Torno a parlare di Fat-ish. Ebbene, l’atteso concerto in ambiente raccolto, da me auspicato nel precedente post, è già alle porte. Si terrà domani sera, sabato 3 ottobre, presso il piccolo teatro Aurora di Ora (di fronte alla stazione). I Fat-ish sono un trio bolzanino formatosi alla fine del 2007 la cui proposta musicale esce dagli schemi dei generi musicali. Sax, basso e batteria, line-up in stile Zu! La settimana scorsa ho parlato di art-music e di free jazz – mi pare positiva la non definibilità del genere. Di certo i tre musicisti – Andrea Pola Polato alla batteria, Matteo Justinezio Cuzzolin al sax e Marco Stagni al basso – hanno alle spalle diverse esperienze artistiche, dall’attività live in ambito jazz, funk e rock all’esecuzione di musiche per il teatro.
Domenica mattina 4 ottobre segnalo una mattinée blues targata Tandem, e realizzata in collaborazione con il centro giovanile bunker, presso il centro stesso (guarda la cartina) a partire dalle ore 11 e fino alle ore 14. Ospite d’eccezione la Bethlehem Revival Band capitanata dallo scrittore Kurt Lanthaler (che già sabato, dalle ore 19 leggerà estratti dai suoi romanzi – clicca qui per maggiori info). Lanthaler è tra le altre cose ideatore del – da me amatissimo – personaggio “Tschonnie Tschennett” presente in diversi suoi libri, tutti rigorosamente scritti in krautwalsch (se vivete in provincia di Bolzano e siete bilingue, capirete sia il linguaggio che i riferimenti culturali). La serie dei racconti di Tschonnie Tschennett era iniziata dalle colonne del quotidiano in lingua tedesca “Extra”, distribuito insieme al “Mattino dell’Alto Adige” ed era poi culminato in una serie di romanzi: Der Tote im Fels, Grobes Foul, Herzsprung, Azzurro… (ciccate qui per maggiori info). Mi auguro per domenica una mattinata di letture e musica!!!
Categoria: varie
Transart @ Alumix: breve resoconto*
Dei tre appuntamenti da me segnalati nel precedente post, ho assistito alla performance di Blixa Bargeld e alla serata di clubbing. La location – il capannone ex-Alumix – è spettacolare. Per quanto l’acustica lasciasse alquanto a desiderare, a Transart va riconosciuto il merito di aver consacrato l’ex-Alumix come spazio altro per il contemporaneo. Manifesta7 si è conclusa da quasi un anno, tuttavia un sapiente gioco di luci ha fatto dell’ex capannone industriale una mega installazione visiva con la torre dell’acqua decorata dal graffitaro M-City in occasione della biennale europea ad occupare un ruolo di primo piano.
Performance di Blixa Bargeld (23/09). Ha fatto uno strano effetto vedere la navata pricipale del capannone allestita a mo’ di teatro. Il concerto dell’ex frontaman degli Einstürzende Neubauten è iniziato dopo la scarsa performance di Jörg Zemmler: una liberazione vedere Blixa reggere il palco e dialogare con il suo pubblico – lo spettacolo si preannunciava interessante, con l’artista che spiegava che il suo set sarebbe stato di solo voce su cui sarebbe intervenuto con quattro pedali. Si trattava di alcuni looper, che avrebbero riprodotto per n volte quanto l’artista avesse deciso di registrare con il microfono. Blixa ha costruito così le sue basi, ma con evidenti difficoltà, non ultimo con il suo fonico (Mephisto), decisamente non in serata di grazia. Lo spettacolo non è stato all’altezza di altre sue passate esibizioni. Voto comunque sufficiente per la grande dame del rock alternativo tedesco, che è riuscito a salvare la serata con molto mestiere.
