Effetto boomerang

I giorni immediatamente successivi al blackout non ricordo di aver ricevuto mail di scuse da parte di Aruba. Solo diversi giorni dopo il disservizio ricevetti una mail :

Gentile cliente,
rinnovando le nostre scuse per quanto avvenuto in data 29 Aprile, cogliamo l’occasione per annunciare l’iniziativa  che Aruba ha deciso di dedicare a tutti i clienti per ringraziarli della loro scelta e fiducia. (…)
Tuttavia le anticipiamo che:
– a tutti i clienti che utilizzano i nostri servizi hosting e  domini che includono la posta elettronica attiveremo gratuitamente la Business Mail; coloro che già utilizzano questo servizio riceveranno invece una Gigamail.
(…)

Non ci avevo più pensato fino ad oggi: al rinnovo del mio dominio mi sono trovato con l’opzione business mail spuntata. Costo 5 Euro/anno. L’ho rimossa ed ho appreso che qualora io avessi a suo tempo deciso di sfruttare le potenzialità della Business Mail, avrei perso i dati. Ma come? non doveva essere un regalo?

Fortuna che non avevo ancora sfruttato le nuove funzionalità di posta. Anzi grazie a quest’ultima sorpresa ho deciso di disattivare diversi servizi aggiuntivi di aruba. Effetto boomerang!

Per la musica: MusicaInSalotto

Bolzano non è certo una città morta dal punto di vista musicale. Lo dice anche Nives Simonetti, storica ed ormai ex voce della radio rai locale, da anni nel comitato artistico del festival transart, e persona da sempre molto presente nella vita culturale bolzanina.

Apprendo del suo ultimo progetto da una sua mail, che ripropongo quasi integralmente:

L’ offerta della nostra città in campo musicale è sicuramente ampia e variegata, e i musicisti ospiti sono indubbiamente di grande fama e di alto livello.
Come di valore sono i musicisti che quotidianamente operano nelle Istituzioni Musicali cittadine.
Conoscere questi musicisti, ascoltarli in concerto, in un ambiente accogliente, fuori dall’ ufficialità dei saggi di fine anno o delle sale da concerto, potrebbe costituire occasione di vivo interesse per chi ama la musica. Così come potrebbe essere piacevole il dopo-concerto, scambiando idee in loro compagnia davanti a un drink o una tazza di caffè.
E’ l’idea, un po’ vecchiotta ma sempre valida, del salotto, la bella tradizione degli incontri in cui la musica diviene anche convivialità e momento di scambio d’idee: si può provare a farla rivivere, quell’atmosfera?
La formula potrebbe essere quella del concerto-con-presentazione, della durata di un’ora circa, in una bella Sala come quella del Palazzo Mercantile in via della Mostra; per il dopo-concerto, l’accogliente Ristorante Fink, in via della Mostra.Per la scelta dei musicisti, preziosa la disponibilità delle Istituzioni Musicali cittadine.
Per il corrente anno si potrebbero prevedere 6/8 concerti (a seconda delle adesioni e della disponibilità della Sala), uno o due dei quali in memoriam, per ricordare i docenti di musica degli anni passati, personalità importanti di cui, purtroppo, ben poche persone, oggi, hanno memoria.
La giornata ideale potrebbe essere il mercoledì, alle 18, un orario comodo per chi, magari, non ama uscire la sera, e per gli studenti.
L’idea della MusicaInSalotto non prevede la vendita di biglietti, manifesti, programmi etc.: il finanziamento può venire solo dall’interesse degli appassionati!
I contributi potrebbero essere così articolati: 50,00 € per il ciclo completo – 25,00€ per una parte del ciclo – 10,00 € per gli studenti.Data la formula “disinvolta” dei concerti, i bambini sono i benvenuti: sono il pubblico di domani!

Il progetto è ancora in una fase embrionale. Nives spera in un’adesione ad un primo incontro di confronto, mercoledì 23 febbraio alle 18 al ristorante Fink di via della Mostra. Ma se siete interessati, o pensate di andare all’incontro, la preghiera è di contattarla a questo indirizzo di posta elettronica.

