Via le grandi navi da Venezia

DAS VENEDIG PRINZIP – TRAILER from filmtank on Vimeo.

No grandi navi a Venezia! Questo l’appello condiviso sul suo profilo facebook da Andreas Pichler, noto regista bolzanino. Il suo documentario “Teorema Venezia” racconta del crollo della vita quotidiana originaria dei veneziani. Tra le altre cose parla del fenomeno grandi navi in laguna, fotografato in locandina e filmato nei primi secondi del trailer qui sopra – quando le immagini valgono più di 1000 parole.
Come non condividere una qualsiasi proposta che allontani le navi da Venezia. Il tutto con la proposta – attualissima – di riprendersi lo spazio pubblico. Clicca qui per maggiori informazioni.

Insegnare la musica ai bambini – il caso del Vivaldi (visto da un papà)

Come spesso mi accade ci sono notizie che metto a fuoco solo dopo un po’ di tempo. Ho bisogno di metabolizzarle. Poi, come in questo caso, bruciano
Facciamo un passo indietro: con il recente passaggio dell’Istituto Musicale Vivaldi di Bolzano all’Intendenza scolastica mi aspettavo che qualcosa sarebbe cambiato. Sono uno dei tanti genitori che è riuscito ad iscrivere i propri bambini ai corsi propedeutici di avvicinamento alla musica offerti dall’Istituto. Si tratta di un percorso di circa cinque anni: “gioco musica movimento” per i bambini dell’asilo, “attenti, battenti, cantiamo” per i bambini di prima e seconda elementare e “suono x4” per i bambini di terza e quarta. I corsi sono portati avanti da alcuni insegnanti su impulso di Davide Brazzo; l’idea è di avvicinare i bambini in modo giocoso alla musica consentendo loro di poi scegliere più consapevolmente lo studio di uno strumento . A prescindere dalla loro scelta futura, il corso sviluppa una conoscenza di insieme su cosa sia la musica. Davide è un isegnante che negli anni ha saputo farsi apprezzare da centinaia di genitori per la dedizione con cui affronta il suo lavoro che esula dalla figura preconcetta dell’insegnante musicale: dal suo curriculum si evince una specializzazione nella didattica musicale per bambini (non lo dico io, sta scritto qui).

Ecco, ciò premesso, sono rimasto male, per usare un eufemismo, nell’apprendere che alcuni corsi di alfabetizzazione musicale offerti dal Vivaldi dall’anno prossimo non verranno più seguiti da Davide Brazzo, il quale dovrà insegnare nella scuola primaria. Verosimilmente non si tratta che di un primo passo, che potrebbe avere come conseguenza una modifica dell’offerta formativa rivolta ai bambini da parte dell’Istituto – pardon, della Area Istruzione e Formazione Musicale in lingua Italiana.
Comprendo le motivazioni che possono essere state alla base della scelta strategica di trasferire le competenze del Vivaldi all’interno della scuola, spesso deficitaria nella trasmissione della musica e delle altre discipline creative. Tuttavia la mia sensazione è manchi una progettualità strategica articolata. In questo momento non sembra che sia stata fatta nemmeno una analisi seria sui benefici e sui danni che una scelta di questa portata può portare. Dal tam-tam tra genitori si apprende che sono stati sospesi i saggi di fine anno previsti per diversi corsi. Penso all’analisi su benefici e danni e ritengo che la sospensione rientri nella categoria motivazioni (e non vado oltre).
In questo momento penso alla delusione di molti bambini nell’immediato. Ma la domanda è: come andrà avanti? Alla diminuzione dell’offerta formativa qualificata nei corsi pomeridiani dell’Istituto corrisponde una immediata e qualificata offerta a scuola? Come (sempre che) è stato inserita nei piani didattici l’offerta formativa per i bambini fino ai dieci anni? Gli interrogativi sono molti.