Diversa l’atmosfera nella serata di clubbing (venerdì 25), aperta dai Fat-ish, trio di art-rock, molto più vicino al free jazz che non al rock. Ha colpito l’impatto fisico del loro set, seppur l’ex-Alumix non fosse il loro habitat naturale. Aspettiamo di rivederli su un palco più raccolto… Dato lo stravolgimento del programma con l’annullamento del set di The Bug, i Fat-Ish avrebbero meritato di suonare almeno la metà serata. Dopo di loro si sono succeduti alla console diversi artisti/dj. Ad Ictus è toccato il compito di traghettare la serata verso sonorità più estreme. Dopo di lui è salito in console Alva, un dj bolzanino con un set dagli spunti a tratti molto interessanti, con ritorno puntuale alle ritmiche a cassa dritta – peraltro molto apprezzate dalla platea che si stava viavia infoltendo. Dopo di lui è toccato a Wang.Inc (aka Bartolomeo Sailer), che si è presentato con un set curato nei passaggi e potente nei ritmi – si attende con interesse una sua nuova uscita discografica – seguito da Kid 606, musicista dalle differenziate esperienze elettroniche. Decisamente motivato e in grado a scuotere il pubblico giovanile, accorso numeroso a mezzanotte inoltrata: suoni dalla ritmica dura e continua con sprazzi di ricerca elettronica decisamente interessanti. Ma purtroppo troppo brevi per chi era venuto per sentire stimolanti sonorità in ambito elettronico. Il pubblico ha visivamente gradito la sua performance sottolineata da proiezioni dall’intenso impatto visivo.
L’arduo compito di succedere al set di Kid 606 è stato affrontato con grinta da Insomniac, che ha continuato a proporre una ritmica in linea con le precedenti performance, traghettando il pubblico alla fine di questa riuscita serata.
(* di Till Mola e Marco Ambrosi)
P.S. Della serata clubbing ci sono anche alcune foto: clicca qui per vederle come galleria fotografica.
Transart ha scelto l’ex-Alumix
(L’interno dell’Alumix durante i lavori per Manifesta7)
E’ cominciato il festival di arte contemporanea Transart. Quest’anno il programma è molto appariscente, rispetto all’anno scorso (dell’edizione 2008, considerata la concomitanza di Manifesta7, molti si ricorderanno solo il concerto dei Sonic Youth organizzato in occasione della mostra “Sensational Fix” al Museion di Bolzano): gli organizzatori hanno deciso di sfruttare il fantastico spazio dell’ “ex-Alumix” (la sede bolzanina di Manifesta7) per gran parte del proprio programma.
Segnalo soprattutto il ritorno di Kurt Hentschläger, artista multimediale che con Ulf Langheinfich forma il duo “Granular Synthesis” con cui partecipò già ad altre due edizioni di Transart (una performance a Borgo Valsugana nel 2002 – leggi qui la recensione – , e lo spettacolo di chiusura dell’edizione 04 con il Ballet Preljocaj, presentato in prima italiana a Bolzano) oltre che alla fortunata mostra bolzanina Musicaxocchi (nel 2002). L’installazione che Kurt Hentschlger propone già questa settimana (18 e 19/09) porta il nome FEED: performance audiovisiva di sperimentazione elettronica sensoriale spazializzata, è un’esperienza fisica e mentale durante la quale tutti i sensi sembrano arrestarsi. FEED indaga i limiti della percezione dell’essere umano, è l’arte che gioca con i sensi sotto forma di live performance. Hentschläger immerge il pubblico in uno spazio scuro, pieno di fumo, con luci stroboscopiche, proiezioni di creature androgine e suoni sordi… la risultante emotiva deriva dalla corrispondenza diretta tra corpo e tecnologia di cui lo spettatore fa esperienza. FEED = 50 minuti di puro stupore. Ingresso solo su prenotazione.
Trovo coraggioso l’uso dell’ex-alumix come location. Il posto è stupendo, ma l’acustica è un vero problema. Ricordo la conferenza stampa di Manifesta: a meno di 10 metri dai relatori non si capiva nulla a causa del rimbombo. Mi auguro che gli organizzatori e gli ingegneri del suono siano all’altezza. Per un lavoro come quello di Hentschläger non vedo problemi. Forse (!) non ce ne saranno nemmeno durante lo spettacolo “SPEECH” (23/09) in cui Blixa Bargeld (Einstürzende Neubauten) propone una performance puramente linguistica, basata sulla emissione, registrazione, iterazione e sovrapposizione di sillabe, parole, frasi e vocalizzi.
