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7 ottobre 2008. Tabula Rasa, il progetto complementare a The Rest of Now di Manifesta7, ha cambiato nuovamente pelle ed offre il suo spazio per tributare un omaggio a Radio Tandem, storica emittente bolzanina fondata nel 1977, famosa anche per i suoi originalissimi spot. Ebbene, il meglio di questi spot è stato raccolto e per Tabula Rasa messo a disposizione per la libera copia (possibilità di scaricare su chiavetta USB, se volete masterizzare, i cd vengono forniti dall’organizzazione).
In accordo con Denis Isaia, assistente curatoriale del Raqs Media Collective, ed anima di Tabula Rasa, questi spot sono scaricabili anche da questo sito.
A titolo di esempio, potete ascoltare uno degli spot realizzati dal mitico (parola inflazionata, ma lui lo è veramente) Vic in occasione del trentennale della Radio.

L’archivio completo zippato (ca. 61 MB) è scaricabile da qui.
Qui invece trovi il pdf dei testi distribuiti alla mostra, mentre questo è il link alle foto che ho scattato.

Un Garofalo per la Dama – retroscena di un restauro

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Un Garofalo per la Dama, questo l’emblematico titolo della mostra organizzata dall’Ufficio Cultura italiana della Provincia autonoma di Bolzano in collaborazione con la Soprintendenza per il polo museale romano e la Galleria Borghese, che si terrà al Centro Trevi dall’1 al 30 ottobre.
Protagonisti di questo innovativo progetto sono la Dama con il liocorno uno dei capolavori di Raffaello Sanzio, cui l’Ufficio Cultura ha dedicato una mostra monografica alcuni anni fa grazie al prestito concesso dalla Galleria Borghese di Roma, e la conversione di San Paolo, una delle più significative opere del pittore del rinascimento ferrarese Benvenuto Tisi, detto il Garofalo.
A più di 500 anni di distanza, è stata proprio un’opera di Raffaello Sanzio a donare nuova vita alla Pala d’altare del suo amico / allievo Garofalo, nell’ambito di un’iniziativa innovativa promossa dall’Ufficio Cultura Italiana in stretta sinergia con la Soprintendenza per il polo museale romano e la Galleria Borghese. Una collaborazione che è culminata con il prestito da parte dell’Istituzione romana della “Dama con il liocorno” dipinta da Raffaello attorno al 1506, in cambio del restauro di un altro capolavoro della collezione della Galleria: la pala d’altare raffigurante la “Conversione di San Paolo”, realizzata dal Garofalo nel 1545.
A tre anni dall’inizio della delicatissima operazione di restauro dell’opera, eseguito da Elisabetta Zatti sotto la supervisione di Kristina Herrmann Fiore, la pala del pittore ferrarese ha ritrovato il suo antico splendore ed è pronta per essere esposta a Bolzano, in una mostra che illustrerà in maniera chiara e dettagliata, grazie a immagini, fotografie e riproduzioni grafiche, tutte le fasi che compongono le operazioni di restauro di dipinto antico. Il percorso didattico che si snoderà negli spazi del Centro Trevi, e il catalogo della mostra sono curati da Barbara Bottacin, Kristina Herrmann Fiore e Elisabetta Zatti.

“Un Garofalo per la Dama” Il restauro della conversione di San Paolo è a ingresso libero e visitabile per tutto il mese di ottobre presso il Centro Trevi (Bolzano, via Cappuccini 28) dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.30; il giovedì dalle 10.00 alle 20.00; chiuso la domenica e il lunedì mattina. Visite guidate gratuite in lingua italiana su prenotazione ogni martedì e venerdì dalle 10 alle 12 ; in lingua tedesca il sabato dalle 10 alle 12.
Info: 0471300980, centrotrevi@provincia.bz.it o alla pagina web dedicata alla mostra.

