made in bz

Lo scrivevo già a fine luglio (qui): grazie al blog Franzmagazine torna ad essere presente nella blogsfera altoatesina una piattaforma di discussione culturale. Non è l’unica, ma è quella che seguo con maggior continuità (viva i feed, viva il web 2.0) è che – a pochi mesi dalla sua creazione, ha un valore di tutto rispetto (vedetelo come un gioco). Non mi piace tutto, ma ritengo alcuni post eccelsi. Segnalo a questo proposito un post sulla difficoltà di affermarsi nel giro musicale al di fuori dei confini della propria provincia. Una breve analisi realizzata chiamando in causa chi (e anche qui chi più e chi meno) ce l’ha fatta, almeno ad uscire dalla definizione “band locale”. Questo il link al post (si apre in una nuova finestra).
Naturalmente il discorso sarebbe più ampio, ma il fatto di aver costruito l’articolo chiamando in causa personaggi noti della scena locale mi è piaciuta molto. Complimenti!
Restiamo in ambiti di produztione musicale. Sul finire dell’estate mi ero ripromesso di ridare vita al podcast Fattore K (approfondimento su diritto d’autore nel web, arte contemporanea e musica) e avevo anche già individuato due dei possibili collaboratori. Mi sarebbe piaciuto realizzare una trasmissione con più interventi, ma alla fine, conscio dello sforzo da sostenere per un ciclo di almeno 10 trasmissioni, ho lasciato perdere. Non così l’amico Rivo che è da poco uscito con la prima puntata della quinta stagione di Indiebar. E alla trasmissione collabora, tra gli altri, anche Zig, ovvero colui che con Rivo volevo coinvolgere in Fattore K. La trasmissione è piacevole anche se i meccanismi devono essere ancora oliati. Pur di tornare on air (la trasmissione verrà trasmessa anche da Radio Tandem (Bolzano), i conduttori hanno realizzato tutto davanti ai loro pc o mac, ed alcuni devono ancora riappropriarsi della tecnica. Insomma un buon inizio. Aspetto con ansia le prossime uscite!

Quando la cultura diventa motore di sviluppo

Oggi all’Eurac si è tenuta una conferenza sulle nuove sfide per l’Alto Adige in tema di eventi culturali. La domanda intorno a cui ruotava il tutto era “qual’è il suo potenziale come location culturale di successo”? Molti gli spunti emersi. In particolare ho apprezzato la presa di posizione dell’assessora alla cultura tedesca Kasslatter-Mur che rivendica il diritto e la necessità di vedere la cultura come un diritto fondamentale del cittadino, che ne migliora in modo significativo la percezione di benessere. La sua rivendicazione manifesta il rifiuto di vedere i fondi destinati dalla PA alla cultura in contrapposizione con gli investimenti per lo stato sociale. Insomma il tema affrontato è stato quello della economia della cultura – un tema caldo e di grande attualità, specie in tempi di ristrettezze economiche.
L’intervento più apprezzato dagli operatori è stato quello del Prof. Pierluigi Sacco, uno degli economisti più autorevoli, in grado di spiegare in modo semplice e mai sopra le righe come le politiche culturali riescano a generare un plusvalore con ricadute benefiche su tutti gli altri settori.
Ascoltare per credere! (links to flash mp3 player)

The power of the internet


Tempo fa leggevo un commento circa il ruolo del dj nella radio odierna. Una volta il dj era solito avere la propria rete di negozi in giro per il paese/mondo: ascoltava, selezionava e si procurava il materiale per le sue trasmissioni ( o i suoi dj set). Oggigiorno i negozietti non ci sono quasi più; in compenso c’è internet con i suoi vari social network – facebook in testa. Il dj – cosi recitava l’articolo – deve solo captare i vari input lasciati da altri amici e farsi la scaletta in base alle indicazioni.
Avessi ancora una trasmissione (o il tempo per una trasmissione) in cima alla mia playlist della settimana, ci andrebbe l’ultimo album di Eskmo – segnalato su facebook da Wang Inc. aka Bartolomeo Sailer, che qui ringrazio. L’intero album è ascoltabile in streaming dal sito, che è anche l’espressione di cosa voglia dire fare marketing musicale nel 2010. E’ l’artista stesso ad individuare nuovi modi di vendere il suo prodotto. Altro che le vecchie filiere della distribuzione musicale. Al momento sto ascoltando dal pc con le cuffie (un sound pazzesco – raro ascoltare una tale qualità audio in streaming), e dubito che acquisterò l’album, anche considerato che ascolto musica quasi solo davanti al pc. Ma se Eskmo passasse da queste parti per un concerto, altroché se vado a vederlo!
Questo il link da cui ascoltare l’album. Rifatevi le orecchie!!!