Vedo già più problematica la serata del 25 settembre, ma confido nel talento degli organizzatori: una serata di elettronica dance sullo stile di festival come Dissonanze: con The Bug, dubstep londinese dal cuore giamaicano, disco dell’anno 2008 per la prestigiosa rivista The Wire. Con lui sul palco Kid606 (breakbeat). Completano l’offerta i “locali”, Wang Inc. e Fat-ish (e qui sono molto curioso! mi aspetto molto da questo trio).
“This is a journey into sound. A journey which along the way will bring to you new colour, new dimension, new value: pump up the volume!!!”
Ma Transart è molto di più e non si tiene solo a Bolzano. Per maggiori info vi consiglio il sito del festival (clicca qui).
Creatività made in bz
Sabato, dopo tanto tempo di contatti volanti, ho reincontrato gli amici di Tandem, è ho avuto il piacere di incontrare Luca Baroncini, di cui – ignoranza mia – non conoscevo nulla. Che dire? Sono affascinato dalle sue creazioni in 3D. e mi va di condividerle (le passioni vanno vissute e condivise!). Il suo sito è www.cggallery.it .
Luca, che come me ama fotografare, ha documentato l’ultima edizione della Volxsfesta.
Oltretutto il video qui sopra è stato realizzando utilizzando una musica rilasciata con licenza Creative Commons. Un esempio pratico e a prova siae di come ci si possa muovere in rete nella legalità (se la tematica ti interessa, la approfondisco in una sezione di questo sito e vi ho dedicato un ciclo di trasmissioni nel 2005).
We are the internets – pirate bay all’attacco del sistema
Il clima sul fronte della tutela del diritto d’autore si sta irrigidendo. O meglio – dovrei far riferimento al clima sul fronte di chi incassa il diritto d’autore e combatte il fenomeno del file sharing senza distinguo (il file sharing, la condivisione di file, non necessariamente lede i diritti di qualcuno – ma questa è un’altra storia).
Da noi in Italia la SIAE si è inventata “Legal Bay, un servizio per gli utenti italiani che consentirà di scaricare contenuti digitali audio video in modo sicuro e di grande qualià, offrendo un’alternativa legale ed economicamente sostenibile al downloading e al file sharing illegale” (fonte: SIAE). Una proposta quantomai strana che solleva nuovi interrogativi sul ruolo della Società Italiana degli Autori ed Editori.
Dicevo del clima: negli States la RIAA, associazione dei discografici americani, ha deciso nuovamente di colpire nel mucchio per educarne milioni: una ragazza madre è stata giudicata colpevole di aver condiviso con Kazaa 24 brani e condannata a pagare 80.000 dollari per brano. “E’ come se l’imputata si fosse piazzata all’angolo di una strada per regalare ai passanti 150 cd”, questa la linea degli avvocati della RIAA che dimenticano come non sia mai stato dimostrato un collegamento tra la pirateria ed il calo delle vendite dei supporti regolari (notizia presa da Zeus News). Verosimilmente un nesso c’è, ma ritengo non di queste proporzioni.
Un clima simile si respira in Svezia, dove in aprile è entrata in vigore una normativa antipirateria. Il nome di tale direttiva è IPRED (Intellectual Property Rights Enforcement Directive) e ha fatto crollare in pochi giorni del 30% il traffico Internet dello stato, subito dopo la propria approvazione, a significare come gran parte di coloro che si connettono ad Internet sfruttino il peer-to-peer (notizia presa da qui).
