Aggiornati blog e podcast

Dopo mesi di segnalazioni ho deciso di metter mano al sito, nella speranza di non venire più marchiato come untore dai motori di ricerca (Google in primis). Ho cominciato dal blog e continuato con il podcast. Ringrazio Sbonzix per avermi dato la dritta giusta ed avermi permesso di concludere il lavoro in un tempo ragionevole (4 ore, con molte imprecazioni).
Il feed del podcast dà ancora dei problemi, ma ritengo di essere prossimo alla soluzione del problema (e spero che i file audio possano presto essere nuovamente abbonati tramite iTunes ed altri podcatcher…)

M7- è finita

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Alla vigilia mi ero ripromesso di prendermi il tempo per visitare con calma ognuna delle cinque sedi di Manifesta7. Con uno sforzo in extremis, venerdì scorso sono andato a Rovereto per visitare le cose che non ero riuscito a vedere il giorno dell’inaugurazione. Non è stata un’esperienza esaltante anche perché causa maltempo (pioveva) alcune opere non erano visitabili. L’illuminazione delle ampie sale era a tratti scarsa, cosa che ha concorso a farmi scappare dalla Manifattura Tabacchi. Molto positiva invece la visita all’ex Peterlini (il secondo spazio espositivo di Manifesta7 a Rovereto) che sono riuscito finalmente a vedere e che mi è piaciuto molto.
Tutte le foto che ho scattato nel corso di Manifesta7 sono consultabili da qui (clicca).

Sonic Youth @ transart – le foto sono online

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Sono online le foto scattate durante la data bolzanina dei Sonic Youth. Le ho pubblicate con una risoluzione massima di 800 x 533. Se intendete utilizzarle per il vostro sito/blog, vi prego di citare la fonte (Till A. Mola/www.kiasma.it)

Questo il link della galleria (oltre 60 foto). Continua a leggere Sonic Youth @ transart – le foto sono online

Sonic Youth, art & music in Bolzano

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Ci siamo! venerdì prossimo inaugura al Museion, museo di arte contemporanea di Bolzano, Sensational Fix, la mostra dei e sui Sonic Youth.
Nei giorni scorsi mi è capitato di leggere la bella intervista a firma di Daniela Mimmì sul quotidiano Alto Adige: un Lee Ranaldo che si dice entusiasta della struttura del nuovo museion (qui la foto) che rende molto più interessante il suo lavoro curatoriale e di collocazione delle opere all’interno delle varie sale della struttura. La mostra inaugura venerdì 10 ottobre alle ore 19.00 (in questa occasione l’accesso alla mostra è gratis) e sarà visitabile fino al 4 gennaio 2009.
E sabato i Sonic Youth suonano. Il concerto costituisce la ciliegina sulla torta del festival di arte contemporanea Transart e si tiene all’interno della Stahlbau Pichler (uscendo dal casello di Bolzano Sud prendere la prima deviazione sulla destra) alle 22.00 (apertura porte alle 19:00. Qui trovi tutte le info del caso). Ingresso 20 Euro (ma con il biglietto si accede gratuitamente alla mostra e a Manifesta7.
Qualcuno potrebbe chiedermi: ma perché andare al concerto dei Sonic Youth? La risposta più bella l’ho trovata su debaser in una recensione di qualche anno fa:
(…) I Sonic Youth: li ho sempre stimati, anche nei loro momenti più bassi e noiosi. Ancora oggi non saprei quale tra i loro dischi porterei sull’isola deserta. Daydream Nation oppure Dirty? O forse porterei Goo, o ancora Evol, e perché non Confusion Is Sex… Che indecisa. Li amo, quanto adoro i Fugazi ed i Pixies. La mia Santa Trinità dei Novanta.
C’è chi dice che non sanno suonare, che tecnicamente con le chitarre sono dei cani, che sono ripetitivi nel loro noise ormai datato, inflazionato, ammuffito. Lo dicono pure qui su debaser. Ma in questo caso particolare non me ne frega proprio un cazzo dei bla bla bla di musico-matematici esperti ed onanisti. Io li amo perché sanno suonare le mie “corde”, facendomi vibrare e soffrire sulla loro stessa lunghezza d’onda. Scusate se è poco.
(…) (by Kosmogabri – presa da qui)

Come i marziani interpretano l’arte contemporanea

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Da anni ormai la ripartizione cultura italiana della Provincia autonoma di Bolzano – dove lavoro – organizza manifestazioni culturali con l’obiettivo di fornire delle chiavi di lettura per i propri fruitori, in quanto ormai è evidente che la presenza dei luoghi per la cultura (e vi assicuro che in Alto Adige non mancano) non basta da sola allo sviluppo del pubblico. Questo processo di sensibilizzazione ai consumi culturali è fondato sulla constatazione che oggi un’iniziativa culturale ha successo, vale a dire convince una persona ad uscire di casa, quando soddisfa contemporaneamente due desideri dei quali spesso non si è del tutto consapevoli: imparare qualcosa mentre si provano delle emozioni in un contesto potenzialmente socializzante. Un esempio pratico possono essere Le cinque giornate del jazz, ovvero un perscorso coordinato dal trombettista Paolo Fresu, che, con l’aiuto di validi esperti, ha saputo avvicinare nuovo pubblico al jazz (qui il link alla pagina web dell’iniziativa, con rimandi al podcast Alto Adige Cultura – contiene file multimediali sulle cinque giornate).
Questa politica di sensibilizzazione ai consumi culturali in questi anni è continuato anche sul fronte dell’arte, non ultimo quella contemporanea. Penso ad esempio al recente ciclo di incontri finalizzati a preparare il pubblico per l’avvento della biennale europea di arte contemporanea Manifesta7 (clicca qui per saperne di più).
In questo ciclo si inserisce la seratsa dal titolo “Missione possibile: capire l’arte. Lydia Yee e Francesco Manacorda ci raccontano come i marziani raccontano l’arte terrestre“. Si tratta dei curatori della mostra “Martian Museum of Terrestrial Art” che si sono ispirati ai vecchi musei di antropologia per spiegare l’arte. Ammetto che non ne so molto di più (qui c’è una descrizione dettagliata dell’iniziativa), però mi è da subito piaciuta la cartolina dell’invito – i caratteri che vedete in bianco, sono dorati ed in rilievo – e l’idea di un approccio diverso per spiegare l’arte.
Non so se potrò esserci, ma vedrò di utilizzare estratti della registrazione della serata, per un nuovo post del podcast Alto Adige Cultura.