Lady Galás

Da settimane aspettavo il concerto di Diamanda Galás. Alla fine – come purtroppo mi succede sempre più spesso – ho dovuto lottare con il mio io stanco per trovare la forza di uscire di casa. Ne è valsa assolutamente la pena. Saranno stati 15 anni che non sentivo più cose sue. Ricordo qualcosa di Vena Cava (1993) e di Sporting Life (1994) registrato con l’ex Zeppelin John Paul Jones. Quindi mi sono recato all’ex Alumix abbastanza aperto a tutto.
Sono arrivato a concerto appena iniziato. Mi è piaciuta da subito l’atmosfera ed ho potuto presto constatare come l’ex capannone industriale fosse IL luogo ideale ad accogliere la musica di Diamanda Galás. L’effetto risonanza acustica della struttura ha esaltato la voce di Diamanda, ed i suoni bassi del suo pianoforte. La struttura ha enfatizzato quello che il service tenico dell’artista comunque ha esaltato. La differenza si è sentita quando la performer si è rivolta brevemente al pubblico e si è avvertito subito il rimbombo della voce.
E’ stato un concerto non lunghissimo, ma intenso. Alle composizioni lunghe, sono seguite composizioni più vicine alla chanson – molte eseguite nella fase dei bis.
Bello bello!

…alla fine mi son fatto la PEC

Facendo ordine nelle mie cartelle di posta – più per caso che altro – ho trovato le credenziali per accedere al mio account di posta elettronica certificata. Ora anch’io ho la PEC, il tanto criticato strumento voluto dal ministro Brunetta per farci risparmiare i soldi delle raccomandate cartacee, quello destinato a 50 milioni di italiani ed attivato da poco più di 130.000 (dati aggiornati al d inizio agosto, informazione presa da qui). Per attivarlo, mi sono dovuto recare in un ufficio postale. Ero già preparato al peggio, non sarebbe la prima volta che ho trovato addetti non informati sul funzionamento di determinate procedure, ma alla fine, grazie all’ausilio di una vecchia fotocopiatrice (!!!) l’account mi è stato attivato.

Ich gebe mein Deutsch weiter

E’ stato presentato al pubblico venerdì scorso in via Streiter a Bolzano il progetto sul volontariato linguistico. In una terra bilingue come l’Alto Adige, l’ufficio bilinguismo e lingue straniere, da diversi anni un centro di eccellenza per l’apprendimento delle lingue (non conosci l’attività dell’ufficio e dei suoi Centro Multilingue e Mediateca Multilingue di Merano? clicca qui), ha sfruttato un modello di best practice catalano “Voluntariat per les llangües” con l’aggiunta della dizione specifica “Parliamoci in tedesco – Ich gebe mein Deutsch weiter”.
Il progetto si basa sulla libera adesione e sulla gratuità ed è pensato per la lingua tedesca al fine di facilitare i cittadini nell’uso comune della seconda lingua tedesco attraverso l’attivazione di coppie linguistiche dove il volontario fa dono della propria lingua tedesca ad un apprendente italiano, desideroso di imparare o migliorare le proprie competenze orali nella seconda lingua.
Informazioni dettagliate sul progetto sono reperibili al sito internet http://www.infovol.it .

