Quella che vedete sopra è la registrazione della conferenza stampa di quelli di Pirate Bay andata in onda sul web circa due ore fa.
Ora: di file sharing si parla da anni e penso che ognuno di noi si sia fatto una idea delle potenzialità dello strumento, perché le tecnologie usate per lo scopo sono solo uno strumento. Ritengo che sia chiaro anche il contenzioso che vede opposte le multinazionali detentrici e goditrici dei diritti d’autore e chi – per dirla come il blogger Valerio Di Stefano – pensa che sia “un peccato che scambiarsi file protetti da diritto d’autore sia illegale e che si debba pagare per comprarsi i CD, perché a noi scroccare la roba piace proprio tanto.” E’ ovvio che la situazione sia molto più complessa, che ci siano molti distinguo da fare, ecc… In questo momento mi limito a segnalare il video, ma è chiaro che l’argomento merita un approfondimento.
PS. Nel frattempo – sono le 22 – Repubblica.it pubblica una intervista a Luca Neri.
Categoria: informatica
Is this the end?
Dopo giorni di sconforto per le nuove disposizioni del governo che imbriglierebbero la libertà di espressione in rete (questo il testo approvato in Senato la settimana scorsa), finalmente è stata pubblicata su youtube una intervista al Sen. D’Alia (vedi sopra, e si presume che la voce sia sua), che possiamo considerare padre dell’iniziativa governativa. Per quanto alcune considerazioni possano essere condivisibili – nell’intervista il senatore fa riferimento all’inibizione dei gruppi di Facebook inneggianti ai boss della mafia – sono sconcertato dalla scarsa conoscenza dei meccanismi della rete del senatore e degli effetti che una applicazione alla lettera del nuovo provvedimento avrebbero su tutto il web. Ascoltate l’intervista per credere!
Per i podcasters
Ho recentemente installato MPEG Streamclip, un nuovo freeware in grado sia di riprodurre diversi tipi di file video, sia di convertire file grandi (p.es. DVD) in file iPod-compatibili (mpeg4, ma anche molti altri). Il risultato è sorprendente! Dalla pagina dello sviluppatore apprendo che il software può tagliare, estrarre ed incollare i filmati. L’ideale, specie per chi gestisce un podcast, ma anche per chi intende avvalersi di servizi di pubblicazione video sul web (Youtube & Co.).
Inoltre, per chi lavora in Windows XP, MPEG Streamclip offre una alternativa a Quicktime, invasivo e sempre residente in memoria anche quando non viene utilizzato: si chiama QuickTime Alternative, viene aperto solo quando si va a caricare i formati QuickTime.
Microsoft non si smentisce
Ho accolto con grande soddisfazione il rilascio dell’ultima versione di ubuntu, il sistema operativo basato su GNU/Linux libero e gratuito, che unisce stabilità , sicurezza e facilità di utilizzo. Non lo ho ancora provato, ma chi lo utilizza sostiene che installandolo su un pc ad insaputa di un utente non troppo esperto, abituato ai programmi microsoft, questi quasi non si accorgerebbe della differenza. Non solo: il suo utilizzo risulterebbe pure molto intuitivo, tanto da non far rimpiangere i vari prodotti microsoft.
Dopo pochi giorni ecco che la Dell Continua a leggere Microsoft non si smentisce
Online lo speciale sui pacchetti podcast pubblicato da InSound
Ho aggiornato la sezione “collaborazioni” di kiasma.it, pubblicando lo speciale su “pacchetti podcast / i kit per il musicista” realizzato insieme a Federico Pelle inserito sul numero di aprile di InSound.
Lo speciale contiene interviste a Wang Inc, Mario Mattioli e Denis Isaia.
Il podcast sui telefonini
E’ di inizio gennaio la notizia della imminente diffusione planetaria di un nuovo servizio per rendere disponibili sui telefoni cellulari i podcast. Si chiama MediaToob e permetterà di scaricare automaticamante i podcast sul proprio telefonino di ultima generazione, anche quando si è lontani dal proprio computer.
Il servizio richiede una autorizzazione da parte dei podcasters di poter copiare i file del podcast sul server della società (eventualmente ricodificato per renderlo più leggero). Chi autorizza deve dichiarare di essere “il proprietario dei contenuti del podcast oppure di essere stato delegato a poter agire in suo nome”, sollevando bamboomc da ogni responsabilità riguardo alla proprietà dei contenuti.
Ma il trasferimento dei files su altro server impone una riflessione sulla veridicità di quanto dichiarato in caso di adesione al progetto. Se le musiche sono nel pubblico dominio non dovrebbero esserci problemi. Molti podcast però utilizzano musiche pubblicate con licenza “creative commons†– è da verificare se le musiche contemplano anche l’uso gratuito commerciale (molte licenze creative commons lo escludono esplicitamente). I podcast che utilizzano invece una licenza podcast SIAE sono autorizzati ad utilizzare i files audio di autori tutelati dalla stessa solo per l’indirizzo internet del podcast.