Come i marziani interpretano l’arte contemporanea

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Da anni ormai la ripartizione cultura italiana della Provincia autonoma di Bolzano – dove lavoro – organizza manifestazioni culturali con l’obiettivo di fornire delle chiavi di lettura per i propri fruitori, in quanto ormai è evidente che la presenza dei luoghi per la cultura (e vi assicuro che in Alto Adige non mancano) non basta da sola allo sviluppo del pubblico. Questo processo di sensibilizzazione ai consumi culturali è fondato sulla constatazione che oggi un’iniziativa culturale ha successo, vale a dire convince una persona ad uscire di casa, quando soddisfa contemporaneamente due desideri dei quali spesso non si è del tutto consapevoli: imparare qualcosa mentre si provano delle emozioni in un contesto potenzialmente socializzante. Un esempio pratico possono essere Le cinque giornate del jazz, ovvero un perscorso coordinato dal trombettista Paolo Fresu, che, con l’aiuto di validi esperti, ha saputo avvicinare nuovo pubblico al jazz (qui il link alla pagina web dell’iniziativa, con rimandi al podcast Alto Adige Cultura – contiene file multimediali sulle cinque giornate).
Questa politica di sensibilizzazione ai consumi culturali in questi anni è continuato anche sul fronte dell’arte, non ultimo quella contemporanea. Penso ad esempio al recente ciclo di incontri finalizzati a preparare il pubblico per l’avvento della biennale europea di arte contemporanea Manifesta7 (clicca qui per saperne di più).
In questo ciclo si inserisce la seratsa dal titolo “Missione possibile: capire l’arte. Lydia Yee e Francesco Manacorda ci raccontano come i marziani raccontano l’arte terrestre“. Si tratta dei curatori della mostra “Martian Museum of Terrestrial Art” che si sono ispirati ai vecchi musei di antropologia per spiegare l’arte. Ammetto che non ne so molto di più (qui c’è una descrizione dettagliata dell’iniziativa), però mi è da subito piaciuta la cartolina dell’invito – i caratteri che vedete in bianco, sono dorati ed in rilievo – e l’idea di un approccio diverso per spiegare l’arte.
Non so se potrò esserci, ma vedrò di utilizzare estratti della registrazione della serata, per un nuovo post del podcast Alto Adige Cultura.

Radio Papesse – speciale su Manifesta7

Radio Papesse è stata presente in occasione dei giorni di apertura della biennale di arte contemporanea Manifesta7 e ne ha approfittato per intervistare i protagonisti. Il tutto è consultabile ed ascoltabile dalla seguente pagina.
Per facilitare l’accesso ai contenuti audio – si tratta perlopiù di interviste, molte in inglese – è ora possibile accedervi dalla apposita sezione di Alto Adige Cultura, il podcast che seguo per la ripartizione cultura italiana della Provincia autonoma di Bolzano. E’ quello che considero la forza della rete: portare gli abbonati RSS dei singoli podcast a conoscere il pregevole lavoro fatto da altri (e pubblicato con licenza Creative Commons).

Radio Papesse, la prima e unica radio d’arte e cultura contemporanea sostenuta da un centro pubblico d’Arte Contemporanea italiano, è nata per dar voce al Palazzo delle Papesse e a TRA ART (Rete Regionale Toscana per l’Arte Contemporanea) e per dar vita a nuovi spazi di frequentazione artistica. Radio Papesse è la radio di una comunità: di artisti e musicisti ma anche dell’appassionato d’arte così come del visitatore casuale.

Manifesta7 – Enrico Spanu a Tabula Rasa

Oggi ci sarà un nuovo cambio di scena nel progetto Tabula Rasa, ideato da Denis Isaia (presente in questo sito con i progetti “The Room” e “Radio Crossing”) dal Raqs Media Collective. Da questa sera sarà visibile l’installazione di Enrico Spanu dedicata ai Commodore 64 (clicca qui per leggerne la descrizione – da sito Manifesta7). Enrico Spanu è un personaggio: di un computer non butta via (quasi mai) niente. Fino a poco tempo fa aveva uno spazio-magazzino in cui depositava vecchi pc (Pentium I e II), monitor, schede e quant’altro. E’ una delle voci storiche di Radio Tandem (AAARGH!!!) per cui ha realizzato gli allestimenti per innumerevoli feste oltre che assemblare il pc con cui registrare le trasmissioni.
A riguardo dell’opera Denis Isaia scrive:

giovedí 29 siete tutti invitati alla inaugurazione del torneo di Commodore 64. Il torneo che ha inizio alle 18.00 si chiuderá alle 19.00 di domenica 31.
I giochi iscritti al torneo sono: “Turrican” “Paperboy” e “Tetris”.
Al torneo ci si iscrive senza alcun costo. Continua a leggere Manifesta7 – Enrico Spanu a Tabula Rasa