It’s time for visuals

Dopo più di otto anni torna in provincia l’artista visivo Claudio Sinatti – sarà ospite del festival Transart sabato prossimo a Cortaccia, nel moderno edificio della Rothoblaas. La prima volta era stata il 12 aprile 2002 con Alessio Bertallot in occasione dell’inaugurazione della mostra Musicaxocchi (2002). Una serata bellissima, di cui conservo bellissimi ricordi!. La mostra per me era stata una sorta di battesimo professionale – pensate che una delle sinergie attuate fu quella con l’Accademia di Design. Ora l’AdD non c’é più; ma c’è la facoltà di design. 10 dei suoi studenti sono entrati a far parte della squadra di Claudio Sinatti per il suo nuovo progetto Live video ensemble (maggiori info sulla serata qui).
Ricordo che anche i Granular Synthesis, duo artistico presente a Musicaxocchi con una installazione forte nella sala interrata del Centro Trevi, a settembre poi fu invitato a Transart per una bellissima performance (ne parlo qui).
Ieri ho letto una bella presentazione della serata su Franzmagazine. Che dire? leggetelo e fatevi ispirare! ci vediamo a Cortaccia!

Fa & antifa – alcune considerazioni

Scrivendo molto di musica, non posso esimermi dal fare alcune considerazioni sul dibattito in atto a Bolzano in questi ultime settimane. Sabato scorso – tra mille polemiche – si è svolto in una discoteca  il concerto degli Zetazeroalfa, band romana capitanata dal presidente di Casa Pound Italia (“E’ vero, siamo fascisti. Ma del terzo Millennio“).
L’opportunità di farlo svolgere è stato IL tema mediatico delle ultime settimane e francamente ho molto apprezzato che i media nei giorni immediatamente precedenti il concerto abbiano deciso, chi più chi meno, di non dare troppo risalto al concerto. La visione del mondo portata avanti dagli ZZA non mi piace così come non piace il modo di operare di CasaPound che negli anni si è costruita una nutrita schiera di seguaci, soprattutto per le proprie iniziative di solidarietà portate p.es. nelle scuole, in passato ai mercatini di Natale di Bolzano, da molti considerate come un cavallo di Troia.

Nell’ambiente di estrema destra è diffusa una propria simbologia – penso ai tatuaggi con le varie aquile imperiali, i loghi, i vari 8 (come l’ottava lettera dell’alfabeto), ma anche alle T-shirt nere con stampate le date delle vittorie coloniali italiane). Ecco, più del concerto in sè, fa paura l’effetto catalizzatore, in grado di concentrare tutti i sostenitori e simpatizzanti che ruotano intorno ad una associazione di – cito – estremo centro alto, oltretutto una associazione con molti satelliti e anche molto attiva sul piano della comunicazione (penso alle varie costose campagne di affissione).
Prima citavo l’iniziativa di solidarietà promossa nelle scuole. La campagna in sè può essere condivisibile. Ma si tratta della stessa associazione che nei mesi scorsi ha fatto notizia per essere intervenuta ad una festa per le famiglie dei ragazzi disabili mostrando uno striscione con su scritto “Travestiti da disabili, ma con le pance piene, siete sempre e solo iene” (notizia presa da qui). Alla faccia del terzo millennio. A questo punto mi auguro che almeno i semplici simpatizzanti riescano autonomamente a fare 1 + 1…
Ma torniamo a parlare di musica… Comunque la si veda il problema delle band di estrema destra esiste da anni ed ha un suo giro. Il genere ha cominciato ad espandersi come sottogenere del punk all’inizio degli anni ’80 sulla scia di gruppi come gli inglesi Screwdriver notoriamente legati al National Front. La scena – ed il fenomeno si ripete in tutto il mondo occidentale – ha le sua rete di distribuzione: etichette discografiche, fanzines e mailorder (se vuoi approfondire clicca qui).
E’ in questo contesto che leggo l’intera polemica: non si tratta(va) di proibire un concerto di musica, ma di bloccare una azione politica altamente provocatoria, che avrebbe portato a Bolzano centinaia di simpatizzanti da tutto il nord Italia.  In questa ottica si spiega anche l’intervento sul Corriere dell’Alto Adige del 19 agosto dell’ex procuratore capo Cuno Tarfusser, ora giudice della corte penale internazionale dell’Aia, che si espresse contro il concerto (Ho trovato l’articolo all’interno di un post del Bar8 sul blog vivamafarka).
Certo è che associazioni come CasaPound hanno più facilità a prendere piede in un periodo storico in cui la nostra democrazia fatica a comunicare i propri valori. Sembra passata un’eternità da quando il Presidente Pertini affermò che per difendere la democrazia ci vuole onestà e coraggio, che i politici devono dare l’esempio e che la politica deve essere fatta con mani pulite (preso da youtube, clicca qui per il video).
Detto questo, leggo che Margherita Cogo nella sua funzione di assessore regionale ha inviato alla procura bolzanina una segnalazione per le affermazioni deliranti e violente rilasciate dalla band dopo il concerto di sabato scorso. Guido Margheri, consigliere del Comune di Bolzano vuole fare altrettanto per richiamare le istituzioni pubbliche e locali ad una maggiore vigilanza. Capisco il messaggio, ma ritengo anche che attuarlo sia una cosa difficile. Non sono un giurista, ma immagino che il nodo della questione possa essere il confine che passa tra la definizione di reato di apologia del fascismo ed il diritto dichiaratamente garantito dalla Costituzione in termini di libertà associativa e di libertà di manifestazione del proprio pensiero.