Paypal e Mastercard contro Wikileaks

Qui la guerra informatica si fa senza quartiere. Già Paypal ha tra le commissioni più alte (non ci credete? provate a fare una donazione a Wikipedia e scoprirete che donando 1 €, al sito arrivano 62 centesimi -preso da qui), ma ora il sistema di pagamento online più pratico ed efficiente del web dichiara guerra a Wikileaks, il sito del giornalista australiano Julian Assange con il chiaro intento di limitare il più possibile le fonti di reddito del sito, reo della diffusione di materiale top secret che ha messo a dir poco in imbarazzo le diplomazie di mezzo mondo, accentuando il rischio di destabilizzazione.

Comunque la si pensi su Wikileaks, ritengo che la questione meriti un approfondimento. C’é chi, tra gli internauti, ha già chiuso il suo account paypal in segno di protesta. Eticamente la protesta non fa una grinza. Da considerare…

Aggiornamento del 21/12/2010. Intanto c’è chi si ingegna. Uno sviluppatore russo ha creato una app per iPhone ed iPad in grado di ricevere info da Wikileaks. L’app costava 1,99 $, di cui 1 andava direttamente al sito di Assange. Andava, in quanto la Apple ha bloccato l’applicazione e tace. La notizia è stata presa da SZ.

Strumenti per l’educazione del pubblico d’arte

Replico qui un articolo da me postato quest’oggi sul blog cultura di scripta manent, un progetto che nasce con l’intenzione di stimolare il dibattito intorno alle politiche culturali, prevalentemente della Provincia autonoma di Bolzano – Alto Adige.

La quarta delle cinque giornate del jazz (02/02/2006),
dedicata alla musica di Chet Baker. Durata: 2:21

Propongo qui un breve intervento in risposta alla discussione iniziata in un precedente post (questo). Concordo, compito dell’ente pubblico deve essere quello di fornire al cittadino le chiavi di lettura per meglio comprendere l’arte. Si tratta di una metodologia di presentare arte e cultura che la ripartizione cultura italiana (dove lavoro) ha fatto su più fronti. I ragionamenti, le strategie e alcuni  passi operativi  pregressi sono elencati qui (file pdf).
Per favorire l’accettazione della proposta sono stati invitati in qualità di esperti dei personaggi molto noti anche al grande pubblico: questi metodi sono stati utilizzati per presentare l’arte visiva ed il teatro, ma soprattutto  la musica: l’opera lirica (Mito Opera – con Alberto Jona), la musica classica e quella elettronica (On & On con Luca De Gennaro, Madaski, Boosta, Fabio De Luca, Claudio Coccoluto, Sergio Messina), fino al jazz per un progetto che ha visto protagonista assoluto Paolo Fresu, come co-curatore e come musicista in occasione delle Cinque Giornate del Jazz). Di questo progetto esistono alcune registrazioni video integrali fantastiche (immagini prese dal videoserver della ripartizione Cultura italiana). E qui si potrebbe aprire un altro dibattito sul plusvalore dato dall’uso intelligente delle nuove tecnologie per la divulgazione della cultura (penso al fenomeno youtube, ma anche agli archivi pubblicati in internet dalle televisioni pubbliche: p.es. da BBC, WDR – ricordate i concerti Rockpalast?)

The power of the internet


Tempo fa leggevo un commento circa il ruolo del dj nella radio odierna. Una volta il dj era solito avere la propria rete di negozi in giro per il paese/mondo: ascoltava, selezionava e si procurava il materiale per le sue trasmissioni ( o i suoi dj set). Oggigiorno i negozietti non ci sono quasi più; in compenso c’è internet con i suoi vari social network – facebook in testa. Il dj – cosi recitava l’articolo – deve solo captare i vari input lasciati da altri amici e farsi la scaletta in base alle indicazioni.
Avessi ancora una trasmissione (o il tempo per una trasmissione) in cima alla mia playlist della settimana, ci andrebbe l’ultimo album di Eskmo – segnalato su facebook da Wang Inc. aka Bartolomeo Sailer, che qui ringrazio. L’intero album è ascoltabile in streaming dal sito, che è anche l’espressione di cosa voglia dire fare marketing musicale nel 2010. E’ l’artista stesso ad individuare nuovi modi di vendere il suo prodotto. Altro che le vecchie filiere della distribuzione musicale. Al momento sto ascoltando dal pc con le cuffie (un sound pazzesco – raro ascoltare una tale qualità audio in streaming), e dubito che acquisterò l’album, anche considerato che ascolto musica quasi solo davanti al pc. Ma se Eskmo passasse da queste parti per un concerto, altroché se vado a vederlo!
Questo il link da cui ascoltare l’album. Rifatevi le orecchie!!!

