La mappa per non farsi rubare la bici

Questa volta non inserisco solo il link della notizia, ma ne campiono il titolo. Wired.it dalla sua homepage presenta l’imminente apertura di un sito che vuole contrastare il fenomeno del furto delle due ruote con uno strumento scientifico. Il suo inventore è un vigile urbano che ha recentemente terminato gli studi – corso di scienze criminologiche per l’investigazione e la sicurezza a Narni – e che con questo strumento vuole realizzare  l’obiettivo “più bici e meno furti”. Il sito in questione è mappalatuacitta.it – sarà attivo da venerdì 11.1.2013 – ma tutte le informazioni del caso le trovi all’interno di questo articolo.

PS. Ne approfitto per segnalare un altro articolo, sempre su wired: una intervista ad un ladro di biciclette (questa). Di positivo c’è che trai le conclusioni sui metodi per non fartela fregare…

Bollito misto? no, anzi… The Fuzztones are alive!!

Serata di musica garage la notte scorsa al Rock’m Roll club di Bolzano. Dopo l’apertura (ottima) dei Peggy Germs ecco salire sul palco i Fuzztones. Ho nelle orecchie ancora un frammento di intervista da un loro album “Creatures that time forgot”-  we are a psychadelic punk rock band (…) on stage we convulse wildely and hallucinate questo un possibile link – e ad essere onesti sono andato al concerto non troppo convinto della performance cui sarei andato ad assistere. Vero che della band originale ci fosse solo lui, Rudi Protrudi, ma il gruppo intorno a lui viaggiava, magari senza la presenza scenica degli esordi, ma la prestazione è stata solidissima, e lui, beh, è un chitarrista eclettico oltre che un animale da palco con una presenza scenica impressionante. I Fuzztones hanno rispolverato il loro vastissimo repertorio a blocchi di 4-5 perzzi alla volta. Un incalzare di musica in crescendo del loro inconfondivbile sound. Bellobellobello!!! Un plauso a poisonforsouls e 4/4 che hanno avuto il coraggio di investire in questo concerto!

Gigantic – Pixies live in Athens 1989


I Pixies sono forse stati il gruppo che più ho amato, quello che ha maggiormente saputo toccare le mie corde, quello che ho avuto la fortuna di vedere live nel periodo della sua ascesa. All’epoca era il gruppo in assoluto più programmato dai conduttori della radio. Fummo in tre a salire in macchina alla volta di Bologna dell’89. In testa ho solo dei flash del concerto, che ricordo essere stato molto partecipato. E’ vero che poi tornarono in Italia qualche anno fa per qualche data, anche se devo dire che non amo le re-union. Quello che vedete è un signor concerto del tour dell’89 – la data è di qualche giorno antecedente al concerto di Bologna, l’audio è cosìcosì, ma passabile. Il mio ringraziamento va a chi investe parte del proprio tempo a digitalizzare materiale analogico e a condividerlo nella rete. Grazie!

Ravi

Non ho mai seguito molto la musica indiana, ma una delle prime immagini che mi vengono in mente pensando a Ravi Shankar è quella che lo ritraggono in compagnia di George Harrison. Considero quindi Ravi Shankar come fonte di ispirazione per gran parte della musica pop(olare) occidentale. Ma ovviamente va soprattutto a lui il merito di aver contribuito in maniera determinante alla diffusione della musica classica indiana nel mondo. Non me la sento di aggiungere altro, oggi, nel giorno della sua morte. Lascio ogni altro commento – sicuramente più competente – ad altri.

Fa sempre bene riguardare questo video:

Ravi Shankar on the Dick Cavett Show

Bolzano, città della bicicletta. Ma siamo sicuri?

Il Comune di Bolzano da sempre cerca di porsi come città della bicicletta, dove pedalare è “in”. In realtà tanti sforzi non sempre sono condivisi da tutti. Vi sono moltissimi edifici pubblici di fronte ai quali c’è evidente carenza di rastrelliere o di analoghe strutture per parcheggiare le proprie biciclette, specie nel centro storico. Una delle situazioni che più fanno storcere il naso è relativo a Piazza Magnago, quella di fronte al Palazzo 1 della Provincia autonoma di Bolzano. “Per dare un decoro alla piazza“, la giunta provinciale decise – parliamo di più di un anno fa –  di bandire l’accesso alle due ruote con la conseguenza che tutti esercitano una sorta di parcheggio selvaggio. Insomma: non un bel biglietto da visita per Bolzano. Qualche settimana fa ho letto sulla stampa locale una lodevole presa di posizione di Brigitte Foppa dei Verdi di cui mi piacevano soprattutto le motivazioni (che qui sintetizzo): invece di bandire la piazza alle due ruote (e conseguentemente anche ai genitori con carrozzine e portatori di handicap motori con carrozzella) avrebbero dovuto prevedere lo spazio per il parcheggio delle bici proprio in quanto l’amministrazione provinciale ama vestirsi green.  Inoltre i pedoni sono, insieme ai ciclisti, i nostri partecipanti al traffico più virtuosi e quindi il loro spazio va salvaguardato ad ogni costo.
Spiace constatare che le parole siano cadute nel vuoto. Bolzano è veramente una città fantastica per chi si muove in bici, piena di piste ciclabili. Ritengo tuttavia che questa peculiarità non solo non venga sufficientemente valorizzata – specie nel centro sorico, che dovrebbe essere il biglietto da visita della città, ma che la scarsa attenzione alle centinaia di bici che giocoforza si trovano a dover parcheggiare nelle zone vicino alla stazione dei treni, provochi un effetto boomerang nei confronti di chi vorrebbe promuovere Bolzano come città della bicicletta.