Radio Papesse – speciale su Manifesta7

Radio Papesse è stata presente in occasione dei giorni di apertura della biennale di arte contemporanea Manifesta7 e ne ha approfittato per intervistare i protagonisti. Il tutto è consultabile ed ascoltabile dalla seguente pagina.
Per facilitare l’accesso ai contenuti audio – si tratta perlopiù di interviste, molte in inglese – è ora possibile accedervi dalla apposita sezione di Alto Adige Cultura, il podcast che seguo per la ripartizione cultura italiana della Provincia autonoma di Bolzano. E’ quello che considero la forza della rete: portare gli abbonati RSS dei singoli podcast a conoscere il pregevole lavoro fatto da altri (e pubblicato con licenza Creative Commons).

Radio Papesse, la prima e unica radio d’arte e cultura contemporanea sostenuta da un centro pubblico d’Arte Contemporanea italiano, è nata per dar voce al Palazzo delle Papesse e a TRA ART (Rete Regionale Toscana per l’Arte Contemporanea) e per dar vita a nuovi spazi di frequentazione artistica. Radio Papesse è la radio di una comunità: di artisti e musicisti ma anche dell’appassionato d’arte così come del visitatore casuale.

Diritto d’autore – a proposito della controversia mediaset-youtube

Entro brevemente nel merito della citazione per danni da parte di Mediaset nei confronti di Youtube. La materia è notoriamente molto complessa e non intendo entrare troppo nello specifico. Mi limito a segnalare un interessante post di Ernesto Assante che, più che dare risposte, solleva interrogativi e si mette dalla parte degli utenti finali.
Frasi attribuite a Mediaset come alla luce dei contatti rilevati e vista la quantità dei documenti presenti illecitamente sul sito, è possibile stabilire che le tre reti televisive italiane del Gruppo abbiano perduto ben 315.672 giornate di visione da parte dei telespettatori, purtroppo ricordano i ragionamenti delle major nei confronti delle reti peer to peer secondo cui – e qui forzo volutamente il concetto – ogni download avrebbe corrisposto ad un mancato guadagno da parte dei discografici. Su questi concetti/ragionamenti è stato scritto molto, ma la discussione pratica non va mai avanti perché in mezzo ci sta sempre la – legittima – tutela del diritto d’autore. Che poi io possa recare un danno a Mediaset se vado a vedermi uno stralcio di trasmissione su youtube – peraltro caricato da un privato – è tutto da dimostrare.

Major – ecco come ripensano le strategie di distribuzione

Su questo sito ho più volte approfondito i meccanismi che stanno alla base della rivoluzione digitale nel campo musicale. Ieri Ernesto Assante nel suo blog ha ospitato una lettera (aperta?) di Norina Vieri, presidente della FISMED (Federazione Italiana Strumenti Musicali Elettronici e Dischi) in cui spiega come le nuove strategie di vendita delle multinazionali del disco – che contemplano ormai anche la vendita della musica liquida (=scaricabile) penalizzi i negozi di dischi tradizionali applicando condizioni di vendita a dir poco vantaggiose alla grande distribuzione. Leggendola mi viene in mente il pensiero del grande Sergio Messina in occasione del convegno sul copyright organizzato a Bolzano nel maggio di tre anni fa. Le multinazionali del disco hanno (o avevano) un sistema di distribuzione macchinosissimo: si tratta di filere che con la distribuzione digitale sono destinate a finire. Non siamo ancora alla morte del cd (ma quasi), ma grazie alla lettera di Norina Vieri ci si può rendere conto come i negozi di dischi figurino tra le prime vittime delle nuove strategie di distribuzione delle major. Il convegno risale a tre anni fa e ne consiglio vivamente l’ascolto (clicca qui).

Hot Stuff

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Qualche settimana fa è uscito il primo numero di Hot Stuff, un libro che raccoglie gli articoli più interessanti dei primi due anni della rivista InSound. Dentro vi sono pubblicati anche i miei due reportages sul podcasting (li puoi leggere anche online: reportage 1, reportage 2).
Con questo pretesto Paolo Mazzucato ieri mi ha invitato nella sua trasmissione Zeppelin per chiacchierare un po’ di podcasting e dei miei podcast Alto Adige Cultura (che seguo per la ripartizione cultura della Provincia autonoma di Bolzano) e kiasma.
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A Paolo devo riconoscere il merito di saper impartire un ritmo incalzante alle sue trasmissioni (5-6 interviste, tra studio e telefono, tutte rigorosamente in diretta), sempre attento ad usare un linguaggio semplice che permetta agli ascoltatori di seguire il filo del discorso. Chapeau!
Per ascoltare l’intervista clicca questo link.

kiasma.it il sito personale di Till Mola