Un analogo caso recente riguardava la libreria non conforme di CasaItalia. chiuderla o no? solito dibattito, in cui si sono inseriti anche lo storico Giorgio Delle Donne e il presidente del cineformum Bolzano Andreas Perugini (ho trovato un riferimento sul sito di Caio Vedovelli), quest’ultimo da tempo attivo nel cercare un confronto con i ragazzi di CasaPound. Delle Donne in una intervista afferma il principio di Voltaire “non condivido le tue idee ma lotterò affinché tu le possa esprimere“. Stranamente ho ritrovato lo stesso principio in una registrazione di una intervista di Pertini postata su Facebook da un amico in pieno dibattito ZZA: “io sono un socialista, ma rispetto la fede politica degli altri. discuto, polemizzo con loro, ma loro sono padroni di esprimere liberamente il loro pensiero“. Domanda: Rispetta anche la fede politica dei fascisti? “No! questa la combatto con altro animo. il fascismo per me non può essere considerato una fede politica (…) il fascismo è l’antitesi delle fedi politiche (…) perché il fascismo opprimeva tutti coloro che non la pensavano come lui. chi non era fascista era oppresso“.

Una cosa positiva tutto questo dibattito la ha scaturita. Sabato prossimo in piazza Matteotti verrá organizzata una giornata di musica all’insegna dell’antifa (music against racism), ma senza alcun riferimento evidente al concerto della settimana scorsa.  Partecipanti da ogni dove, moltissimi i musicisti locali impegnati, ma sulla lista figurano anche artisti da Napoli, da Vicenza, da Reggio Emilia e da Bologna. Dietro all’iniziativa c’è il promoter bolzanino Vanja Zappetti, assistito da Maurice Bellotti (altro promoter attivissimo in regione), che è riuscito a mettere in piedi un evento dal basso, mettendo in moto tutte le sue conoscenze ed ottenendo l’aiuto di mezza città (ed oltre). E mettendoci soprattutto la faccia. Non poco di questi tempi. E’ stata creata una pagina Facebook dell’evento. Inizio ore 12 (fino alle 23).
P.S. di seguito il programma della giornata (aggiornato alle 21.46 del 10/09/10):

12:00 ACCARRINO/OMETTO DUO (Folk Rock, Bolzano)
http://www.facebook.com/pages/Ago-Friends/77038261107

12:30 ANDREA MAFFEI /GIORGIO MEZZALIRA (Folk Rock, Bolzano)
http://www.andreamaffei.it/

13:00 CRY OF A DYING LAMB (Metal, Bolzano)
http://www.facebook.com/group.php?gid=124356120914445

13:30 BURNING THE OCEAN (Metal, Appiano)
http://www.myspace.com/burningtheocean

14:00 LIBRO DI NOTE (Reading/Dj Set, Reggio Emilia)
http://www.myspace.com/librodinote