29/04/2013. Aggiornamento: i genitori degli allievi dei corsi di alfabetizzazione musicale hanno ricevuto rassicurazioni sia dal Davide Brazzo che dalla Sovrintendente Scolastica Minnei che il loro malessere è stato intercettato. In particolare la dott.ssa Minnei in una lettera, indirizzata a quanti hanno fatto presente la situazione, sottolinea che “il nuovo Dipartimento istruzione e formazione può mettere in sinergia anche in quest’ambito, le risorse e le competenze maturate con l’esperienza dell’Istituto Musicale Vivaldi. In questi mesi abbiamo cercato di ipotizzare migliori forme di collaborazione con le scuole, partendo proprio da quanto già operato. La riorganizzazione quindi dell’attività musicale è finalizzata semplicemente ad un’ottimizzazione per un sistema più equo, che possa raggiungere tutte le scuole della provincia, facendo dialogare le risorse umane a disposizione. Ecco perché sono state numerose le riunioni con i responsabili di settore dell’Intendenza e della nuova Area musicale, compreso il prof. Brazzo. C’è stata la massima disponibilità ad accogliere quelle che erano le linee di indirizzo dell’Istituto Musicale Vivaldi, nel massimo rispetto della sua autonomia e di know how sviluppato (i verbali di tali incontri lo testimoniano). Ritengo quindi che quanto riportato nella lettera ai genitori possa essere facilmente risolto, considerato che ci siamo immediatamente adoperati per avere un confronto in merito, ben prima che la questione finisse sul giornale.”

(post pubblicato anche sul portale salto.bz)

La mappa per non farsi rubare la bici

Questa volta non inserisco solo il link della notizia, ma ne campiono il titolo. Wired.it dalla sua homepage presenta l’imminente apertura di un sito che vuole contrastare il fenomeno del furto delle due ruote con uno strumento scientifico. Il suo inventore è un vigile urbano che ha recentemente terminato gli studi – corso di scienze criminologiche per l’investigazione e la sicurezza a Narni – e che con questo strumento vuole realizzare  l’obiettivo “più bici e meno furti”. Il sito in questione è mappalatuacitta.it – sarà attivo da venerdì 11.1.2013 – ma tutte le informazioni del caso le trovi all’interno di questo articolo.

PS. Ne approfitto per segnalare un altro articolo, sempre su wired: una intervista ad un ladro di biciclette (questa). Di positivo c’è che trai le conclusioni sui metodi per non fartela fregare…

Bollito misto? no, anzi… The Fuzztones are alive!!

Serata di musica garage la notte scorsa al Rock’m Roll club di Bolzano. Dopo l’apertura (ottima) dei Peggy Germs ecco salire sul palco i Fuzztones. Ho nelle orecchie ancora un frammento di intervista da un loro album “Creatures that time forgot”-  we are a psychadelic punk rock band (…) on stage we convulse wildely and hallucinate questo un possibile link – e ad essere onesti sono andato al concerto non troppo convinto della performance cui sarei andato ad assistere. Vero che della band originale ci fosse solo lui, Rudi Protrudi, ma il gruppo intorno a lui viaggiava, magari senza la presenza scenica degli esordi, ma la prestazione è stata solidissima, e lui, beh, è un chitarrista eclettico oltre che un animale da palco con una presenza scenica impressionante. I Fuzztones hanno rispolverato il loro vastissimo repertorio a blocchi di 4-5 perzzi alla volta. Un incalzare di musica in crescendo del loro inconfondivbile sound. Bellobellobello!!! Un plauso a poisonforsouls e 4/4 che hanno avuto il coraggio di investire in questo concerto!

Gigantic – Pixies live in Athens 1989


I Pixies sono forse stati il gruppo che più ho amato, quello che ha maggiormente saputo toccare le mie corde, quello che ho avuto la fortuna di vedere live nel periodo della sua ascesa. All’epoca era il gruppo in assoluto più programmato dai conduttori della radio. Fummo in tre a salire in macchina alla volta di Bologna dell’89. In testa ho solo dei flash del concerto, che ricordo essere stato molto partecipato. E’ vero che poi tornarono in Italia qualche anno fa per qualche data, anche se devo dire che non amo le re-union. Quello che vedete è un signor concerto del tour dell’89 – la data è di qualche giorno antecedente al concerto di Bologna, l’audio è cosìcosì, ma passabile. Il mio ringraziamento va a chi investe parte del proprio tempo a digitalizzare materiale analogico e a condividerlo nella rete. Grazie!

Ravi

Non ho mai seguito molto la musica indiana, ma una delle prime immagini che mi vengono in mente pensando a Ravi Shankar è quella che lo ritraggono in compagnia di George Harrison. Considero quindi Ravi Shankar come fonte di ispirazione per gran parte della musica pop(olare) occidentale. Ma ovviamente va soprattutto a lui il merito di aver contribuito in maniera determinante alla diffusione della musica classica indiana nel mondo. Non me la sento di aggiungere altro, oggi, nel giorno della sua morte. Lascio ogni altro commento – sicuramente più competente – ad altri.

Fa sempre bene riguardare questo video:

Ravi Shankar on the Dick Cavett Show

Bolzano, città della bicicletta. Ma siamo sicuri?

