No grandi navi a Venezia! Questo l’appello condiviso sul suo profilo facebook da Andreas Pichler, noto regista bolzanino. Il suo documentario “Teorema Venezia” racconta del crollo della vita quotidiana originaria dei veneziani. Tra le altre cose parla del fenomeno grandi navi in laguna, fotografato in locandina e filmato nei primi secondi del trailer qui sopra – quando le immagini valgono più di 1000 parole.
Come non condividere una qualsiasi proposta che allontani le navi da Venezia. Il tutto con la proposta – attualissima – di riprendersi lo spazio pubblico. Clicca qui per maggiori informazioni.
Non ho seguito nel dettaglio la polemica riguardante l’ingaggio di Goran Bregovic per la realizzazione dell’inno dei campionati mondiali di sci nordico in Val di Fiemme. Nemmeno quella sul presunto plagio (peraltro di un altro pezzo, sempre suo)… Però il video con l’inno dei mondiali non è male. Ricordo l’inutile viaggio per andare a vedere Bregovic nel 2004 ai piedi delle Pale di San Martino nell’ambito dei Suoni delle Dolomiti – arrivammo in ritardo dopo un viaggio intricato e di gente ce n’era veramente tanta, troppa per dei ritardatari. All’epoca avrei sperato che il concerto si fosse tenuto all’amato Passo Lavazè (visita il mio sito e la pagina facebook)
Da qualche giorno su Youtube c’è il video dell’inno di Bregovic, girato anche al Passo Lavazè. Bello! il video, l’orchestra, il coro. Il tutto è molto leggero, e conferisce anche un’aria leggera al Passo. Peccato che poi a Lavazè non si disputeranno gare, e quindi fatico a comprendere la logica con cui sono stati commissionati dall’ente pubblico dei lavori “per i mondiali” che ritengo essere invasivi per il territorio. Ma questa è un’altra storia…
A me il video e la canzone piacciono, e molto! complimenti all’autore e al regista!
Non ho mai seguito molto la musica indiana, ma una delle prime immagini che mi vengono in mente pensando a Ravi Shankar è quella che lo ritraggono in compagnia di George Harrison. Considero quindi Ravi Shankar come fonte di ispirazione per gran parte della musica pop(olare) occidentale. Ma ovviamente va soprattutto a lui il merito di aver contribuito in maniera determinante alla diffusione della musica classica indiana nel mondo. Non me la sento di aggiungere altro, oggi, nel giorno della sua morte. Lascio ogni altro commento – sicuramente più competente – ad altri.
Da anni mi riprometto di seguire i progetti musicali di Pietro Frigato, cosa che finora mi è riuscita solo parzialmente. Avevo sentito parlare (e bene!) delle sue performance (come Psicopolizia – Oscar Ferrari ad inizio 2008 lo descriveva così) cariche di adrenalina. Sapevo della sua collaborazione con Emanuele Zottino e che più di tutto era interessato sul suo intervento al microfono. In tempi più recenti ho appreso che è entrato a far parte dei Controfase (con un maggiore coinvolgimento anche nella stesura delle composizioni), che da qualche giorno sono online con questo bel video. Ora non (mi) resta che aspettare l’occasione giusta per vederli dal vivo Per tutte le info, rimando al loro sito.
Con la diffusione massiccia della tecnologia digitale, ora è più facile rendere disponibili sul web i contenuti videoi. Ma fino a soli pochi anni fa la decisione di digitalizzare i contenuti su pellicola e di renderli fruibili ondine era visionaria. Il videoserver della Ripartizione cultura della Provincia autonoma di Bolzano non è certamente conosciutissimo, ma con la generazione di un codice html di incorporamento dei video e la possibilità di condividerli su facebook, molti contenuti stanno cominciando a farsi largo nel www.
Il filmato qui sopra mi viene indicato come uno dei più seguiti tra gli oltre 500 finora caricati. Si tratta di una documentazione a cura del fotografo sportivo austriaco Lothar Rübelt (1901 – 1990), restaurata grazie all’encomiabile sforzo sostenuto dal Centro Audiovisivi della Ripartizione provinciale Cultura italiana che, in collaborazione con il Filmarchiv Austria di Vienna. Il filmato è stato dotato di nuove didascalie ed arricchito con una colonna sonora firmata da Tiziano Popoli.
“no donation is too small and each will be greatly apreciated”. letto, fatto. Mi son detto, il trailer di presentazione del progetto di realizzazione di un documentario sulla cassetta audio, è accattivante, e 1 € – anzi meno, 1$ – per sostenere il progetto è meno di un caffé. Un progetto nato con il passaparola – un grazie a Marco Ambrosi per avermelo segnalato – per un finanziamento che utilizza la piattaforma kickstarter, molto simile a quello delle nostre Produzioni dal basso, ma – anche grazie alla diffusione nei social network – molto più immediato.
E alla fine, ma questo l’ho scoperto dopo, ho trovato il mio nome sulla pagina dei ringraziamenti…
(Nella foto Zack Taylor e Seth Smoot, ideatori del progetto)
Dopo il successo di Make me Real, avevo indirettamente apprezzato i Sense of Akasha in occasione della mostra interregionale Labirinto::Libertàal forte di Fortezza nel 2009, quando prestarono la loro musica all’installazione Ariadne’s asteroid centrifuge di Julia Bornefeld (questo il video).
