OIDADA OIDA, HA HA


Non ho seguito nel dettaglio la polemica riguardante l’ingaggio di Goran Bregovic per la realizzazione dell’inno dei campionati mondiali di sci nordico in Val di Fiemme. Nemmeno quella sul presunto plagio (peraltro di un altro pezzo, sempre suo)… Però il video con l’inno dei mondiali non è male. Ricordo l’inutile viaggio per andare a vedere Bregovic nel 2004 ai piedi delle Pale di San Martino nell’ambito dei Suoni delle Dolomiti – arrivammo in ritardo dopo un viaggio intricato e di gente ce n’era veramente tanta, troppa per dei ritardatari. All’epoca avrei sperato che il concerto si fosse tenuto all’amato Passo Lavazè (visita il mio sito e la pagina facebook)
Da qualche giorno su Youtube c’è il video dell’inno di Bregovic, girato anche al Passo Lavazè. Bello! il video, l’orchestra, il coro. Il tutto è molto leggero, e conferisce anche un’aria leggera al Passo. Peccato che poi a Lavazè non si disputeranno gare, e quindi fatico a comprendere la logica con cui sono stati commissionati dall’ente pubblico dei lavori “per i mondiali” che ritengo essere invasivi per il territorio. Ma questa è un’altra storia…
A me il video e la canzone piacciono, e molto! complimenti all’autore e al regista!

La mappa per non farsi rubare la bici

Questa volta non inserisco solo il link della notizia, ma ne campiono il titolo. Wired.it dalla sua homepage presenta l’imminente apertura di un sito che vuole contrastare il fenomeno del furto delle due ruote con uno strumento scientifico. Il suo inventore è un vigile urbano che ha recentemente terminato gli studi – corso di scienze criminologiche per l’investigazione e la sicurezza a Narni – e che con questo strumento vuole realizzare  l’obiettivo “più bici e meno furti”. Il sito in questione è mappalatuacitta.it – sarà attivo da venerdì 11.1.2013 – ma tutte le informazioni del caso le trovi all’interno di questo articolo.

PS. Ne approfitto per segnalare un altro articolo, sempre su wired: una intervista ad un ladro di biciclette (questa). Di positivo c’è che trai le conclusioni sui metodi per non fartela fregare…

Bollito misto? no, anzi… The Fuzztones are alive!!

Serata di musica garage la notte scorsa al Rock’m Roll club di Bolzano. Dopo l’apertura (ottima) dei Peggy Germs ecco salire sul palco i Fuzztones. Ho nelle orecchie ancora un frammento di intervista da un loro album “Creatures that time forgot”-  we are a psychadelic punk rock band (…) on stage we convulse wildely and hallucinate questo un possibile link – e ad essere onesti sono andato al concerto non troppo convinto della performance cui sarei andato ad assistere. Vero che della band originale ci fosse solo lui, Rudi Protrudi, ma il gruppo intorno a lui viaggiava, magari senza la presenza scenica degli esordi, ma la prestazione è stata solidissima, e lui, beh, è un chitarrista eclettico oltre che un animale da palco con una presenza scenica impressionante. I Fuzztones hanno rispolverato il loro vastissimo repertorio a blocchi di 4-5 perzzi alla volta. Un incalzare di musica in crescendo del loro inconfondivbile sound. Bellobellobello!!! Un plauso a poisonforsouls e 4/4 che hanno avuto il coraggio di investire in questo concerto!

Gigantic – Pixies live in Athens 1989


I Pixies sono forse stati il gruppo che più ho amato, quello che ha maggiormente saputo toccare le mie corde, quello che ho avuto la fortuna di vedere live nel periodo della sua ascesa. All’epoca era il gruppo in assoluto più programmato dai conduttori della radio. Fummo in tre a salire in macchina alla volta di Bologna dell’89. In testa ho solo dei flash del concerto, che ricordo essere stato molto partecipato. E’ vero che poi tornarono in Italia qualche anno fa per qualche data, anche se devo dire che non amo le re-union. Quello che vedete è un signor concerto del tour dell’89 – la data è di qualche giorno antecedente al concerto di Bologna, l’audio è cosìcosì, ma passabile. Il mio ringraziamento va a chi investe parte del proprio tempo a digitalizzare materiale analogico e a condividerlo nella rete. Grazie!