14:30 THE BYRON SAGA (Indie Punk, Bolzano)
http://www.myspace.com/thebyronsaga

15:00 SABUNG (Punk, Rovereto)
http://www.myspace.com/sabung

15:30 SANTO MARCIO (Existential Rock, Bolzano)
http://www.myspace.com/santomarcio

16:00 TOMMY SUB & CHACKALL THE MISFIT (Hip Hop, Bolzano)
http://www.myspace.com/losciacallo

16:30 WANG INC. (Electronica, Bologna)
http://www.myspace.com/wanginc

17:00 VELOZIPED djset (Electronica, Merano)
http://de-de.facebook.com/pages/DJ-Veloziped/141136545910989

17:30 MOSCABURRO (Acoustic Rock, Bolzano)
http://www.myspace.com/moscaburro

18:00 THE CONSEQUENCE (Hardcore Punk, Trento)
http://www.myspace.com/theconsequenceplayfast

18:30 SILVA (Folk Rock, Vicenza)

19:00 SLOWTORCH (Stoner Rock, Bolzano)
http://www.myspace.com/slowtorch

19:30 THE LITTLE WHITE BUNNY (Lounge Metal, Bolzano)
http://www.myspace.com/thelittlewhitebunny

20:00 MUSIC FOR AIRPORTS (Metal, Udine)
www.myspace.com/airportsformusic

20:30 IL BUIO (Postpunk, Thiene)
http://www.myspace.com/ilbuioregnasovrano

21:00 SIDEROXYLON (Alternative Rock, Bologna)
http://www.myspace.com/sideroxylon

21:30 BARBARA DE DOMINICIS (Indie Electronica, Napoli)
http://www.myspace.com/barbaradedominicis

22:00 LILI REFRAIN (Guitronica, Roma)
http://www.myspace.com/lilirefrain

Settembre 2010

Settembre 2010. Con la riapertura delle scuole, riprende anche la vita normale, con i suoi ritmi serrati. Per quanto riguarda il presente sito, ci sarà una maggiore attività soprattutto del blog e del podcast, oltre ad un aggiornamento delle sezioni di archivio.
Sul fronte podcast sto pensando ad una seconda edizione di Fattore K, trasmissione di musica, cultura ed internet utilizzando esclusivamente musiche libere. L’ultima trasmissione, la n. 22, risale all’aprile del 2006 ed era condotta live negli studi di Radio Tandem (il bello della diretta) in compagnia di esperti nel loro settore: Denis Isaia, esperto di arte, soprattutto contemporanea e Bruno De Rivo – per gli amici semplicemente Rivo – appassionato di musica che in quella stagione radiofonica contribuì anche come esperto di tutela del diritto d’autore nel settore del design (questa la trasmissione – musiche di Wang. Inc).

Quest’anno dovrò rinunciare alla diretta per questione dei succitati ritmi serrati: non lo faccio volentieri, in quanto toglie ritmo alla trasmissione (inevitabilmente verrà a cadere anche la cadenza settimanale delle trasmissioni). D’altro canto c’è internet, che facilita lo scambio di idee e contenuti. Fate conto che ho una lista di artisti che ho contattato con la promessa di dar loro spazio all’interno del sito, senza dare seguito alla cosa (sic).
Il podcast, unito alle nuove tecnologie di massa e gli insegnamenti del maestro Tiziano Popoli, amico prima che insegnante di informatica musicale presso l’Istituto Musicale Vivaldi di Bolzano, potrebbe quindi riprendere. Questo post vale anche (!) come appello: se qualcuno vuole collaborare, anche solo per singole trasmissioni, lo prego di farsi avanti, anche solo commentando questo blog (la pubblicazione è soggetta a moderazione, per cui i commenti li vedo solo io).

La radio che amo racconta storie

L’altra sera ho deciso di addentrarmi – dopo parecchio tempo che non lo facevo – nel sito di Gomma Guarneri, per controllare lo stato del suo podcast: le ultime puntate che avevo ascoltato riguardavano quasi sempre nuovi gruppi hardcore… ma questa volta il podcast (n.39!!) è incentrato su una radio pirata ligure: Intervista ai Radio Pirati di  92.10 FM. Dopo tanto tempo mi sono trovato ad ascoltare una trasmissione in podcast in grado di ravvivare la mia passione per la radio. Non aggiungo altro, se non il link al post (che poi contiene il collegamento al file audio). Bella storia!

