Nel 2005 ebbi la fortuna di assistere ad un dibattito sul tema del diritto d’autore e la proprietà intellettuale in internet. Tra i relatori: Sergio Messina, musicista ed opinionista, e Marco Marandola, esperto di diritto d’autore e di licenze elettroniche, venuto a mancare giovanissimo (40) appena tre mesi più tardi . Doveva partecipare anche un rappresentante della SIAE, che però non si è fatto vedere.
Il dibattito mi piacque molto… dirò di più: fu quell’incontro ad indurmi a realizzare un blog ed un podcast tematici su kiasma.it, contribuendo a farmi approfondire la materia del diritto d’autore in internet – soprattutto con il ciclo di trasmissioni Fattore K(iasma), oltre a proporre (e propormi per) la realizzazione del podcast Alto Adige Cultura.
Non di diritto d’autore, ma di rischi in internet si parlerà venerdì prossimo al Centro Culturale Don Bosco di Bolzano. Il pretesto è la presentazione del libro Le reti nella Rete e vede presenti l’autore Michele Facci del volume, il sovrintendente regionale della Polizia di Stato Mauro Berti, responsabile tra le altre cose dell’ufficio indagini pedofilia e Aldo Gabbi, apprezzato dirigente scolastico trentino, componente del Comitato di valutazione per la qualità del sistema scolastico della scuola in lingua italiana dell’Alto Adige. Destinatari: soprattutto genitori, educatori, ma anche i ragazzi
Categoria: cultura
Ministro della kultura
Dopo che la Südtiroler Volkspartei era riuscita a mattere le mani sul Parco Nazionale dello Stelvio con l’astensione al voto che poteva sfiduciare il premier Berlusconi, si pensava di aver assistito al peggio; ieri i parlamentari della Stella Alpina si sono astenuti dal voto che poteva costare il posto al ministro della cultura (?) Bondi.
La notizia del giorno è però che Bondi si è impegnato a garantire la rimozione di alcuni bassorilievi di epoca fascista dalle facciate di alcuni edifici pubblici. Non intendo entrare nel merito del vergognoso spettacolo offerto ormai quotidianamente dalla politica italiana – però inserisco un link ad un bel post del blog La rotta per Itaca, che rappresenta bene il mio stato d’animo, né delle implicazioni politiche a livello locale.
Salvo forse quelle all’interno della destra locale. Ma ci pensate ai rappresentanti locali dei partiti al governo? Tutti lì ad aderire alla linea dettata dai vertici per poi apprendere (dopo il voto) che il loro ministro ha promesso all’SVP la rimozione di siboli che per molti rappresentano un simbolo dell’italianità in questa provincia (e non entro nemmeno qui nel merito che le opere da rimuovere su incarico del ministro alla cultura siano a tutti gli effetti da considerare d’arte). Beh, deve essere alquanto spiazzante…
Mercatino del disco usato al Pippo.Stage (a Bolzano)
Da mesi sono indeciso se privarmi o meno della mia collezione di dischi, e del mio impianto stereo, mixer e piatti technics professionali (si, proprio quelli su cui mise le mani il fonico degli Who inserendo solo contatti dorati) inclusi. Alla fine poi di solito desisto, anche perché – gli amanti del vinile conoscono la situazione – ogni disco ha la sua storia, quasi fosse una parte di me. Dall’altra devo riconoscere che – a parte singoli dischi – di molti non ho più bisogno. In internet trovi tutto e on-demand: i servizi video in streaming gratuiti presenti nel www uniti ai social network sono una risorsa inestimabile.
Il web offre anche le piattaforme ideali per la vendita del vinile: fino a qualche anno fa di siti degni di nota c’era solo Gemm; da un po’ di tempo a questa parte la piattaforma più performante sembrerebbe essere Discogs, un sistema che parrebbe essere stato pensato per archiviare i propri dischi: volendo pubblicare la propria collezione di dischi, ci si può agganciare a tutti i dati dei supporti fonografici precedentemente inseriti da altri; successivamente si può pensare di metterli in vendita. A vendita avvenuta si paga una percentuale al sistema. Il metodo di vendita è intrigante, ma presuppone molto tempo libero, merce rara di questi tempi.
