A due giorni dalla fine di Lucca Comics, fatico a trovare recensioni complessive sulla manifestazione.
Da neofita ho capito che per goderti Lucca Comics devi essere un appassionato vero: andarci da curioso sperando di trovare qualcosa che tocchi le tue corde, è tempo sprecato – e non solo quello.
Mi rendo conto che la mia possa essere una voce fuori dal coro. Il fatto è che tutta la manifestazione sia molto, anzi troppo autoreferenziale. Dovendo descrivere la situazione in maniera politically correct: gli organizzatori hanno (ampi) margini di miglioramento – a partire dalla segnaletica, dalle mappe (sarebbe utile distribuirne anche dentro le mura) fino al programma, soprattutto alla sua divulgazione. Sarebbe stata utile una app, ma forse sono solo abituato troppo bene…
Che il 3 novembre, un sabato, oltre che un giorno in cui la pioggia ha concesso una tregua, potesse esserci la ressa, ci stava. Leggo che sono stati strappati 60.000 biglietti… sono tanti. Dal punto di vista pratico, un numero così alto di entrate si traduce in interminabili code ai tendoni che, ad eccezione del padiglione Games, sono code a stand commerciali, che vendono prodotti. Tanto vale andare al centro commerciale! Francamente faccio fatica a capire come anche un nerd ci si possa appassionare… Poi è chiaro, c’è l’atmosfera, ci sono gli appassionati di cosplay che comunque sono in netta minoranza rispetto al visitatore curioso.
Sono rimasto deluso anche da quel che succedeva sul megapalco, in quanto tutto sembrava fatto per pochi, per quelli del giro. Se non fai parte di quel mondo, ci capisci poco. Ritengo che questa sia una grande mancanza: chi è sul palco di una manifestazione di riferimento a livello planetario deve (!!!) aiutare a dare delle chiavi di lettura allo spettatore neofita. In tutto questo, forse, sono stato solo sfortunato.
Se c’era qualcosa di interessante, beh, non me ne sono accorto. Delusione totale con tutti gli annessi e connessi.
Share on Facebook