Fine agosto 2013. Mi ero ripromesso di scrivere un post sul blog riguardo a due esempi di giovane imprenditoria (si dice così?) che mi avevano colpito nel corso della mia vacanza a Sao Miguel. Si tratta dell’isola principale dell’arcipelago delle Azzorre e anche la capitale amministrativa dell’omonima regione autonoma del Portogallo.
L’isola è di origine vulcanica e la rigogliosa vegetazione ne hanno fatto per tutti l’ilha verde, l’isola verde (ho anche realizzato una piccola galleria fotografica, clicca qui per visualizzarla).
Scrivo il presente post solo ora, a ridosso della prossima stagione turistica calda, nella speranza che questo post possa contribuire ad avvicinare qualche nuovo visitatore di Sao Miguel alle seguenti attività…
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Il primo esempio riguarda il villaggio di Mosteiros, sulla costa occidentale dell’isola, conosciuto per la spiaggia di sabbia nera e per i faraglioni che osservati dal paese ricordano due frati che si stanno dirigendo al monastero (da qui il nome). Mosteiros è un paese abbastanza isolato che vive di pesca e di agricoltura; non è una zona turistica, non ci sono alberghi, i turisti che vi passano alloggiano perlopiù in appartamenti privati. C’è un negozio di alimentari, ci sono due taverne/ristoranti, una pizzeria italiana (!) e c’è un panettiere.
E’ di lui che vi voglio parlare: si chiama Manuel Mateus ed è originario di Mosteiros. Imparato il mestiere, ha deciso di aprire nel suo paese una padaria com forno a lenha, un panificio con forno a legna, in una palazzina dai tratti moderni, nella zona a monte del villaggio. Sembrerebbe una cosa normale, se non fosse che i suoi compaesani non abbiano mai avuto un panificio prima. La grande scommessa di Manuel è di avvicinarli alla cultura del pane fresco. Per farlo, tutte le mattine consegna il pane porta a porta, passando con il furgone nei stretti vicoli di Mosteiros. L’intento è di invogliare le persone a comprare il pane da lui e non al supermercato. Ma non è cosa affatto facile. Manuel mi spiegava che c’è chi è stato in grado di lamentarsi che il pane fosse umido, quando lui, non trovando nessuno in casa, lasciava il pane all’interno di sacchetti di plastica appesi alla porta e questo si inumidiva per la pioggia, tant’è che – tra il serio ed il faceto – mi raccontava di pensare di acquistare a sue spese delle cassette per il pane, da mettere accanto a quelle della posta, per i i suoi compaesani. A vedere lo sforzo dall’esterno, sembra una battaglia persa. Ma Mateus è fiducioso ed io ho visto l’entusiasmo nei suoi occhi!! Da parte mia quindi tengo a contribuire con queste poche righe. Doveste passare per Mosteiros, andate a trovarlo (rua nova n. 24/E)!
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Il secondo esempio è invece una scommessa tutta turistica. Si tratta di un albergo, trovato in internet sul portale booking.com. Si chiama Vintage Place – Azorean Guest House ed è gestito da Càtia Morgado (nella foto) come fosse un ostello per la gioventù. Dispone di diverse camere, alcune singole, molte doppie, una o due per famiglie, fino ad uno stanzone grande con tre letti a castello (cfr. link in fondo alla pagina). Nel cortile interno ci sono dei tavolini ed un piccolo edificioche ospita una cucina completa che ogni ospite può utilizzare a piacimento. Gratuitamente. Nella dispensa ci sono anche provviste lasciate da ospiti passati per gli ospiti futuri.
Càtia Morgado ha studiato turismo a Lisbona. Lo spunto che l’ha spinta a fare l’imprenditrice è venuta dai suoi compagni di corso a cui aveva chiesto di venirla a trovare alle azzorre. Invito declinato a cause dei costi non propriamente economici delle strutture ricettive dell’isola. E’ da qui che le è venuta l’idea di acquistare nella periferia di Ponta Delgada, ma non troppo lontano dall’aeroporto, una delle tante case disabitate. L’albergo è stato ristrutturato con gusto, in stile casa azoriana, con molti accorgimenti moderni (nella foto: la stanza per famiglie), e le camere proposte ad un prezzo accessibile. Il Vintage Place non è situato in zona alberghi ed è evidente che si tratti di una scommessa. Avendo girato l’isola, mi sento di dire che questo albergo sia l’ideale se intendete visitare Ponta Delgada. A me è servito come primo pernottamento, ma ammetto di esserci tornato molto volentieri a metà vacanza solo per la curiosità di provare un’altra stanza (nella foto). Clicca qui per accedere al sito di Vintage Place.
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