Di contro Pirate Bay, il sito svedese famoso per la messa a disposizione dei file “.torrent” (non sai cosa sono? Clicca qui) ha dichiarato guerra al sistema. Già il giorno successivo alla condanna di primo grado che prevede la reclusione e pagamento di danni a sette cifre, la baia dei pirati sul proprio sito dichiarava “we are the internets”, come dire, internet è il nostro territorio. Uno slogan che dall’elezione nell’europarlamento del partito dei pirati svedese è anche un manifesto politico. Pirate Bay per la libertà incondizionata in internet; Pirate Bay che supporta la protesta in Iran, creando e mettendo a disposizione The Persian Bay, una piattaforma sicura per i gruppi di opposizione iraniani. Una delle ultime mosse di Pirate Bay è il lancio di una versione beta di un servizio per anonimizzare il Peer-To-Peer, denominato IPREDATOR. 180.000 internauti si sono candidati per testare IPREDATOR, solo 3000 lo stanno utilizzando. Se passerà il test, IPREDATOR avrà un costo mensile di 5 Euro (Fonte Sueddeutsche Zeitung) e potrà costituire una vera fonte di finanziamento per Pirate Bay, che al momento si finanzia con donazioni e merchandising, e farne una potenza. Anche se appare scontato che il governo svedese non starà a guardare – staremo a vedere…
Difficile determinare chi abbia torto e chi ragione (troppo semplice mettere i discografici e in Italia la SIAE dalla parte dei buoni e tutti gli altri dalla parte dei cattivi), anche perché alla fine stiamo parlando di accesso alla cultura. (to be continued)
Bevi la Coca Cola che ti fa digerire…
Il blog è fermo da qualche settimana. Non si tratta tanto di pigrizia, quanto di trovare le parole giuste. Sono infatti settimane che mi riprometto di scrivere un post relativo al blog di Miss Kappa, una voce altra da L’Aquila. Una delle tante persone a cui il 6 aprile 2009 ha cambiato definitivamente la vita. Fateci caso: sui media chi parla più del terremoto e del disagio delle popolazioni colpite? L’alternativa è la rete, sono soprattutto i blog di persone colpite che anche grazie alla scrittura metabolizzano quanto loro accaduto, e pensano a voce alta. Si possono leggere le testimonianze di disagi quotidiani di chi deve continuare a vivere la propria vita, nonostante tutt’intorno sia cambiato tutto. Il blog di Miss Kappa l’ho scoperto grazie a quello di Oscar Ferrari (che ringrazio). Fino ad oggi il mio contributo minimo si limitava a pubblicare su facebook singoli articoli dal blog. Nulla di più.
Tra i post che più mi hanno fatto riflettere, ve ne è uno sul ruolo del volontariato, in cui Anna (la blogger) scrive:
“Io il volontariato l’ho sempre fatto. Sempre fuori dai canali ufficiali, dei quali non mi sono mai fidata. Ho lavorato sempre in situazioni di disagio mentale grave. Se vai a ritroso nei miei post vedrai che ne parlo anche. Ebbene, ogni volta che le persone che ho”aiutato” hanno provato a ringraziarmi ed a mostrarmi gratitudine io ho SEMPRE detto che quello che facevo lo facevo per puro egoismo, perchè lo stare con loro faceva stare bene soprattutto me. Non mi sono MAI aspettata riconoscenza. Sono SEMPRE stata io riconoscente verso di loro. E credo che il senso del volontariato sia questo(…). Nessuno deve battere le mani ai volontari, i volontari sono tali per loro scelta. Non per nostra.”
Da quando ho letto il post (ma non è che uno dei tanti) è cambiato anche il modo di leggere le notizie degli aiuti alle popolazioni terremotate. Ad indurmi a scrivere queste righe è stata la visione di un video su facebook (se avete un account fb, lo potete vedere cliccando su questo link). Un video in cui la coca cola – che in Abruzzo ha due impianti – evidenzia quello che è stato ed è il suo supporto – logistico, di personale, ecc – per le popolazioni terremotate. Comunicarlo è senz’altro legittimo. Ma la visione del film mi spiazza. Seppur l’indicazione finale del film “for internal use only” dovrebbe far pensare ad un uso esclusivamente interno (all’azienda? – il video chissà come è finito sul social network per eccellenza), il taglio del video non è certamente quello della documentazione. Vederlo e vedere immortalati nel video i collaboratori di Croce Rossa e Protezione Civile (lo sapranno del video?), che paiono prestarsi ben volentieri, dopo aver riflettuto sulle parole di Miss Kappa, fa cadere le braccia.