Il Comune di Bolzano da sempre cerca di porsi come città della bicicletta, dove pedalare è “in”. In realtà tanti sforzi non sempre sono condivisi da tutti. Vi sono moltissimi edifici pubblici di fronte ai quali c’è evidente carenza di rastrelliere o di analoghe strutture per parcheggiare le proprie biciclette, specie nel centro storico. Una delle situazioni che più fanno storcere il naso è relativo a Piazza Magnago, quella di fronte al Palazzo 1 della Provincia autonoma di Bolzano. “Per dare un decoro alla piazza“, la giunta provinciale decise – parliamo di più di un anno fa –  di bandire l’accesso alle due ruote con la conseguenza che tutti esercitano una sorta di parcheggio selvaggio. Insomma: non un bel biglietto da visita per Bolzano. Qualche settimana fa ho letto sulla stampa locale una lodevole presa di posizione di Brigitte Foppa dei Verdi di cui mi piacevano soprattutto le motivazioni (che qui sintetizzo): invece di bandire la piazza alle due ruote (e conseguentemente anche ai genitori con carrozzine e portatori di handicap motori con carrozzella) avrebbero dovuto prevedere lo spazio per il parcheggio delle bici proprio in quanto l’amministrazione provinciale ama vestirsi green.  Inoltre i pedoni sono, insieme ai ciclisti, i nostri partecipanti al traffico più virtuosi e quindi il loro spazio va salvaguardato ad ogni costo.
Spiace constatare che le parole siano cadute nel vuoto. Bolzano è veramente una città fantastica per chi si muove in bici, piena di piste ciclabili. Ritengo tuttavia che questa peculiarità non solo non venga sufficientemente valorizzata – specie nel centro sorico, che dovrebbe essere il biglietto da visita della città, ma che la scarsa attenzione alle centinaia di bici che giocoforza si trovano a dover parcheggiare nelle zone vicino alla stazione dei treni, provochi un effetto boomerang nei confronti di chi vorrebbe promuovere Bolzano come città della bicicletta.

Daniel Harrwitz visto da Paolo Maurensig

La notizia risale ormai a qualche anno fa. Lo scacchista (Arciscacchi Bolzano) e storico degli scacchi Luca D’Ambrosio  “trova” la tomba del maestro Daniel Harrwitz, uno dei più famosi scacchisti dell’ottocento, morto a Bolzano nel 1884. Harrwitz era uno dei pochi professionisti del suo tempo, ed ebbe il culmine della sua carriera tra il 1848 ed il 1862. Scoprendo la tomba, il suo ultimo domicilio in città e altre importanti tracce, D’Ambrosio ha ridefinito la biografia del grande scacchista, suscitando grande interesse a riguardo in tutto il mondo. Proprio questo interesse ha dato lo spunto allo scrittore goriziano Paolo Maurensig per il suo ultimo libro, L’ultima traversa. Come già avvenuto per il suo più grande successo, La Variante di Lüneburg (1993), divenuto presto un best seller internazionale,Maurensig costruisce il suo ultimo romanzo intorno al mondo degli scacchi e lo ambienta a Bolzano. Protagonista -. manco a dirlo – Daniel Harrwitz.
Il libro verrà presentato mercoledì 21 novembre alle ore 18 presso l’antico municipio di Bolzano (via Portici, 30).
Maurensig e D’Ambrosio sono anche stati ospiti di Paolo Mazzucato alla trasmissione Zeppelin (RadioDue). Mi sono permesso di isolare il loro intervento e di renderlo fruibile nella sezione podcast di questo sito (clicca qui per accedervi).

L’univeristà di Bolzano apre ai bambini

E’ stata una piacevole sorpresa il festival Come on kids, organizzato dalla Libera Università di Bolzano per avvicinare i bambini al mondo della grafica e della comunicazione visiva. E’ stato interessante vedere i l’entusiasmo dei bambini, guidati attraverso diversi workshop di 45 minuiti tenuti dagli studenti della facoltà di design in diverse postazioni nell’arco della giornata.

Trovo fantastica l’idea di una università che si apre alla città; un lavoro, quello degli studenti (e dei loro coordinatori), che non resta teorico, ma che riesce a coinvolgere, a gettare le basi per sinergie future. Bello che il tutto si sia svolto di sabato, garantendosi così un pubblico sicuro, ma soprattutto molto attento alle proposte verso i più piccoli.

Personalmente sono venuto a conoscenza di tutto un percorso formativo dedicato alle nuove generazioni: junior uni (clicca e verrai reindirizzato alla relativa pagina dell’università). Da approfondire.

