locale”. Questo il link al post (si apre in una nuova finestra).
Naturalmente il discorso sarebbe più ampio, ma il fatto di aver costruito l’articolo chiamando in causa personaggi noti della scena locale mi è piaciuta molto. Complimenti!
Restiamo in ambiti di produztione musicale. Sul finire dell’estate mi ero ripromesso di ridare vita al podcast Fattore K (approfondimento su diritto d’autore nel web, arte contemporanea e musica) e avevo anche già individuato due dei possibili collaboratori. Mi sarebbe piaciuto realizzare una trasmissione con più interventi, ma alla fine, conscio dello sforzo da sostenere per un ciclo di almeno 10 trasmissioni, ho lasciato perdere. Non così l’amico Rivo che è da poco uscito con la prima puntata della quinta stagione di Indiebar. E alla trasmissione collabora, tra gli altri, anche Zig, ovvero colui che con Rivo volevo coinvolgere in Fattore K. La trasmissione è piacevole anche se i meccanismi devono essere ancora oliati. Pur di tornare on air (la trasmissione verrà trasmessa anche da Radio Tandem (Bolzano), i conduttori hanno realizzato tutto davanti ai loro pc o mac, ed alcuni devono ancora riappropriarsi della tecnica. Insomma un buon inizio. Aspetto con ansia le prossime uscite!

Transart @ Alumix: breve resoconto*

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Dei tre appuntamenti da me segnalati nel precedente post, ho assistito alla performance di Blixa Bargeld e alla serata di clubbing. La location – il capannone ex-Alumix – è spettacolare. Per quanto l’acustica lasciasse alquanto a desiderare, a Transart va riconosciuto il merito di aver consacrato l’ex-Alumix come spazio altro per il contemporaneo. Manifesta7 si è conclusa da quasi un anno, tuttavia un sapiente gioco di luci ha fatto dell’ex capannone industriale una mega installazione visiva con la torre dell’acqua decorata dal graffitaro M-City in occasione della biennale europea ad occupare un ruolo di primo piano.
Performance di Blixa Bargeld (23/09). Ha fatto uno strano effetto vedere la navata pricipale del capannone allestita a mo’ di teatro. Il concerto dell’ex frontaman degli Einstürzende Neubauten è iniziato dopo la scarsa performance di Jörg Zemmler: una liberazione vedere Blixa reggere il palco e dialogare con il suo pubblico – lo spettacolo si preannunciava interessante, con l’artista che spiegava che il suo set sarebbe stato di solo voce su cui sarebbe intervenuto con quattro pedali. Si trattava di alcuni looper, che avrebbero riprodotto per n volte quanto l’artista avesse deciso di registrare con il microfono. Blixa ha costruito così le sue basi, ma con evidenti difficoltà, non ultimo con il suo fonico (Mephisto), decisamente non in serata di grazia. Lo spettacolo non è stato all’altezza di altre sue passate esibizioni. Voto comunque sufficiente per la grande dame del rock alternativo tedesco, che è riuscito a salvare la serata con molto mestiere.

Diversa l’atmosfera nella serata di clubbing (venerdì 25), aperta dai Fat-ish, trio di art-rock, molto più vicino al free jazz che non al rock. Ha colpito l’impatto fisico del loro set, seppur l’ex-Alumix non fosse il loro habitat naturale. Aspettiamo di rivederli su un palco più raccolto… Dato lo stravolgimento del programma con l’annullamento del set di The Bug, i Fat-Ish avrebbero meritato di suonare almeno la metà serata. Dopo di loro si sono succeduti alla console diversi artisti/dj. Ad Ictus è toccato il compito di traghettare la serata verso sonorità più estreme. Dopo di lui è salito in console Alva, un dj bolzanino con un set dagli spunti a tratti molto interessanti, con ritorno puntuale alle ritmiche a cassa dritta – peraltro molto apprezzate dalla platea che si stava viavia infoltendo. Dopo di lui è toccato a Wang.Inc (aka Bartolomeo Sailer), che si è presentato con un set curato nei passaggi e potente nei ritmi – si attende con interesse una sua nuova uscita discografica – seguito da Kid 606, musicista dalle differenziate esperienze elettroniche. Decisamente motivato e in grado a scuotere il pubblico giovanile, accorso numeroso a mezzanotte inoltrata: suoni dalla ritmica dura e continua con sprazzi di ricerca elettronica decisamente interessanti. Ma purtroppo troppo brevi per chi era venuto per sentire stimolanti sonorità in ambito elettronico. Il pubblico ha visivamente gradito la sua performance sottolineata da proiezioni dall’intenso impatto visivo.
L’arduo compito di succedere al set di Kid 606 è stato affrontato con grinta da Insomniac, che ha continuato a proporre una ritmica in linea con le precedenti performance, traghettando il pubblico alla fine di questa riuscita serata.