33 1/3 SPOT – online il cd antologico per i 33 anni di Radio Tandem

33 1/3 SPOT   -   Radio Tandem 1977 - 2010
33 1/3 SPOT - Radio Tandem 1977 - 2010

Estate 2007. Erano finiti i grandi festeggiamenti per i 30 anni della Radio ed io avevo la sensazione che mancasse un qualcosa. qualcosa di tangibile che ricordasse l’attività di Radio Tandem: una grande famiglia, capace di mobilitare forze per mettere in piedi una struttura, per organizzare feste ed eventi.
Ne parlavo con mio cugino, un mio quasi omonimo (Antonio Mola), un creativo di professione, che mi disse: che problema c’è? aspettate il 2010 e fate un vinile che chiamate “33 giri in Tandem”!
Geniale!!!
Beh, ora siamo nel 2010 ed il prodotto è tangibile. Liquido, nel senso che è scaricabile nei formati mp3, AAC, ed immagine disco pronta per la masterizzazione e fisico, considerato che potete scaricare anche la copertina e ritagliarla e poi incollarla, stampare l’immagine sul cd (printable) e possedere, con un po’ di pazienza, un prodotto unico.
Il progetto è stato realizzato insieme a Marco Ambrosi, amico con cui negli anni ho condiviso diverse esperienze musicali, coinvolgendo, specie nella fase finale, molti altri amici della radio. Un grazie particolare va a Vittorio Albani, membro fondatore della radio nonché anima del gruppo spottivo, che è stato il direttore artistico del progetto. Senza di lui il progetto non avrebbe avuto senso.
Che dire? siamo nella fase del sollievo dopo tanto lavoro! è tutto online. I download (gratuiti) sono avviati. Domenica, giornata di elezioni qui a Bolzano e provincia, presentiamo il lavoro, in occasione della prima colazione jazz dell’anno. I primi 50 che si presentano con la tessera elettorale timbrata, dimostrando di essere già stati a votare, riceveranno una copia del cd preassemblata.

Radio Tandem continua la propria strada con il sostegno dei suoi ascoltatori e amici. Se il cd vi piace, aiutate la Radio con un piccolo contributo, preferibilmente un ordine permanente (chessò 15 euro ogni tre mesi) o anche solo un piccolo contributo tramite Paypal)

Sovvertire le leggi della fisica

Che su youtube girino molti video fasulli è un dato di fatto. Ma questo video è una delle hit di internet. E’ così bello, che vorresti fosse vero.
Lascio le analisi scientifiche ai fisisci, ma è difficile che il filmato riproduca la realtà: anche ammesso (e non concesso) che lo stuntman sia riuscito a lanciarsi nella traiettoria giusta, è quantomai improbabile un salto tanto lungo e tanto preciso, oltretutto senza farsi del male (eufemismo).
In ogni caso per la microsoft (qui i dettagli dell’operazione), sponsor del filmato, il feedback è più che positivo.

Bevi la Coca Cola che ti fa digerire…

Il blog è fermo da qualche settimana. Non si tratta tanto di pigrizia, quanto di trovare le parole giuste. Sono infatti settimane che mi riprometto di scrivere un post relativo al blog di Miss Kappa, una voce altra da L’Aquila. Una delle tante persone a cui il 6 aprile 2009 ha cambiato definitivamente la vita. Fateci caso: sui media chi parla più del terremoto e del disagio delle popolazioni colpite? L’alternativa è la rete, sono soprattutto i blog di persone colpite che anche grazie alla scrittura metabolizzano quanto loro accaduto, e pensano a voce alta. Si possono leggere le testimonianze di disagi quotidiani di chi deve continuare a vivere la propria vita, nonostante tutt’intorno sia cambiato tutto. Il blog di Miss Kappa l’ho scoperto grazie a quello di Oscar Ferrari (che ringrazio). Fino ad oggi il mio contributo minimo si limitava a pubblicare su facebook singoli articoli dal blog. Nulla di più.