Ma per fortuna il Pippo.Stage si è inventato il mercatino musicale, indirizzato soprattutto al vinile. Francamente non so se cederò alla tentazione, ma l’iniziativa (presa da qui) è sicuramente degna di menzione. Il mercatino si svolgerà all’interno del Pippo, venerdì 28 gennaio dalle 19 in poi. L’iscrizione è gratuita ma obbligatoria (arci@arci-uisp.it oppure 0471323648 – Pippo.Stage Via Cadorna,parco Petrarca, Bolzano).
Strumenti per l’educazione del pubblico d’arte
Replico qui un articolo da me postato quest’oggi sul blog cultura di scripta manent, un progetto che nasce con l’intenzione di stimolare il dibattito intorno alle politiche culturali, prevalentemente della Provincia autonoma di Bolzano – Alto Adige.
La quarta delle cinque giornate del jazz (02/02/2006),
dedicata alla musica di Chet Baker. Durata: 2:21
Propongo qui un breve intervento in risposta alla discussione iniziata in un precedente post (questo). Concordo, compito dell’ente pubblico deve essere quello di fornire al cittadino le chiavi di lettura per meglio comprendere l’arte. Si tratta di una metodologia di presentare arte e cultura che la ripartizione cultura italiana (dove lavoro) ha fatto su più fronti. I ragionamenti, le strategie e alcuni passi operativi pregressi sono elencati qui (file pdf).
Per favorire l’accettazione della proposta sono stati invitati in qualità di esperti dei personaggi molto noti anche al grande pubblico: questi metodi sono stati utilizzati per presentare l’arte visiva ed il teatro, ma soprattutto la musica: l’opera lirica (Mito Opera – con Alberto Jona), la musica classica e quella elettronica (On & On con Luca De Gennaro, Madaski, Boosta, Fabio De Luca, Claudio Coccoluto, Sergio Messina), fino al jazz per un progetto che ha visto protagonista assoluto Paolo Fresu, come co-curatore e come musicista in occasione delle Cinque Giornate del Jazz). Di questo progetto esistono alcune registrazioni video integrali fantastiche (immagini prese dal videoserver della ripartizione Cultura italiana). E qui si potrebbe aprire un altro dibattito sul plusvalore dato dall’uso intelligente delle nuove tecnologie per la divulgazione della cultura (penso al fenomeno youtube, ma anche agli archivi pubblicati in internet dalle televisioni pubbliche: p.es. da BBC, WDR – ricordate i concerti Rockpalast?)
made in bz
Lo scrivevo già a fine luglio (qui): grazie al blog Franzmagazine torna ad essere presente nella blogsfera altoatesina una piattaforma di discussione culturale. Non è l’unica, ma è quella che seguo con maggior continuità (viva i feed, viva il web 2.0) è che – a pochi mesi dalla sua creazione, ha un valore di tutto rispetto (vedetelo come un gioco). Non mi piace tutto, ma ritengo alcuni post eccelsi. Segnalo a questo proposito un post sulla difficoltà di affermarsi nel giro musicale al di fuori dei confini della propria provincia. Una breve analisi realizzata chiamando in causa chi (e anche qui chi più e chi meno) ce l’ha fatta, almeno ad uscire dalla definizione “band locale”. Questo il link al post (si apre in una nuova finestra).
Naturalmente il discorso sarebbe più ampio, ma il fatto di aver costruito l’articolo chiamando in causa personaggi noti della scena locale mi è piaciuta molto. Complimenti!
Restiamo in ambiti di produztione musicale. Sul finire dell’estate mi ero ripromesso di ridare vita al podcast Fattore K (approfondimento su diritto d’autore nel web, arte contemporanea e musica) e avevo anche già individuato due dei possibili collaboratori. Mi sarebbe piaciuto realizzare una trasmissione con più interventi, ma alla fine, conscio dello sforzo da sostenere per un ciclo di almeno 10 trasmissioni, ho lasciato perdere. Non così l’amico Rivo che è da poco uscito con la prima puntata della quinta stagione di Indiebar. E alla trasmissione collabora, tra gli altri, anche Zig, ovvero colui che con Rivo volevo coinvolgere in Fattore K. La trasmissione è piacevole anche se i meccanismi devono essere ancora oliati. Pur di tornare on air (la trasmissione verrà trasmessa anche da Radio Tandem (Bolzano), i conduttori hanno realizzato tutto davanti ai loro pc o mac, ed alcuni devono ancora riappropriarsi della tecnica. Insomma un buon inizio. Aspetto con ansia le prossime uscite!