Daniel Harrwitz visto da Paolo Maurensig

La notizia risale ormai a qualche anno fa. Lo scacchista (Arciscacchi Bolzano) e storico degli scacchi Luca D’Ambrosio  “trova” la tomba del maestro Daniel Harrwitz, uno dei più famosi scacchisti dell’ottocento, morto a Bolzano nel 1884. Harrwitz era uno dei pochi professionisti del suo tempo, ed ebbe il culmine della sua carriera tra il 1848 ed il 1862. Scoprendo la tomba, il suo ultimo domicilio in città e altre importanti tracce, D’Ambrosio ha ridefinito la biografia del grande scacchista, suscitando grande interesse a riguardo in tutto il mondo. Proprio questo interesse ha dato lo spunto allo scrittore goriziano Paolo Maurensig per il suo ultimo libro, L’ultima traversa. Come già avvenuto per il suo più grande successo, La Variante di Lüneburg (1993), divenuto presto un best seller internazionale,Maurensig costruisce il suo ultimo romanzo intorno al mondo degli scacchi e lo ambienta a Bolzano. Protagonista -. manco a dirlo – Daniel Harrwitz.
Il libro verrà presentato mercoledì 21 novembre alle ore 18 presso l’antico municipio di Bolzano (via Portici, 30).
Maurensig e D’Ambrosio sono anche stati ospiti di Paolo Mazzucato alla trasmissione Zeppelin (RadioDue). Mi sono permesso di isolare il loro intervento e di renderlo fruibile nella sezione podcast di questo sito (clicca qui per accedervi).

L’univeristà di Bolzano apre ai bambini

E’ stata una piacevole sorpresa il festival Come on kids, organizzato dalla Libera Università di Bolzano per avvicinare i bambini al mondo della grafica e della comunicazione visiva. E’ stato interessante vedere i l’entusiasmo dei bambini, guidati attraverso diversi workshop di 45 minuiti tenuti dagli studenti della facoltà di design in diverse postazioni nell’arco della giornata.

Trovo fantastica l’idea di una università che si apre alla città; un lavoro, quello degli studenti (e dei loro coordinatori), che non resta teorico, ma che riesce a coinvolgere, a gettare le basi per sinergie future. Bello che il tutto si sia svolto di sabato, garantendosi così un pubblico sicuro, ma soprattutto molto attento alle proposte verso i più piccoli.

Personalmente sono venuto a conoscenza di tutto un percorso formativo dedicato alle nuove generazioni: junior uni (clicca e verrai reindirizzato alla relativa pagina dell’università). Da approfondire.

Alpini a Bolzano

Inizia oggi la tre giorni dell’Adunata Nazionale degli Alpini  – tutte maiuscole, come sul sito ufficiale 😉  .

Bolzano nelle ultime settimane ha cambiato faccia (mai visto tanti tricolori, nemmeno ai mondiali di calcio del 2006) e molti conterranei analizzano i punti di vista dei diversi gruppi linguistici – mi piace l’analisi del blogger Walter Donegà.
Una cosa normale per Bolzano. Tuttavia in questo momento vivo di sensazioni ed ho voglia di lasciarmi trasportare dalle emozioni. Posso dire che in città si respira una piacevole atmosfera. Mi piace, anzi mi piace molto. Gli incontri avuti finora mi sono piaciuti. Ancora gli Alpini devono sfilare, ma l’umanità che stanno portando in città è contagiosa. C’è da dire che ieri sera eravamo a ca. 30.000 alpini su 300.000 attesi. Bolzano conta 100.000 abitanti – molti hanno deciso di fuggire (si dice che il lago di Garda sia bolzanino in questi giorni).