Ho avuto un breve scambio di mail Continua a leggere Il podcast sui telefonini
Il Muro
Dopo una pausa di riflessione il muro aveva riaperto. A Radio Tandem abbiamo deciso che è importante garantire uno spazio di discussione libero. Confidiamo nel buon senso di chi viene a leggere e scrivere sul muro. Da ieri lo spazio è di nuovo chiuso. Questa volta ad indurci a chiudere non sono stati messaggi potenzialmente diffamatori, ma un attacco di spam. Il problema ora è al vaglio del webmaster del sito. Se c’è qualche esperto in sicurezza che vuol contribuire a far riaprire il muro (aggratis of course), può scrivere al webmaster.
eDonkey chiude
E-Donkey ha ceduto alle pressioni della RIIA (Recording Industry Association of America) ed ha chiuso i battenti. Basta cliccare http://www.edonkey.com per averne una conferma.
Ora più che mai è giunto il momento di sfruttare le possibilità della tecnologia della rete per propagare contenuti no-copyright. La cosa che più colpisce è la messa fuori legge del motore e non del contenuto: chi decide di distribuire i propri materiali (con licenze no-copyright o copyleft) dovrà ricorrere ad altri modi e, se il trend dell’accanimento dell’industria discografica dovesse estendersi anche ad altre tecnologie (torrent e affini), rassegnarsi a permettere il download diretto dei file dai propri server (molto più lento, ma almeno più chiaro e, non infrangendo alcuna legge – trattandosi di materiale esplicitamente licenziato in copyleft, non bloccabile).
In questo contesto fa piacere sapere che in Italia c’è un gruppo di lavoro – nato all’interno di (L)eft – che sta lavorando ad una piattaforma per la distribuzione di contenuti realizzati secondo la filosofia del DIY (Do It Yourself) licenziati in copyleft. tbc…
Torna RadioCopyDown
E’ tornata – dopo la pausa estiva – RadioCopyDown, condotta in diretta da Scarph negli studi di Radio Onda Rossa (Roma). La trasmissione è una espressione del gruppo di discussione di (L)eft (per maggiori informazioni rimando alla parte finale della mia intervista a Scarph che trovi qui – devi scrollare un po’).
La trasmissione promuove musica no-copyright, e copy-left. La prima trasmissione del nuovo ciclo analizza le questioni legali e di privacy intorno a Myspace, il social network più in voga del momento – di proprietà di Tale Rupert Murdoch – con oltre 107 milioni di iscritti). Non è una novità che social network come myspace memorizzino i dati di tutti gli utenti per utilizzarli per i propri scopi commerciali.
La trasmissione è liberamente scaricabile da qui. E’ in formato .ogg (che potete ascoltare p.es. con il software Audacity o implementando il vostro player con un apposito plug-in).
P.S. La trasmissione verrà replicata anche quest’anno da Radio Tandem.
eDonkey: retata in Germania
Nella Rete sono aperte diverse discussioni su tematiche legate alla diffusione di materiale audio pubblicato con licenze meno restrittive di quelle con la c cerchiata (©). L’obiettivo è quello di favorire la diffusione di musiche “altre” che non vogliono piegarsi alle logiche del mercato discografico.
Un esempio di progetto degno di promozione è quello relativo alla crazione di diversi “free-box” (anche denominati “free-juke-box”), ovvero dei computer accessibili al pubblico da cui poter ascoltare o scaricare la musica di artisti che desiderano non proteggere la propria musica. Il progetto è spiegato molto chiaramente in questa breve intervista a Sergio Messina, capo spirituale del movimento no-copyright in Italia.
Purtroppo le major discografiche insistono nell’affermare che la copia scaricata illegalmente tramite le reti PeerToPeer (P2P) Continua a leggere eDonkey: retata in Germania
Fattore K – siamo alla nona!
La novità di questa settimana è che Simonluca dei Punto.exe, duo di electro-rap un tempo rappresentato dal sottoscritto, si è preso a cuore la mia sigla (molto lo-fi) di Fattore K.
Non senza critiche: “sappi che i tuoi files sono incasinatissimi. La base di mario (Mattioli, n.d.r.) è completamente in controfase. Ciò vuol dire che in radio mono si sente diversa (le chitarre sono MOOOOLTO più basse.) Idem vale per la voce femminile ma io l’ho presa in mono. Inoltre i tuoi files sono a 32float bit il che è vagamente assurdo…dubito che tu abbia una scheda audio a 32 bit. Non ho potuto fare molto di denoise perchè hai eliminato tutti i frushii fra una parola e l’altra, quindi non ho potuto prendere lo spettro…”
Non so voi, ma io tra le righe leggo che il sottoscritto non sia una cima nell’utilizzo dei vari software audio 😉
Cosa sentirete a Fattore K? devo ancora deciderlo. Potrei trasmettere qualche contributo di Alto Adige Cultura, come p.es. Paolo Fresu che presenta le 5 giornate del jazz. boh… deciderò…
Presentato il computer da 100 dollari
Leggo sul sito di Mario Mattioli e mi permetto di incollare qui sotto:
Nicholas Negroponte ha presentato il computer da 100 dollari, che avrà il compito di promuovere l’afabetizzazione informatica nel Terzo Mondo.
Il sistema operativo è Linux e le caratteristiche tecniche sembrano molto interessanti Clicca qui per leggere il post originale…