Ravi

Non ho mai seguito molto la musica indiana, ma una delle prime immagini che mi vengono in mente pensando a Ravi Shankar è quella che lo ritraggono in compagnia di George Harrison. Considero quindi Ravi Shankar come fonte di ispirazione per gran parte della musica pop(olare) occidentale. Ma ovviamente va soprattutto a lui il merito di aver contribuito in maniera determinante alla diffusione della musica classica indiana nel mondo. Non me la sento di aggiungere altro, oggi, nel giorno della sua morte. Lascio ogni altro commento – sicuramente più competente – ad altri.

Fa sempre bene riguardare questo video:

Ravi Shankar on the Dick Cavett Show

Bolzano, città della bicicletta. Ma siamo sicuri?

Il Comune di Bolzano da sempre cerca di porsi come città della bicicletta, dove pedalare è “in”. In realtà tanti sforzi non sempre sono condivisi da tutti. Vi sono moltissimi edifici pubblici di fronte ai quali c’è evidente carenza di rastrelliere o di analoghe strutture per parcheggiare le proprie biciclette, specie nel centro storico. Una delle situazioni che più fanno storcere il naso è relativo a Piazza Magnago, quella di fronte al Palazzo 1 della Provincia autonoma di Bolzano. “Per dare un decoro alla piazza“, la giunta provinciale decise – parliamo di più di un anno fa –  di bandire l’accesso alle due ruote con la conseguenza che tutti esercitano una sorta di parcheggio selvaggio. Insomma: non un bel biglietto da visita per Bolzano. Qualche settimana fa ho letto sulla stampa locale una lodevole presa di posizione di Brigitte Foppa dei Verdi di cui mi piacevano soprattutto le motivazioni (che qui sintetizzo): invece di bandire la piazza alle due ruote (e conseguentemente anche ai genitori con carrozzine e portatori di handicap motori con carrozzella) avrebbero dovuto prevedere lo spazio per il parcheggio delle bici proprio in quanto l’amministrazione provinciale ama vestirsi green.  Inoltre i pedoni sono, insieme ai ciclisti, i nostri partecipanti al traffico più virtuosi e quindi il loro spazio va salvaguardato ad ogni costo.
Spiace constatare che le parole siano cadute nel vuoto. Bolzano è veramente una città fantastica per chi si muove in bici, piena di piste ciclabili. Ritengo tuttavia che questa peculiarità non solo non venga sufficientemente valorizzata – specie nel centro sorico, che dovrebbe essere il biglietto da visita della città, ma che la scarsa attenzione alle centinaia di bici che giocoforza si trovano a dover parcheggiare nelle zone vicino alla stazione dei treni, provochi un effetto boomerang nei confronti di chi vorrebbe promuovere Bolzano come città della bicicletta.

Che bei suoni – l’ultimo album di walking mountains spacca!!!

Prodotto in stile DIY, grazie al crowd funding tipico del web 2.0, Walking Mountains (aka Bartolomeo Sailer) sorprende. Anzi MI soprprende. Avevo aderito al crowd funding più per amicizia che per convinzione artistica (scusa Bart). Da qualche ora l’album è ascoltabile per intero sul suo sito internet (clicca QUI). In teoria potrebbe anche bastare così, lo ascolti online e pace. E invece no: il sound è fantastico nelle cuffiette del pc. Vedo che il mastering è stato affidato a Mauro Andreolli, da molti anni uno di quei professionisti in grado di trasformare un buon album in un album “che spacca!”, il quale rimanda i complimenti all’artista: “Bart ha fatto un gran lavoro, io mi sono occupato della parte di mastering e quindi ho un merito piuttosto parziale riguardo al risultato raggiunto… posso comunque confermarti che i recenti sviluppi relativi ai modi di fruizione della musica hanno a poco a poco modificato i miei criteri di mastering proprio per adeguarli alle attuali esigenze di ascolto tramite web. Devo dire che le differenze qualitative di un master mirato a questo tipo di impiego rispetto ad uno standard tipo compact disc diffuso via internet (specie se con compressione dati) sono davvero percepibili”.
Ascoltare per credere. Un sound acido, che rimanda alla storia del rock dagli anni 60 in poi, molta psichedelia, ma anche sonorità che mi ricordano molto le sperimentazioni rock di metà anni 80.
La cosa particolare è che sei pronto a scommettere che dietro c’è un signor gruppo invece “è tutto fatto dentro al computer, a parte le voci e il basso di holding back e qualche synth che non potevo suonare che a mano. Ma il resto è tutta purezza virtuale. Un gran lavoro di programmazione, qualche astuzia e ottimi suoni ” (Bart Sailer).