Ora i Sense of Akasha tornano a far parlare di sè con Splendid Isolation, il nuovo album che verrà presentato al forte di Fortezza il 10 settembre prossimo, durante lo svolgimento della mostra Figur/a, in cui sono esposte anche opere della Bornefeld (coincidenza?). Il lavoro si ispira da un lato a Gustav Mahler che con l’espressione “Splendid Isolation”era solito descrivere il suo modo di vivere in perfetta solitudine, dall’altro ha un legame forte con il forte abbandonato di Fortezza, un luogo costruito per una guerra che non è mai arrivata – un tema scelto per il forte già in occasione della biennale di arte contemporanea Manifesta7 (2008).
Ecco, il concerto del 10 settembre sarà in realtà una performance multimediale in quanto la band di Brunico ha coinvolto gli artisti Giancarlo Lamonaca (visual), Gustav Willeit (video, fotografia) e Marco Masante (fotografia) per aiutarli ad elaborare in audio e video i processi mentali che occorrono in solitudine.
Io sono molto curioso di vederli all’opera. Per maggiori info www.senseofakasha.com .
Nel giro di pochi giorni, altro post dedicato a Stefan Lantschner (qui quello dei giorni scorsi), questa volta in compagnia di Simone Barraco. La cosa particolare di quest’ultimo video – fresco fresco di pubblicazione – è che tutti i trick sembrano un gioco da ragazzi. Dopo averlo rivisto qualche volta, mi sono reso conto di quel che mi affascina dello stile di Lantschner. Non solo lo stile morbido, ma soprattutto la voglia di velocità – ed in questo senso ritengo che il suo essersi dato al motocross (classe MX2) abbia giovato molto al suo stile – finalizzata all’esecuzione di figure per le quali è un elemento fondamentale. Mi piace!
ps. mi chiedo se le location – in questo caso Barcellona – sponsorizzano anche questi video. Sarà anche vero che chi pratica certe discipline fuori dagli skatepark disturbi, ma è fuori dubbio che i video che girano sul web siano una promozione non indifferente anche per i luoghi…
Stefan Lantschner, talentuoso bmx biker di Collepietra, è in rete con un nuovo video. Come già avvenuto in precedenza, un video molto smooth (morbido), come smooth è lo stile di Stefan, che ha il talento di far sembrare semplici le cose difficili. Gran bel lavoro il video, in linea con quelli precedenti a firma di Alberto Accettulli soprattutto per l’anima del video (ma potrei sbagliare). Ritengo che questo sia uno dei video ideali per questa Home di Edward Sharpeand the Magnetic Zeros (poi non stiamo ad analizzare se il testo c’entra con il nuovo video – dettagli 😉 )
Oggi 16 aprile, ricorre il Record Store Day, la giornata dei negozi di dischi, luoghi che rappresentano una sorta di luogo sacro nei ricordi di chiunque abbia una collezione di dischi in vinile. In ogni collezione di dischi che si rispetti, ci sono dei vinili con una propria storia, legata a negozietti nascosti, bancherelle, concerti.
Nel 2011 può sembrare anacronistico dedicare una giornata al negozio di musica. Ieri ho letto che tra i padrini dell’iniziativa ci sarebbero Paul McCartney, Ozzy Osbourne e Bruce Springsteen; quest’ultimo ha annunciato qualcosa come “Enterò in un negozio di dischi e ne acquisterò per cinquecento dollari. Sostengo da solo ciò che resta del music business”. Ecco, se la citazione è corretta (presa da questo articolo a firma di Roberto Calabrò), statevene a casa…
Per me il vinile continua ad avere una sua importanza, ma ritengo anche che sia una questione anagrafica. Dubito che ai nativi digitali gliene possa fregare qualcosa. Non ho una gran opinione dei cofanetti e delle special edition. Nel mio piccolo mi piace l’idea di aver resistito all’ipotesi di privarmi del mio modesto archivio e quando mi capita di entrare nel negozio giusto o di sfogliare i dischi nei cartoni delle banane di qualche bancarella al mercato delle pulci, spero di trovare qualche chicca…
Se penso al vinile, penso ai negozi di dischi di Bruxelles, penso alla copertina di Endtroducing di DJ Shadow o a High Fidelity di Stephen Frears, tratto dall’omonimo romanzo di Nick Hornby. Il negozio di dischi come luogo di scambio culturale, dove confrontarsi sulle novità, cose di questo tipo. Nel mio caso e quella di molti compagni di avventura, questo ruolo l’ha ricoperto Radio Tandem, ma questa è un’altra storia…
Sabato, dopo tanto tempo di contatti volanti, ho reincontrato gli amici di Tandem, è ho avuto il piacere di incontrare Luca Baroncini, di cui – ignoranza mia – non conoscevo nulla. Che dire? Sono affascinato dalle sue creazioni in 3D. e mi va di condividerle (le passioni vanno vissute e condivise!). Il suo sito è www.cggallery.it .
Luca, che come me ama fotografare, ha documentato l’ultima edizione della Volxsfesta.
Oltretutto il video qui sopra è stato realizzando utilizzando una musica rilasciata con licenza Creative Commons. Un esempio pratico e a prova siae di come ci si possa muovere in rete nella legalità (se la tematica ti interessa, la approfondisco in una sezione di questo sito e vi ho dedicato un ciclo di trasmissioni nel 2005).