Quando la cultura diventa motore di sviluppo
Oggi all’Eurac si è tenuta una conferenza sulle nuove sfide per l’Alto Adige in tema di eventi culturali. La domanda intorno a cui ruotava il tutto era “qual’è il suo potenziale come location culturale di successo”? Molti gli spunti emersi. In particolare ho apprezzato la presa di posizione dell’assessora alla cultura tedesca Kasslatter-Mur che rivendica il diritto e la necessità di vedere la cultura come un diritto fondamentale del cittadino, che ne migliora in modo significativo la percezione di benessere. La sua rivendicazione manifesta il rifiuto di vedere i fondi destinati dalla PA alla cultura in contrapposizione con gli investimenti per lo stato sociale. Insomma il tema affrontato è stato quello della economia della cultura – un tema caldo e di grande attualità, specie in tempi di ristrettezze economiche.
L’intervento più apprezzato dagli operatori è stato quello del Prof. Pierluigi Sacco, uno degli economisti più autorevoli, in grado di spiegare in modo semplice e mai sopra le righe come le politiche culturali riescano a generare un plusvalore con ricadute benefiche su tutti gli altri settori.
Ascoltare per credere! (links to flash mp3 player)
Fa & antifa – alcune considerazioni
Scrivendo molto di musica, non posso esimermi dal fare alcune considerazioni sul dibattito in atto a Bolzano in questi ultime settimane. Sabato scorso – tra mille polemiche – si è svolto in una discoteca il concerto degli Zetazeroalfa, band romana capitanata dal presidente di Casa Pound Italia (“E’ vero, siamo fascisti. Ma del terzo Millennio“).
L’opportunità di farlo svolgere è stato IL tema mediatico delle ultime settimane e francamente ho molto apprezzato che i media nei giorni immediatamente precedenti il concerto abbiano deciso, chi più chi meno, di non dare troppo risalto al concerto. La visione del mondo portata avanti dagli ZZA non mi piace così come non piace il modo di operare di CasaPound che negli anni si è costruita una nutrita schiera di seguaci, soprattutto per le proprie iniziative di solidarietà portate p.es. nelle scuole, in passato ai mercatini di Natale di Bolzano, da molti considerate come un cavallo di Troia.
Nell’ambiente di estrema destra è diffusa una propria simbologia – penso ai tatuaggi con le varie aquile imperiali, i loghi, i vari 8 (come l’ottava lettera dell’alfabeto), ma anche alle T-shirt nere con stampate le date delle vittorie coloniali italiane). Ecco, più del concerto in sè, fa paura l’effetto catalizzatore, in grado di concentrare tutti i sostenitori e simpatizzanti che ruotano intorno ad una associazione di – cito – estremo centro alto, oltretutto una associazione con molti satelliti e anche molto attiva sul piano della comunicazione (penso alle varie costose campagne di affissione).
Prima citavo l’iniziativa di solidarietà promossa nelle scuole. La campagna in sè può essere condivisibile. Ma si tratta della stessa associazione che nei mesi scorsi ha fatto notizia per essere intervenuta ad una festa per le famiglie dei ragazzi disabili mostrando uno striscione con su scritto “Travestiti da disabili, ma con le pance piene, siete sempre e solo iene” (notizia presa da qui). Alla faccia del terzo millennio. A questo punto mi auguro che almeno i semplici simpatizzanti riescano autonomamente a fare 1 + 1…
Ma torniamo a parlare di musica… Comunque la si veda il problema delle band di estrema destra esiste da anni ed ha un suo giro. Il genere ha cominciato ad espandersi come sottogenere del punk all’inizio degli anni ’80 sulla scia di gruppi come gli inglesi Screwdriver notoriamente legati al National Front. La scena – ed il fenomeno si ripete in tutto il mondo occidentale – ha le sua rete di distribuzione: etichette discografiche, fanzines e mailorder (se vuoi approfondire clicca qui).
E’ in questo contesto che leggo l’intera polemica: non si tratta(va) di proibire un concerto di musica, ma di bloccare una azione politica altamente provocatoria, che avrebbe portato a Bolzano centinaia di simpatizzanti da tutto il nord Italia. In questa ottica si spiega anche l’intervento sul Corriere dell’Alto Adige del 19 agosto dell’ex procuratore capo Cuno Tarfusser, ora giudice della corte penale internazionale dell’Aia, che si espresse contro il concerto (Ho trovato l’articolo all’interno di un post del Bar8 sul blog vivamafarka).