PEC – un primo bilancio

A fine aprile avevo pubblicato (qui) le mie prime impressioni sulla PEC (Posta Elettronica Certificata) gratuita, un servizio fortemente voluto dal ministro Brunetta per facilitare il rapporto dei cittadini con la pubblica amministrazione. Quasi contemporaneamente ho avuto modo di monitorare l’utilizzo di questo strumento – la corrispondenza tra caselle PEC viene considerata al pari di una raccomandata – presso la Pubblica Amministrazione presso cui lavoro. L’indirizzo di PEC si sta rivelando nella stragrande maggiornaza dei casi come un nuovo contenitore per le mail di spam. Poche le mail certificate, moltissime le “anomalie messaggio” riconducibili al mittente “non PEC”.

Ma torniamo alla casella personale prenotata al PEC Day. Proprio ieri mattina mi chiedevo se valesse la pena recarmi in posta per attivarla; poi, tenuto conto che si tratta di una invenzione tutta italiana, ho lasciato perdere. Neanche a farlo apposta, Guido Scorza, avvocato e blogger attivissimo sul fronte della tutela del diritto d’autore, ieri ha pubblicato un post dal titolo “Il flop della PEC”, riproponendo un suo articolo per “Il Fatto quotidiano”. Contiene tutti i numeri del flop. Vi invito a leggerlo!

Siae (sempre lei)

Benché io conosca molte persone che percepiscono regolarmente diritti d’autore, sono sempre stato diffidente nei confronti della Siae. La diffidenza si è acuita da quando ho scoperto altre forme di licenze che consentono l’utilizzo gratuito di opere in determinati contesti (penso p.es. alle licenze creative commons: alcuni diritti riservati contrapposti a tutti i diritti riservati del ©).

Ciò premesso, ci sono ambiti della produzione culturale – penso al fare radio, all’organizzazione di spettacoli dal vivo, ecc. – in cui non si può prescindere dal trovare un accordo con la SIAE, accordo che molto spesso viene visto come un male necessario per poter svolgere il proprio lavoro. Il fatto che la percezione sia questa è aumentato dalla poca trasparenza dei meccanismi di distribuzione del denaro raccolto, gran parte del quale viene assorbito da costi strutturali e amministrativi della stessa SIAE (ne parlavo qui in occasione del decreto Bondi sull’equo compenso: tassazione dei supporti cd-r, dvd-r, masterizzatori, memorie, telefonini ecc…).
Poi ci si è pure messa la SCF, il consorzio dei fonografici, che ha cominciato a fare cassa tramite lettere/fatture a diversi commercianti (ne parlavo qui), rei di avere ascoltato la radio all’interno del loro negozio – pur avendo da sempre pagato i diritti SIAE.
Il 28 luglio Repubblica.it riferisce del raggiungimentro dell’accordo tra Youtube e la Siae che consente di mantenere online i brani musicali tutelati se usati come colonna sonora di un video.  Non sono noti i dettagli dell’accordo, salvo la dichiarazione da parte della Siae che i costi non saranno a carico dell’utente finale di Youtube. Stupisce invece l’affermazione attribuita a Christophe Muller, responsabile delle partnership di YouTube per l’Europa: “l’accordo con la Siae aiuta gli artisti rappresentati a guadagnare e ai nuovi talenti musicali di emergere”. Non mi risulta che la Siae abbia mai avuto un ruolo nella divulgazione della musica. A me pare che Youtube abbia fatto come molti commercianti e operatori per gli esempi sopracitati: pago e mi tolgo il pensiero. La frase di Muller intanto è stata ripresa e commentata da diversi blogger: “un po’ come la mafia e il pizzo aiutano le attività commerciali emergenti in Sicilia… Mi sembra lo stesso ragionamento.”

kiasma.it il sito personale di Till Mola