Alpini a Bolzano

Inizia oggi la tre giorni dell’Adunata Nazionale degli Alpini  – tutte maiuscole, come sul sito ufficiale 😉  .

Bolzano nelle ultime settimane ha cambiato faccia (mai visto tanti tricolori, nemmeno ai mondiali di calcio del 2006) e molti conterranei analizzano i punti di vista dei diversi gruppi linguistici – mi piace l’analisi del blogger Walter Donegà.
Una cosa normale per Bolzano. Tuttavia in questo momento vivo di sensazioni ed ho voglia di lasciarmi trasportare dalle emozioni. Posso dire che in città si respira una piacevole atmosfera. Mi piace, anzi mi piace molto. Gli incontri avuti finora mi sono piaciuti. Ancora gli Alpini devono sfilare, ma l’umanità che stanno portando in città è contagiosa. C’è da dire che ieri sera eravamo a ca. 30.000 alpini su 300.000 attesi. Bolzano conta 100.000 abitanti – molti hanno deciso di fuggire (si dice che il lago di Garda sia bolzanino in questi giorni).

Finora tutto sembra funzionare bene, complice la buona organizzazione interna dei partecipanti. Che dire altro? godiamoci questa festa!

(reprise)

Dopo mesi di silenzio posso dire si: riprenderò a seguire i miei blog. E mi rendo conto che la cosa è solo possibile se mi decido ad utilizzare il blog come tale. A voler fare in modo che tutti gli articoli siano “equilibrati” si finisce per non fare più nulla.
Quindi prossimamente rivedrete aggiornamenti su questo blog e su quello fotografico del Passo Lavazè, che peraltro è consultabile via smartphone (grazie a Mario Mattioli, per avermi dedicato il suo tempo). Dovrei migrare il blog personale verso una versione che supporti la visualizzazione per smartphone. Utilizzo la versione 2.6.5 di wordpress e dovrei migrare verso la 3.3.2. In passato ho avuto problemi di aggiornamento ed ho il timore di non riuscire a migrare (se non perdere) i dati vecchi (dal 2005 ad oggi ho pubblicato 236 post. Quindi se qualcuno degli amici ha tempo e voglia di darmi una mano con backup, migrazione e ripristino dati, non esiti a contattarmi.

Anche questa è innovazione, altroché…

Tutti dissero, non può funzionare, poi venne uno che non lo sapeva e l’ha fatto.

E’ passato febbraio senza che io abbia scritto un – dico un – post su questo blog. Temo che sia una delle poche volte in cui ho bucato un mese. Eppure cose da scrivere ce ne sono a iosa. Una su tutte: il primo marzo sarebbero duvute entrare in vigore le nuove e semplificate regole sulla privacy di google. Meno male che l’UE ha chiesto uno slittamento del termine per vederci più chiaro…

Oggi mi soffermerò su di un fenomeno web nato a Bolzano qualche settimana fa, quasi per gioco. Si tratta di un gruppo di scambio, nato su facebook:Chi non ha delle cose che non usa in soffitta o in cantina? (…) In questo gruppo i soldi sono assolutamente vietati. Sono benvenuti i regali e i baratti. Sicuramente anche Voi avete qualcosa che non usate o cercate qualcosa ed in cambio siete disposti a dare qualcosa d’altro o magari, perchè no, Vi offrite a fare una torta o avete della marmellata o del miele fatto in casa che volete dare in scambio.”
Una idea semplice, ogni utente crea un documento di quel che cerca e di quel che darebbe in cambio: il tutto molto locale, nel senso che il fattore vicinanza degli iscritti è fondamentale. Pensate che in poche settimane il gruppo ha superato quota 700 membri totalizzando già qualcosa come 100 scambi.

La cosa sorprendente è data dal fatto che in facebook le pagine personali e le pagine fan stanno prendendo il sopravvento sulle pagine dei gruppi. Molti gruppi sono chiusi (o almeno poco aperti); ma qui il fenomeno è opposto ed in continua crescita, tanto che le persone che lo hanno attivato, hanno già registrato il dominio letschange.eu e stanno lavorando ad un portale dello scambio.

Personalmente sono entrato presto nell’ottica del gruppo (e con me centiania di altri conterranei), concludendo già numerosi scambi (in questi tempi di crisi, non poco) e lo ritengo una delle più elettrizzanti novità di questo 2012. Finora sono sempre stato dell’idea che innovazione dovesse per forza avere a che fare con tecnologia. Qui la tecnologia c’è, ma la vera innovazione è la scoperta del proverbiale uovo di Colombo.

kiasma.it il sito personale di Till Mola