Finora tutto sembra funzionare bene, complice la buona organizzazione interna dei partecipanti. Che dire altro? godiamoci questa festa!

(reprise)

Dopo mesi di silenzio posso dire si: riprenderò a seguire i miei blog. E mi rendo conto che la cosa è solo possibile se mi decido ad utilizzare il blog come tale. A voler fare in modo che tutti gli articoli siano “equilibrati” si finisce per non fare più nulla.
Quindi prossimamente rivedrete aggiornamenti su questo blog e su quello fotografico del Passo Lavazè, che peraltro è consultabile via smartphone (grazie a Mario Mattioli, per avermi dedicato il suo tempo). Dovrei migrare il blog personale verso una versione che supporti la visualizzazione per smartphone. Utilizzo la versione 2.6.5 di wordpress e dovrei migrare verso la 3.3.2. In passato ho avuto problemi di aggiornamento ed ho il timore di non riuscire a migrare (se non perdere) i dati vecchi (dal 2005 ad oggi ho pubblicato 236 post. Quindi se qualcuno degli amici ha tempo e voglia di darmi una mano con backup, migrazione e ripristino dati, non esiti a contattarmi.

Anche questa è innovazione, altroché…

Tutti dissero, non può funzionare, poi venne uno che non lo sapeva e l’ha fatto.

E’ passato febbraio senza che io abbia scritto un – dico un – post su questo blog. Temo che sia una delle poche volte in cui ho bucato un mese. Eppure cose da scrivere ce ne sono a iosa. Una su tutte: il primo marzo sarebbero duvute entrare in vigore le nuove e semplificate regole sulla privacy di google. Meno male che l’UE ha chiesto uno slittamento del termine per vederci più chiaro…

Oggi mi soffermerò su di un fenomeno web nato a Bolzano qualche settimana fa, quasi per gioco. Si tratta di un gruppo di scambio, nato su facebook:Chi non ha delle cose che non usa in soffitta o in cantina? (…) In questo gruppo i soldi sono assolutamente vietati. Sono benvenuti i regali e i baratti. Sicuramente anche Voi avete qualcosa che non usate o cercate qualcosa ed in cambio siete disposti a dare qualcosa d’altro o magari, perchè no, Vi offrite a fare una torta o avete della marmellata o del miele fatto in casa che volete dare in scambio.”
Una idea semplice, ogni utente crea un documento di quel che cerca e di quel che darebbe in cambio: il tutto molto locale, nel senso che il fattore vicinanza degli iscritti è fondamentale. Pensate che in poche settimane il gruppo ha superato quota 700 membri totalizzando già qualcosa come 100 scambi.

La cosa sorprendente è data dal fatto che in facebook le pagine personali e le pagine fan stanno prendendo il sopravvento sulle pagine dei gruppi. Molti gruppi sono chiusi (o almeno poco aperti); ma qui il fenomeno è opposto ed in continua crescita, tanto che le persone che lo hanno attivato, hanno già registrato il dominio letschange.eu e stanno lavorando ad un portale dello scambio.

Personalmente sono entrato presto nell’ottica del gruppo (e con me centiania di altri conterranei), concludendo già numerosi scambi (in questi tempi di crisi, non poco) e lo ritengo una delle più elettrizzanti novità di questo 2012. Finora sono sempre stato dell’idea che innovazione dovesse per forza avere a che fare con tecnologia. Qui la tecnologia c’è, ma la vera innovazione è la scoperta del proverbiale uovo di Colombo.

K7

“no donation is too small and each will be greatly apreciated”. letto, fatto. Mi son detto, il trailer di presentazione del progetto di realizzazione di un documentario sulla cassetta audio, è accattivante, e 1 € – anzi meno, 1$ – per sostenere il progetto è meno di un caffé. Un progetto nato con il passaparola – un grazie a Marco Ambrosi per avermelo segnalato – per un finanziamento che utilizza la piattaforma kickstarter, molto simile a quello delle nostre Produzioni dal basso, ma – anche grazie alla diffusione nei social network – molto più immediato.
E alla fine, ma questo l’ho scoperto dopo, ho trovato il mio nome sulla pagina dei ringraziamenti…

(Nella foto Zack Taylor e Seth Smoot, ideatori del progetto)

New Stefan Lantschner edit by Dominik Wrobel (for Carhartt)

Dominik Wrobel, noto BMX-Filmmaker, per mesi ha posticipato la pubblicazione del nuovo filmato su Stefan Lantschner per Carhartt. Finalmente, in occasione del Rebeljam (BMX) Contest di Einhoven, lo ha reso pubblico. Grande scioltezza, grandi salti e grande wallriding!!! E soprattutto grande originalità!

kiasma.it il sito personale di Till Mola