Il Comune di Bolzano da sempre cerca di porsi come città della bicicletta, dove pedalare è “in”. In realtà tanti sforzi non sempre sono condivisi da tutti. Vi sono moltissimi edifici pubblici di fronte ai quali c’è evidente carenza di rastrelliere o di analoghe strutture per parcheggiare le proprie biciclette, specie nel centro storico. Una delle situazioni che più fanno storcere il naso è relativo a Piazza Magnago, quella di fronte al Palazzo 1 della Provincia autonoma di Bolzano. “Per dare un decoro alla piazza“, la giunta provinciale decise – parliamo di più di un anno fa – di bandire l’accesso alle due ruote con la conseguenza che tutti esercitano una sorta di parcheggio selvaggio. Insomma: non un bel biglietto da visita per Bolzano. Qualche settimana fa ho letto sulla stampa locale una lodevole presa di posizione di Brigitte Foppa dei Verdi di cui mi piacevano soprattutto le motivazioni (che qui sintetizzo): invece di bandire la piazza alle due ruote (e conseguentemente anche ai genitori con carrozzine e portatori di handicap motori con carrozzella) avrebbero dovuto prevedere lo spazio per il parcheggio delle bici proprio in quanto l’amministrazione provinciale ama vestirsi green. Inoltre i pedoni sono, insieme ai ciclisti, i nostri partecipanti al traffico più virtuosi e quindi il loro spazio va salvaguardato ad ogni costo.
Spiace constatare che le parole siano cadute nel vuoto. Bolzano è veramente una città fantastica per chi si muove in bici, piena di piste ciclabili. Ritengo tuttavia che questa peculiarità non solo non venga sufficientemente valorizzata – specie nel centro sorico, che dovrebbe essere il biglietto da visita della città, ma che la scarsa attenzione alle centinaia di bici che giocoforza si trovano a dover parcheggiare nelle zone vicino alla stazione dei treni, provochi un effetto boomerang nei confronti di chi vorrebbe promuovere Bolzano come città della bicicletta.
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In motocicletta sulle Dolomiti (Documentazione, 1926)
Con la diffusione massiccia della tecnologia digitale, ora è più facile rendere disponibili sul web i contenuti videoi. Ma fino a soli pochi anni fa la decisione di digitalizzare i contenuti su pellicola e di renderli fruibili ondine era visionaria. Il videoserver della Ripartizione cultura della Provincia autonoma di Bolzano non è certamente conosciutissimo, ma con la generazione di un codice html di incorporamento dei video e la possibilità di condividerli su facebook, molti contenuti stanno cominciando a farsi largo nel www.
Il filmato qui sopra mi viene indicato come uno dei più seguiti tra gli oltre 500 finora caricati. Si tratta di una documentazione a cura del fotografo sportivo austriaco Lothar Rübelt (1901 – 1990), restaurata grazie all’encomiabile sforzo sostenuto dal Centro Audiovisivi della Ripartizione provinciale Cultura italiana che, in collaborazione con il Filmarchiv Austria di Vienna. Il filmato è stato dotato di nuove didascalie ed arricchito con una colonna sonora firmata da Tiziano Popoli.
Rinascimento in podcast
All’inizio della mi avventura di podcaster avevo sentito della possibilità di abbonarsi a servizi simil-podcast per scopi turistici. File audio in grado di sostituirsi alle visite guidate, penso all’audioguida di alcuni grandi monumenti nelle metropoli. Una volta appurato che il servizio era a pagamento, non avevo più approfondito.
Ritengo che lo strumento del podcast non si adatti alla perfezione allo scopo, specie se la visita è suddivisa su più files: o meglio, possono funzionare i files, ma non necessariamente il servizio podcast ad abbonamento, impostato in ordine cronologico. Ma l’idea in sè merita un approfondimento, specie per un ente pubblico, il cui scopo è quello di fornire delle chiavi di lettura per comprendere i prodotti culturali.
Spesso per vedere se le cose funzionano, bisogna provarle. E quindi eccomi qui ad annunciare che, in occasione di una delle prossime due mostre dedicate al Rinascimento (una a Bolzano ed una a Merano), è stato realizzato qualcosa di simile, sfruttando il formato del podcast. Ho recentemente caricato su Alto Adige Cultura, il servizio podcast della ripartizione cultura italiana della Provincia di Bolzano, per la quale lavoro, una sorta di audioguida alla mostra di Merano (ed io non sono che uno degli ingranaggi del progetto). Più che un servizio professionale, si tratta di un supporto essenziale alla visita, per chi è abituato a vivere con la tecnologia…
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