Diritto d’autore – a proposito della controversia mediaset-youtube

Entro brevemente nel merito della citazione per danni da parte di Mediaset nei confronti di Youtube. La materia è notoriamente molto complessa e non intendo entrare troppo nello specifico. Mi limito a segnalare un interessante post di Ernesto Assante che, più che dare risposte, solleva interrogativi e si mette dalla parte degli utenti finali.
Frasi attribuite a Mediaset come alla luce dei contatti rilevati e vista la quantità dei documenti presenti illecitamente sul sito, è possibile stabilire che le tre reti televisive italiane del Gruppo abbiano perduto ben 315.672 giornate di visione da parte dei telespettatori, purtroppo ricordano i ragionamenti delle major nei confronti delle reti peer to peer secondo cui – e qui forzo volutamente il concetto – ogni download avrebbe corrisposto ad un mancato guadagno da parte dei discografici. Su questi concetti/ragionamenti è stato scritto molto, ma la discussione pratica non va mai avanti perché in mezzo ci sta sempre la – legittima – tutela del diritto d’autore. Che poi io possa recare un danno a Mediaset se vado a vedermi uno stralcio di trasmissione su youtube – peraltro caricato da un privato – è tutto da dimostrare.

L’orzo dei Diggers a Manifesta7

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Proprio ieri ho scovato un interessante post relativo all’orzo dei Diggers a Manifesta. Considerato che nelle settimane a venire presenterò alcune delle opere presenti a Manifesta7 che più mi affascinano, ne approfitto per segnalarlo. Si tratta di una sentitissima appassionata recensione di una delle opere più curiose presenti all’Alumix di Bolzano (non stupirebbe una reazione del tipo: l’orzo dei Diggers? scusa, ma che c’entra?).
L’opera è di Matthew Fuller, che nella foto sopra è il personaggio a sinistra immortalato insieme a Raf Valvola della Shake. Cliccando l’immagine, accedete alla mia galleria fotografica su Manifesta.

about kiasma.it

Il poco tempo a disposizione per seguire il mio sito e problemi non meglio identificati con Google che considerava il mio sito poco affidabile, mi hanno tentato a considerare un restyling. Tra le soluzioni possibili, ho considerato di passare a Joomla, lasciando cadere quasi subito l’intento una volta capito che con le mie limitate conoscenze informatiche ed il poco tempo a disposizione, mi sarei dovuto accontentare di un template predefinito.
Poi, qualche settimana fa, il mio quasi omonimo cugino (Antonio Mola, grafico) mi esalta dicendomi che nella sua essenzialità il mio sito è perfetto. Non gli dò torto, è il massimo che sono riuscito a fare, impegnando pochissimo tempo di un amico web designer che mi ha creato un template di dreamweaver, che prontamente adatto alle esigenze di pagina.
Nel frattempo è anche capitato che Google mi togliesse dalla black list (incomprensibilmente, così come ci ero finito) e quindi alla fine le cose resteranno così, giusto qualche modifica qua e là sull’organizzazione del sito, che però andrà ad arricchirsi di qualche file audio in bassa qualità (in cantina avrò centinaia di cassette con le registrazioni del music magazine, la trasmissione condotta prevalentemente con dj Mr. Alex (ma anche con Alois Pirone e Marco Ambrosi) su Radio Tandem e di qualche collaborazione con il RAI Sender Bozen). Il tutto grazie ad un player gratuito, geniale per la sua semplicità, e per riprodurre in maniera facilissima i file sul proprio sito.
Ne approfitto inserendo a titolo dimostrativo l’opera audio Morse D’Amour, il progetto di Stefano Bernardi aka Sub per Radio Crossing: una lunga dichiarazione d’amore tradotta in codice morse andata in onda tutta la notte su Radio Tandem. Stefano Bernardi è presente con un altro suo lavoro alla biennale di arte contemporanea Manifesta7 (Alumix Bolzano)

Il creatore del player si chiama Eric Zhang e penso proprio che gli farò una piccola donazione come ringraziamento per il freeware.