Tra i post che più mi hanno fatto riflettere, ve ne è uno sul ruolo del volontariato, in cui Anna (la blogger) scrive:
“Io il volontariato l’ho sempre fatto. Sempre fuori dai canali ufficiali, dei quali non mi sono mai fidata. Ho lavorato sempre in situazioni di disagio mentale grave. Se vai a ritroso nei miei post vedrai che ne parlo anche. Ebbene, ogni volta che le persone che ho”aiutato” hanno provato a ringraziarmi ed a mostrarmi gratitudine io ho SEMPRE detto che quello che facevo lo facevo per puro egoismo, perchè lo stare con loro faceva stare bene soprattutto me. Non mi sono MAI aspettata riconoscenza. Sono SEMPRE stata io riconoscente verso di loro. E credo che il senso del volontariato sia questo(…). Nessuno deve battere le mani ai volontari, i volontari sono tali per loro scelta. Non per nostra.”
Da quando ho letto il post (ma non è che uno dei tanti) è cambiato anche il modo di leggere le notizie degli aiuti alle popolazioni terremotate. Ad indurmi a scrivere queste righe è stata la visione di un video su facebook (se avete un account fb, lo potete vedere cliccando su questo link). Un video in cui la coca cola – che in Abruzzo ha due impianti – evidenzia quello che è stato ed è il suo supporto – logistico, di personale, ecc – per le popolazioni terremotate. Comunicarlo è senz’altro legittimo. Ma la visione del film mi spiazza. Seppur l’indicazione finale del film “for internal use only” dovrebbe far pensare ad un uso esclusivamente interno (all’azienda? – il video chissà come è finito sul social network per eccellenza), il taglio del video non è certamente quello della documentazione. Vederlo e vedere immortalati nel video i collaboratori di Croce Rossa e Protezione Civile (lo sapranno del video?), che paiono prestarsi ben volentieri, dopo aver riflettuto sulle parole di Miss Kappa, fa cadere le braccia.

15 maggio 2009: conferenza sul copyright/copyleft a Bolzano

Simone_Aliprandi
Ho appena ricevuto una mail con le ultime novità relative al festival Upload, organizzato dal servizio giovani della ripartizione cultura italiana (lavoro per quest’ultima). Apprendo con piacere che il 15 maggio 2009 alle ore 18.00 presso l’Istituto Musicale Vivaldi di Bolzano si terrà un incontro dedicato alle problematiche del diritto d’autore e alla burocrazia per il musicista. I relatori saranno l’esperto di diritto d’autore Simone Aliprandi (nella foto), il direttore della SIAE di Bolzano Luca Cattani e Susanna Pezzoni della cooperativa Doc servizi, specializzata nell’espletamento di pratiche Enpals.
Clicca qui per visualizzare i dettagli della conferenza.
Copyleft ed espletamento pratiche burocratiche per gli artisti: due tematiche che meriterebbero un approfondimento esclusivo. Nel 2005 il Centro Audiovisivi di Bolzano (CAB) organizzò una conferenza su copyright, copyleft e creative commons con – tra gli altri – Marco Marandola e Sergio Messina – di cui potete ascoltare un estratto qui (da podcast Alto Adige Cultura) ed un approfondimento che feci all’interno della mia trasmissione Fattore K in compagnia di Wang Inc.. Si tratta della conferenza che cambiò il mio modo di intendere il fare radio e mi indusse a creare il mio podcast e a proporre l’idea di Alto Adige Cultura.