Certo è che associazioni come CasaPound hanno più facilità a prendere piede in un periodo storico in cui la nostra democrazia fatica a comunicare i propri valori. Sembra passata un’eternità da quando il Presidente Pertini affermò che per difendere la democrazia ci vuole onestà e coraggio, che i politici devono dare l’esempio e che la politica deve essere fatta con mani pulite (preso da youtube, clicca qui per il video).
Detto questo, leggo che Margherita Cogo nella sua funzione di assessore regionale ha inviato alla procura bolzanina una segnalazione per le affermazioni deliranti e violente rilasciate dalla band dopo il concerto di sabato scorso. Guido Margheri, consigliere del Comune di Bolzano vuole fare altrettanto per richiamare le istituzioni pubbliche e locali ad una maggiore vigilanza. Capisco il messaggio, ma ritengo anche che attuarlo sia una cosa difficile. Non sono un giurista, ma immagino che il nodo della questione possa essere il confine che passa tra la definizione di reato di apologia del fascismo ed il diritto dichiaratamente garantito dalla Costituzione in termini di libertà associativa e di libertà di manifestazione del proprio pensiero.
Un analogo caso recente riguardava la libreria non conforme di CasaItalia. chiuderla o no? solito dibattito, in cui si sono inseriti anche lo storico Giorgio Delle Donne e il presidente del cineformum Bolzano Andreas Perugini (ho trovato un riferimento sul sito di Caio Vedovelli), quest’ultimo da tempo attivo nel cercare un confronto con i ragazzi di CasaPound. Delle Donne in una intervista afferma il principio di Voltaire “non condivido le tue idee ma lotterò affinché tu le possa esprimere“. Stranamente ho ritrovato lo stesso principio in una registrazione di una intervista di Pertini postata su Facebook da un amico in pieno dibattito ZZA: “io sono un socialista, ma rispetto la fede politica degli altri. discuto, polemizzo con loro, ma loro sono padroni di esprimere liberamente il loro pensiero“. Domanda: Rispetta anche la fede politica dei fascisti? “No! questa la combatto con altro animo. il fascismo per me non può essere considerato una fede politica (…) il fascismo è l’antitesi delle fedi politiche (…) perché il fascismo opprimeva tutti coloro che non la pensavano come lui. chi non era fascista era oppresso“.
Una cosa positiva tutto questo dibattito la ha scaturita. Sabato prossimo in piazza Matteotti verrá organizzata una giornata di musica all’insegna dell’antifa (music against racism), ma senza alcun riferimento evidente al concerto della settimana scorsa. Partecipanti da ogni dove, moltissimi i musicisti locali impegnati, ma sulla lista figurano anche artisti da Napoli, da Vicenza, da Reggio Emilia e da Bologna. Dietro all’iniziativa c’è il promoter bolzanino Vanja Zappetti, assistito da Maurice Bellotti (altro promoter attivissimo in regione), che è riuscito a mettere in piedi un evento dal basso, mettendo in moto tutte le sue conoscenze ed ottenendo l’aiuto di mezza città (ed oltre). E mettendoci soprattutto la faccia. Non poco di questi tempi. E’ stata creata una pagina Facebook dell’evento. Inizio ore 12 (fino alle 23).