(* di Till Mola e Marco Ambrosi)

P.S. Della serata clubbing ci sono anche alcune foto: clicca qui per vederle come galleria fotografica.

Transart ha scelto l’ex-Alumix

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(L’interno dell’Alumix durante i lavori per Manifesta7)

E’ cominciato il festival di arte contemporanea Transart. Quest’anno il programma è molto appariscente, rispetto all’anno scorso (dell’edizione 2008, considerata la concomitanza di Manifesta7, molti si ricorderanno solo il concerto dei Sonic Youth organizzato in occasione della mostra “Sensational Fix” al Museion di Bolzano): gli organizzatori hanno deciso di sfruttare il fantastico spazio dell’ “ex-Alumix” (la sede bolzanina di Manifesta7) per gran parte del proprio programma.
Segnalo soprattutto il ritorno di Kurt Hentschläger, artista multimediale che con Ulf Langheinfich forma il duo “Granular Synthesis” con cui partecipò già ad altre due edizioni di Transart (una performance a Borgo Valsugana nel 2002 – leggi qui la recensione – , e lo spettacolo di chiusura dell’edizione 04 con il Ballet Preljocaj, presentato in prima italiana a Bolzano) oltre che alla fortunata mostra bolzanina Musicaxocchi (nel 2002). L’installazione che Kurt Hentschlger propone già questa settimana (18 e 19/09) porta il nome FEED: performance audiovisiva di sperimentazione elettronica sensoriale spazializzata, è un’esperienza fisica e mentale durante la quale tutti i sensi sembrano arrestarsi. FEED indaga i limiti della percezione dell’essere umano, è l’arte che gioca con i sensi sotto forma di live performance. Hentschläger immerge il pubblico in uno spazio scuro, pieno di fumo, con luci stroboscopiche, proiezioni di creature androgine e suoni sordi… la risultante emotiva deriva dalla corrispondenza diretta tra corpo e tecnologia di cui lo spettatore fa esperienza. FEED = 50 minuti di puro stupore. Ingresso solo su prenotazione.
Trovo coraggioso l’uso dell’ex-alumix come location. Il posto è stupendo, ma l’acustica è un vero problema. Ricordo la conferenza stampa di Manifesta: a meno di 10 metri dai relatori non si capiva nulla a causa del rimbombo. Mi auguro che gli organizzatori e gli ingegneri del suono siano all’altezza. Per un lavoro come quello di Hentschläger non vedo problemi. Forse (!) non ce ne saranno nemmeno durante lo spettacolo “SPEECH” (23/09) in cui Blixa Bargeld (Einstürzende Neubauten) propone una performance puramente linguistica, basata sulla emissione, registrazione, iterazione e sovrapposizione di sillabe, parole, frasi e vocalizzi.
Vedo già più problematica la serata del 25 settembre, ma confido nel talento degli organizzatori: una serata di elettronica dance sullo stile di festival come Dissonanze: con The Bug, dubstep londinese dal cuore giamaicano, disco dell’anno 2008 per la prestigiosa rivista The Wire. Con lui sul palco Kid606 (breakbeat). Completano l’offerta i “locali”, Wang Inc. e Fat-ish (e qui sono molto curioso! mi aspetto molto da questo trio).
This is a journey into sound. A journey which along the way will bring to you new colour, new dimension, new value: pump up the volume!!!”
Ma Transart è molto di più e non si tiene solo a Bolzano. Per maggiori info vi consiglio il sito del festival (clicca qui).

kiasma.it il sito personale di Till Mola