Labirinto::Libertà – apre la mostra interregionale 2009
Oggi verrà inaugurata al forte di Fortezza l’edizione 2009 della Landesausstellung, la mostra interregionale che vede coinvolte, lato organizzazione, le province di Bolzano, di Trento e del Land Tirolo. Il tema è la libertà. Un tema apparentemente facile. Apparentemente, in quanto in provincia di Bolzano siamo reduci da un dibattito pubblico sfiancante sulla questione della rana (non intendo addentrarmi oltre: se non avete idea a cosa io alluda, vi invito a digitare le parole rana e Bolzano in un qualsiasi motore di ricerca…).
Senza considerare il dibattito di cui sopra, il rischio forte per la mostra interregionale era quello di vedere associato il tema della libertà al mito di Andreas Hofer: ricorre infatti quest’anno il bicentenario delle guerre di liberazione del Tirolo del 1809. Il rischio di mitizzazione era elevatissimo.
Invece nulla di tutto ciò! La mostra, che porta il titolo “Labirinto::Libertà” si interroga sui diversi modi per arrivare alla libertà, collettiva o individuale che sia.
Mi è piaciuto molto l’approccio dei curatori: la mostra non è prettamente artistica (diciamo che è anche artistica – sono rimasto affascinato dall’opera di Julia Bornefeld: una camera buia del forte medio nella quale i sensi dello spettatore sono attratti dalla rotazione di corpi celesti intorno ad un sole, evocando una sensazione di leggerezza, quasi di libertà).
Labirinto::Libertà è un tema, sviluppato in diverse sezioni, con una formula agile in grado di rivolgersi a tutti, sollevando interrogativi e stimolando riflessioni.
Con questa mostra viene inaugurato ufficialmente il forte medio ristrutturato, un luogo ricco di verde in mezzo alle mura, che concede anche una visuale privilegiata sulla valle (nella foto sotto al titolo: una sorta di cyborg attira lo sguardo del visitatore verso il ponte che collga la valle Isarco con la Val Pusteria).
Ho pubblicato diverse foto della mostra: per accedere alla galleria, clicca qui. Tuttavia la visione delle miniature non aiuta. Se puoi, prenditi il tempo e visualizza questa presentazione.
Al cavaliere nero (Castel Beseno, 2 maggio 2009)
Oggi ho sfruttato la bella giornata per andare a visitare Castel Beseno, l’imponente rocca che sovrasta la Val d’Adige tra Trento e Rovereto. Al castello veniva proposta la seconda edizione de “Al cavaliere nero”, organizzata dall’associazione i calianoti di Calliano: si è trattato di una gara di arceria medievale con diverse dozzine di arcieri e gruppi storici medievali provenienti da tutta Italia. Che dire: un altro mondo, fatto di persone che vivono la loro passione – il medioevo – girando il bel paese, di raduno in raduno. L’iniziativa, da mera gara è divenuta un evento: musica, danze e combattimenti (simulati), il tutto in abiti medievali. Le foto forse aiutano a rendere l’idea (clicca qui per accedere alla galleria fotografica).
Il forte di Fortezza pronto ad ospitare la mostra interregionale
Sono passati quasi sette mesi dalla fine di Manifesta 7, e mancano solo pochi giorni all’inaugurazione della Landesausstellung 2009, la mostra interregionale che si terrà al forte di Fortezza dal 10 maggio al 30 ottobre prossimi. In questa finestra tra i due eventi, oggi l’assessorato al Patrimonio della Provincia di Bolzano ha organizzato un sopralluogo con la stampa per presentare le migliorie tecniche apportate all’imponente struttura. Si tratta di eventi importanti che renderanno accessibili al pubblico ampissimi spazi espositivi e ricreativi. La novità di questo 2009 è l’apertura del forte medio (quello alto è ancora off limits) – nella foto – scattata dal basso verso l’alto – il cavedio profondo circa 22 metri realizzato per ospitare l’ascensore e le scale. Per informazioni dettagliate rimando al comunicato ufficiale.