P.S. di seguito il programma della giornata (aggiornato alle 21.46 del 10/09/10):
12:00 ACCARRINO/OMETTO DUO (Folk Rock, Bolzano)
http://www.facebook.com/pages/Ago-Friends/77038261107
12:30 ANDREA MAFFEI /GIORGIO MEZZALIRA (Folk Rock, Bolzano)
http://www.andreamaffei.it/
13:00 CRY OF A DYING LAMB (Metal, Bolzano)
http://www.facebook.com/group.php?gid=124356120914445
13:30 BURNING THE OCEAN (Metal, Appiano)
http://www.myspace.com/burningtheocean
14:00 LIBRO DI NOTE (Reading/Dj Set, Reggio Emilia)
http://www.myspace.com/librodinote
14:30 THE BYRON SAGA (Indie Punk, Bolzano)
http://www.myspace.com/thebyronsaga
15:00 SABUNG (Punk, Rovereto)
http://www.myspace.com/sabung
15:30 SANTO MARCIO (Existential Rock, Bolzano)
http://www.myspace.com/santomarcio
16:00 TOMMY SUB & CHACKALL THE MISFIT (Hip Hop, Bolzano)
http://www.myspace.com/losciacallo
16:30 WANG INC. (Electronica, Bologna)
http://www.myspace.com/wanginc
17:00 VELOZIPED djset (Electronica, Merano)
http://de-de.facebook.com/pages/DJ-Veloziped/141136545910989
17:30 MOSCABURRO (Acoustic Rock, Bolzano)
http://www.myspace.com/moscaburro
18:00 THE CONSEQUENCE (Hardcore Punk, Trento)
http://www.myspace.com/theconsequenceplayfast
18:30 SILVA (Folk Rock, Vicenza)
19:00 SLOWTORCH (Stoner Rock, Bolzano)
http://www.myspace.com/slowtorch
19:30 THE LITTLE WHITE BUNNY (Lounge Metal, Bolzano)
http://www.myspace.com/thelittlewhitebunny
20:00 MUSIC FOR AIRPORTS (Metal, Udine)
www.myspace.com/airportsformusic
20:30 IL BUIO (Postpunk, Thiene)
http://www.myspace.com/ilbuioregnasovrano
21:00 SIDEROXYLON (Alternative Rock, Bologna)
http://www.myspace.com/sideroxylon
21:30 BARBARA DE DOMINICIS (Indie Electronica, Napoli)
http://www.myspace.com/barbaradedominicis
22:00 LILI REFRAIN (Guitronica, Roma)
http://www.myspace.com/lilirefrain
Settembre 2010
Settembre 2010. Con la riapertura delle scuole, riprende anche la vita normale, con i suoi ritmi serrati. Per quanto riguarda il presente sito, ci sarà una maggiore attività soprattutto del blog e del podcast, oltre ad un aggiornamento delle sezioni di archivio.
Sul fronte podcast sto pensando ad una seconda edizione di Fattore K, trasmissione di musica, cultura ed internet utilizzando esclusivamente musiche libere. L’ultima trasmissione, la n. 22, risale all’aprile del 2006 ed era condotta live negli studi di Radio Tandem (il bello della diretta) in compagnia di esperti nel loro settore: Denis Isaia, esperto di arte, soprattutto contemporanea e Bruno De Rivo – per gli amici semplicemente Rivo – appassionato di musica che in quella stagione radiofonica contribuì anche come esperto di tutela del diritto d’autore nel settore del design (questa la trasmissione – musiche di Wang. Inc).
Quest’anno dovrò rinunciare alla diretta per questione dei succitati ritmi serrati: non lo faccio volentieri, in quanto toglie ritmo alla trasmissione (inevitabilmente verrà a cadere anche la cadenza settimanale delle trasmissioni). D’altro canto c’è internet, che facilita lo scambio di idee e contenuti. Fate conto che ho una lista di artisti che ho contattato con la promessa di dar loro spazio all’interno del sito, senza dare seguito alla cosa (sic).
Il podcast, unito alle nuove tecnologie di massa e gli insegnamenti del maestro Tiziano Popoli, amico prima che insegnante di informatica musicale presso l’Istituto Musicale Vivaldi di Bolzano, potrebbe quindi riprendere. Questo post vale anche (!) come appello: se qualcuno vuole collaborare, anche solo per singole trasmissioni, lo prego di farsi avanti, anche solo commentando questo blog (la pubblicazione è soggetta a moderazione, per cui i commenti li vedo solo io).
La radio che amo racconta storie
L’altra sera ho deciso di addentrarmi – dopo parecchio tempo che non lo facevo – nel sito di Gomma Guarneri, per controllare lo stato del suo podcast: le ultime puntate che avevo ascoltato riguardavano quasi sempre nuovi gruppi hardcore… ma questa volta il podcast (n.39!!) è incentrato su una radio pirata ligure: Intervista ai Radio Pirati di 92.10 FM. Dopo tanto tempo mi sono trovato ad ascoltare una trasmissione in podcast in grado di ravvivare la mia passione per la radio. Non aggiungo altro, se non il link al post (che poi contiene il collegamento al file audio). Bella storia!
Siae (sempre lei)
Benché io conosca molte persone che percepiscono regolarmente diritti d’autore, sono sempre stato diffidente nei confronti della Siae. La diffidenza si è acuita da quando ho scoperto altre forme di licenze che consentono l’utilizzo gratuito di opere in determinati contesti (penso p.es. alle licenze creative commons: alcuni diritti riservati contrapposti a tutti i diritti riservati del ©).