Come i marziani interpretano l’arte contemporanea

up
Da anni ormai la ripartizione cultura italiana della Provincia autonoma di Bolzano – dove lavoro – organizza manifestazioni culturali con l’obiettivo di fornire delle chiavi di lettura per i propri fruitori, in quanto ormai è evidente che la presenza dei luoghi per la cultura (e vi assicuro che in Alto Adige non mancano) non basta da sola allo sviluppo del pubblico. Questo processo di sensibilizzazione ai consumi culturali è fondato sulla constatazione che oggi un’iniziativa culturale ha successo, vale a dire convince una persona ad uscire di casa, quando soddisfa contemporaneamente due desideri dei quali spesso non si è del tutto consapevoli: imparare qualcosa mentre si provano delle emozioni in un contesto potenzialmente socializzante. Un esempio pratico possono essere Le cinque giornate del jazz, ovvero un perscorso coordinato dal trombettista Paolo Fresu, che, con l’aiuto di validi esperti, ha saputo avvicinare nuovo pubblico al jazz (qui il link alla pagina web dell’iniziativa, con rimandi al podcast Alto Adige Cultura – contiene file multimediali sulle cinque giornate).
Questa politica di sensibilizzazione ai consumi culturali in questi anni è continuato anche sul fronte dell’arte, non ultimo quella contemporanea. Penso ad esempio al recente ciclo di incontri finalizzati a preparare il pubblico per l’avvento della biennale europea di arte contemporanea Manifesta7 (clicca qui per saperne di più).
In questo ciclo si inserisce la seratsa dal titolo “Missione possibile: capire l’arte. Lydia Yee e Francesco Manacorda ci raccontano come i marziani raccontano l’arte terrestre“. Si tratta dei curatori della mostra “Martian Museum of Terrestrial Art” che si sono ispirati ai vecchi musei di antropologia per spiegare l’arte. Ammetto che non ne so molto di più (qui c’è una descrizione dettagliata dell’iniziativa), però mi è da subito piaciuta la cartolina dell’invito – i caratteri che vedete in bianco, sono dorati ed in rilievo – e l’idea di un approccio diverso per spiegare l’arte.
Non so se potrò esserci, ma vedrò di utilizzare estratti della registrazione della serata, per un nuovo post del podcast Alto Adige Cultura.

Major – ecco come ripensano le strategie di distribuzione

Su questo sito ho più volte approfondito i meccanismi che stanno alla base della rivoluzione digitale nel campo musicale. Ieri Ernesto Assante nel suo blog ha ospitato una lettera (aperta?) di Norina Vieri, presidente della FISMED (Federazione Italiana Strumenti Musicali Elettronici e Dischi) in cui spiega come le nuove strategie di vendita delle multinazionali del disco – che contemplano ormai anche la vendita della musica liquida (=scaricabile) penalizzi i negozi di dischi tradizionali applicando condizioni di vendita a dir poco vantaggiose alla grande distribuzione. Leggendola mi viene in mente il pensiero del grande Sergio Messina in occasione del convegno sul copyright organizzato a Bolzano nel maggio di tre anni fa. Le multinazionali del disco hanno (o avevano) un sistema di distribuzione macchinosissimo: si tratta di filere che con la distribuzione digitale sono destinate a finire. Non siamo ancora alla morte del cd (ma quasi), ma grazie alla lettera di Norina Vieri ci si può rendere conto come i negozi di dischi figurino tra le prime vittime delle nuove strategie di distribuzione delle major. Il convegno risale a tre anni fa e ne consiglio vivamente l’ascolto (clicca qui).

La forza del web – Radiohead

I Radiohead hanno pubblicato su youtube un loro video che li riprende suonare ogni canzone dell’album “In Rainbows”, settimo loro album in studio. E’ stato pubblicato il 10 ottobre 2007 in forma di download digitale e, a partire dal 3 dicembre 2007, è disponibile in formato tangibile “discbox” (2 CD).
L’opera ha sfruttato un innovativo sistema di distribuzione digitale: fino alla pubblicazione nei negozi, è stato infatti possibile scaricare i brani esclusivamente dal sito della band, ad un prezzo a libera scelta del compratore. Tale sistema era già stato attuato in precedenza da altri gruppi, ma mai un gruppo di calibro mondiale, come sono i Radiohead, aveva azzardato prima d’ora un tale esperimento (notizia presa da qui).

kiasma.it il sito personale di Till Mola