A margine del sopralluogo di questa mattina (28 aprile) è stato anche presentato il libro “Metamorphosis”, pubblicazione della “Ripartizione provinciale amministrazione del patrimonio” sul recupero sia del forte di Fortezza, che dell’ex-Alumix di Bolzano sud. Il volume, pubblicato dalla casa editrice “Silvana Editoriale”, documenta la metamorfosi subita dal forte di Fortezza e dalla fabbrica ex Alumix di Bolzano e contiene le belle foto di Andrea Pozza (la cui vera passione sono le foto di volo – cfr. link “blog fotografici” a lato).
Clicca qui per accedere alle foto che ho scattato questa mattina.
15 maggio 2009: conferenza sul copyright/copyleft a Bolzano
Ho appena ricevuto una mail con le ultime novità relative al festival Upload, organizzato dal servizio giovani della ripartizione cultura italiana (lavoro per quest’ultima). Apprendo con piacere che il 15 maggio 2009 alle ore 18.00 presso l’Istituto Musicale Vivaldi di Bolzano si terrà un incontro dedicato alle problematiche del diritto d’autore e alla burocrazia per il musicista. I relatori saranno l’esperto di diritto d’autore Simone Aliprandi (nella foto), il direttore della SIAE di Bolzano Luca Cattani e Susanna Pezzoni della cooperativa Doc servizi, specializzata nell’espletamento di pratiche Enpals.
Clicca qui per visualizzare i dettagli della conferenza.
Copyleft ed espletamento pratiche burocratiche per gli artisti: due tematiche che meriterebbero un approfondimento esclusivo. Nel 2005 il Centro Audiovisivi di Bolzano (CAB) organizzò una conferenza su copyright, copyleft e creative commons con – tra gli altri – Marco Marandola e Sergio Messina – di cui potete ascoltare un estratto qui (da podcast Alto Adige Cultura) ed un approfondimento che feci all’interno della mia trasmissione Fattore K in compagnia di Wang Inc.. Si tratta della conferenza che cambiò il mio modo di intendere il fare radio e mi indusse a creare il mio podcast e a proporre l’idea di Alto Adige Cultura.
ZU live @ Orsopippo (Bolzano) 14 aprile 2009
Ebbene sì, alla fine sono andato a vedere gli Zu. Una buona occasione per vedere per la prima volta la sala ricavata da quella che per molti anni – fino a qualcosa come 20 anni fa – fu la casa dell’orso Pippo, l’amico di molte generazioni di bambini bolzanini…
Sapevo da subito che gli ZU avrebbero proposto un suono potente, ma ero anche certo che la performance mi sarebbe rimasta impressa. Mi pare di ricordare un loro passaggio in regione diversi anni fa a Trento, quando ancora non erano così conosciuti – se non per il fatto di macinare date su date. Che dire? gran bel concerto, potente soprattutto – anche grazie a chi gestiva loro il mixer in fondo alla sala. Loro: precisissimi! Sassofono, batteria e basso, con una carica rara e la certezza che siano in grado di esprimerla in tutte le occasioni. Di seguito il link alla sequenza fotografica che documenta il loro set bolzanino (clicca qui).
Is this the end?
Dopo giorni di sconforto per le nuove disposizioni del governo che imbriglierebbero la libertà di espressione in rete (questo il testo approvato in Senato la settimana scorsa), finalmente è stata pubblicata su youtube una intervista al Sen. D’Alia (vedi sopra, e si presume che la voce sia sua), che possiamo considerare padre dell’iniziativa governativa. Per quanto alcune considerazioni possano essere condivisibili – nell’intervista il senatore fa riferimento all’inibizione dei gruppi di Facebook inneggianti ai boss della mafia – sono sconcertato dalla scarsa conoscenza dei meccanismi della rete del senatore e degli effetti che una applicazione alla lettera del nuovo provvedimento avrebbero su tutto il web. Ascoltate l’intervista per credere!