Ciò premesso, ci sono ambiti della produzione culturale – penso al fare radio, all’organizzazione di spettacoli dal vivo, ecc. – in cui non si può prescindere dal trovare un accordo con la SIAE, accordo che molto spesso viene visto come un male necessario per poter svolgere il proprio lavoro. Il fatto che la percezione sia questa è aumentato dalla poca trasparenza dei meccanismi di distribuzione del denaro raccolto, gran parte del quale viene assorbito da costi strutturali e amministrativi della stessa SIAE (ne parlavo qui in occasione del decreto Bondi sull’equo compenso: tassazione dei supporti cd-r, dvd-r, masterizzatori, memorie, telefonini ecc…).
Poi ci si è pure messa la SCF, il consorzio dei fonografici, che ha cominciato a fare cassa tramite lettere/fatture a diversi commercianti (ne parlavo qui), rei di avere ascoltato la radio all’interno del loro negozio – pur avendo da sempre pagato i diritti SIAE.
Il 28 luglio Repubblica.it riferisce del raggiungimentro dell’accordo tra Youtube e la Siae che consente di mantenere online i brani musicali tutelati se usati come colonna sonora di un video. Non sono noti i dettagli dell’accordo, salvo la dichiarazione da parte della Siae che i costi non saranno a carico dell’utente finale di Youtube. Stupisce invece l’affermazione attribuita a Christophe Muller, responsabile delle partnership di YouTube per l’Europa: “l’accordo con la Siae aiuta gli artisti rappresentati a guadagnare e ai nuovi talenti musicali di emergere”. Non mi risulta che la Siae abbia mai avuto un ruolo nella divulgazione della musica. A me pare che Youtube abbia fatto come molti commercianti e operatori per gli esempi sopracitati: pago e mi tolgo il pensiero. La frase di Muller intanto è stata ripresa e commentata da diversi blogger: “un po’ come la mafia e il pizzo aiutano le attività commerciali emergenti in Sicilia… Mi sembra lo stesso ragionamento.”
wieder daheim
Dopo oltre un mese di pausa, torno a rianimare il presente blog. Sono rientrato a Bolzano da una settimana, e non posso fare a meno di notare quanto la città sia viva – culturalmente parlando – anche in questo periodo estivo. Sul fronte dei (molti!) concerti mi limito a segnalare il nuovo spazio di via Vintola 18 con la programmazione gestita dal solito (grande!) Vanja Zappetti, che registra crescenti presenze (ieri al concerto di Hugo Race, oltre 150 paganti). Una cosa ottima dato lo spessore delle sue proposte (Mark Templeton e Ghost to Falco, i headliner degli appuntamenti precedenti).
Grazie ad un invito su Facebook mi sono trovato a visitare la nuova mostra al bar Cafemaschin, allestita da Marco Ambrosi (aka 10/01), che tra le altre cose ha partecipato all’ultima edizione del festival d’arte (un)defined di Merano
Interessante anche il dibattito culturale sul web. A qualche mese dal suo lancio, il blog Franzmagazine, sta riuscendo nella sua scommessa di divenire IL blog di confronto culturale in Alto Adige. Da segnalare a questo riguardo la discussione innescata da un post sulla co-candidatura di Bolzano a capitale europea della cultura nel 2019.
In estate, si sa, solitamente non succede moltissimo, almeno per i residenti, per cui i presupposti sono senz’altro buoni.
33 1/3 SPOT – Intervista di Zeppelin (RAI-RADIODUE) a Vittorio Vic Albani e Till Antonio Mola
Una radio particolarissima – LA radio alternativa di Bolzano, aderente al circuito di Popolare network – e un’operazione discografica insolita. Probabilmente l’unica di questo tipo e con questo tipo di contributi audio (cratività pura, made in Tandem) mai realizzata in Italia. Merita!!!
Alla vigilia della presentazione al pubblico del cd antologico di spot (ma sarebbe più oppurtuno parlare di “sketches”) dell’emittente bolzanina Radio Tandem che festeggia così il proprio 33° anno, Paolo Mazzucato presenta il cd intervistando Vic Albani e Till Mola, rispettivamente direttore artistico e coordinartore (insieme a Marco Ambrosi) del progetto. L’album di spot è scaricabile gratuitamente dal sito di Radio Tandem nei formati mp3, AAC/m4a, ed immagine disco. Scaricabili anche i testri descrittivi e la copertina (ritagliabile e da incollare).