Manifesta7 – bisogna prendersi tutto il tempo…

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E’ passata più di una settimana dall’inaugurazione di Manifesta7. In questi giorni hanno fatto discutere le varie recensioni, l’intervista sul quotidiano Alto Adige di Vittorio Sgarbi, che elogiava gli innesti architettonici nel forte di Fortezza, ma ne stroncava i contenuti artistici, ecc.
Anch’io ho avuto modo di girare le quattro sedi espositive di Manifesta nei giorni riservati agli operatori ed il giorno dell’inaugurazione: giorni frenetici, da toccata e fuga, in cui l’obiettivo di molti era quello di assorbire più input possibili. Molte recensioni che ho letto sulla stampa nazionale ed internazionale devono essere figlie di quella tre giorni: ho letto molti elogi per location e contenuti di Rovereto (Manifattura Tabacchi ed Ex-Peterlini) e Bolzano (Ex-Alumix). Commenti perlopiù impietosi per Continua a leggere Manifesta7 – bisogna prendersi tutto il tempo…

Piratbyrån

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Ha fatto molto discutere nei mesi passati, la scelta dei Raqs Media Collective di inserire tra gli artisti della sezione bolzanina di Manifesta i Piratbyrån, un collettivo svedese fondato per sostenere le lotte individuali contro le idee attuali a riguardo delle proprietà intellettuali condividendo informazioni e cultura liberamente. Alcuni membri del collettivo sono tra i soci fondatori di The Pirate Bay, un sito tracker per file bit torrent Continua a leggere Piratbyrån

Manifesta7 è aperta

Giovedì 17 e venerdì 18 luglio le 4 sedi di Manifesta7 hanno aperto agli operatori professionali (5.000 accreditati). Sabato 19 è stata la volta dell’inaugurazione ufficiale delle sedi (aperte ogni giorno fino al 2 novembre dalle 10 alle 19).
Non aggiungo molto altro se non che ho pubblicato su flickr alcune foto dei giorni di preview e di inaugurazione.
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Nella foto qui sopra è ritratta Hila Peleg, co-curatrice (con Anselm Franke) a Trento. Le foto relative a Manifesta7 le trovi qui.
L’ingresso a manifesta7 costa 15 Euro (per tutte quattro le sedi). Ingresso gratuito per bambini e ragazzi sotto i 18 anni, studenti universitari, persone disabili e anziani oltre i 65 anni.
A chi intendesse muoversi con i mezzi pubblici, consiglio la Manifesta 7 mobility card: valida per 4 giorni a vostra scelta, nel periodo 17.07.-02.11.2008; include il biglietto di ingresso alla biennale, il trasporto sulla rete ferroviaria regionale e sulle linee urbane che portano alle sedi espositive, alla tariffa speciale di 21,00 euro.

Ci siamo: sabato 19 luglio inaugura Manifesta7

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Sabato 19 luglio – fatta eccezione l’apertura anticipata il 17 ed il 18 per i soli operatori professionali – inizia Manifesta7, una delle più importanti biennali europee di arte contemporanea che ha luogo ogni due anni in una città diversa. Finora la manifestazione è stata accolta a Rotterdam, Lussemburgo, Ljiubljana, Francoforte, San Sebastian.
Quest’anno Manifesta7 è ospitata in una intera regione, il Trentino-Alto Adige, scelto non ultimo per i suggestivi edifici di archeologia industriale legati alle vicende del lavoro e della progressiva industrializzazione del suo territorio, storicamente ponte tra la cultura latina e tedesca, territorio dove transitano e si contaminano le tendenze e gli sviluppi culturali che avvengono al sud e al nord.
Manifesta7 si tiene a
Fortezza (BZ): forte asburgico
Bolzano: Ex-Alumix
Trento: palazzo ex Poste
Rovereto (TN): Ex Peterlini e Manifatture tabacco
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Il progetto artistico è stato affidato a tre team di curatori scelti fra i nomi che si stanno distinguendo nel panorama internazionale dell’arte contemporanea: Adam Budak (curatore della Kunsthaus di Graz), Hila Peleg (curatore a Berlino) Anselm Franke (direttore artistico di Extra City Center di Antwerp) ed il Raqs Media Collective, un gruppo con sede a Delhi, che opera nel campo artistico utilizzando in particolare i nuovi media.

Manifesta7 ha luogo dal 19 luglio al 2 novembre 2008
orario di apertura: quotidianamente dalle ore 10 alle ore 19; il venerdì fino alle ore 21.

Il biglietto costa 15 euro ed è valido per tutte le sedi.
Ingresso gratuito per bambini e ragazzi sotto i 18 anni, studenti universitari, persone disabili e anziani oltre i 65 anni.

La Mobility Card è valida per 4 giorni a scelta, nel periodo 17.07.-02.11.2008; include il biglietto di ingresso a Manifesta7, il trasporto sulla rete ferroviaria regionale e sulle linee urbane che collegano alle sedi espositive, alla tariffa speciale di 21euro.

kiasma.it il sito personale di Till Mola