Insomma io, che non compro supporti fonografici da anni, questo cd lo voglio!!! in questo senso mi trovo in linea con l’artista  (dal suo profilo facebook): Ascolti, ti piace, lo ordini, te lo spedisco, lo riascolti sul grande stereo di papà e ti piace ancor di più. Walking Mountains prezzi giusti per musica buona.
Costo 10 Euro. A questo punto si potrebbe aprire una discussione sul valore della musica oggi, di giusto prezzo, di politiche di distribuzione, ecc. (meditate gente, meditate…)

Controfase


Da anni mi riprometto di seguire i progetti musicali di Pietro Frigato, cosa che finora mi è riuscita solo parzialmente. Avevo sentito parlare (e bene!) delle sue performance (come Psicopolizia – Oscar Ferrari ad inizio 2008 lo descriveva così) cariche di adrenalina. Sapevo della sua collaborazione con Emanuele Zottino e che più di tutto era interessato sul suo intervento al microfono. In tempi più recenti ho appreso che è entrato a far parte dei Controfase (con un maggiore coinvolgimento anche nella stesura delle composizioni), che da qualche giorno sono online con questo bel video.  Ora non (mi) resta che aspettare l’occasione giusta per vederli dal vivo Per tutte le info, rimando al loro sito.

Daniel Harrwitz visto da Paolo Maurensig

La notizia risale ormai a qualche anno fa. Lo scacchista (Arciscacchi Bolzano) e storico degli scacchi Luca D’Ambrosio  “trova” la tomba del maestro Daniel Harrwitz, uno dei più famosi scacchisti dell’ottocento, morto a Bolzano nel 1884. Harrwitz era uno dei pochi professionisti del suo tempo, ed ebbe il culmine della sua carriera tra il 1848 ed il 1862. Scoprendo la tomba, il suo ultimo domicilio in città e altre importanti tracce, D’Ambrosio ha ridefinito la biografia del grande scacchista, suscitando grande interesse a riguardo in tutto il mondo. Proprio questo interesse ha dato lo spunto allo scrittore goriziano Paolo Maurensig per il suo ultimo libro, L’ultima traversa. Come già avvenuto per il suo più grande successo, La Variante di Lüneburg (1993), divenuto presto un best seller internazionale,Maurensig costruisce il suo ultimo romanzo intorno al mondo degli scacchi e lo ambienta a Bolzano. Protagonista -. manco a dirlo – Daniel Harrwitz.
Il libro verrà presentato mercoledì 21 novembre alle ore 18 presso l’antico municipio di Bolzano (via Portici, 30).
Maurensig e D’Ambrosio sono anche stati ospiti di Paolo Mazzucato alla trasmissione Zeppelin (RadioDue). Mi sono permesso di isolare il loro intervento e di renderlo fruibile nella sezione podcast di questo sito (clicca qui per accedervi).

Cippy App to Win – vincere, ma a dispetto di cosa?

Oggi, 25 ottobre 2012, scatta il Cippy Day. Da agosto le fermate degli autobus dell’Alto Adige sono piene di poster pubblicitari che annunciano il lancio di Cippy, una nuova app dell’agenzia pubblicitaria First Avenue. Una campagna promozionale massiccia culminata ieri con un evento promozionale a cui sono stati invitati 200  possibili moltiplicatori del prodotto Cippy: agenzie di comunicazione e di marketing, ma anche potenziali clienti . Il tutto presso il TIS, il centro deputato ad accogliere le realtà più innovative presenti sul territorio della provincia di Bolzano.
Cippy è pensato per essere un prodotto innovativo, la porta verso il mondo mobile online che consente ai consumatori in pochi secondi di accedere direttamente alle informazioni relativi a numerosi prodotti (frase presa liberamente dalla cartella di presentazione). Si tratta di una app che attinge ad alcune funzionalità della raltà aumentata applicata alla comunicazione OOH (out-of-home).

Cippy App to Win, scaricabile da ieri dagli app store di Apple e da Google Play, vuole conquistare il mercato altoatesino. Forte dell’esclusiva per la pubblicità presso tutte le pensiline degli autobus della provincia di Bolzano, l’agenzia First Avenue ha saputo creare una forte attesa per Cippy, non ultimo grazie all’uccellino accattivante scelto per la comunicazione…
Michael Hölzl, AD di First Avenue si dice sicuro del  successo che Cippy avrà tra gli utenti finali, i quali saranno fidelizzati grazie ad un concorso a premi. A giudicare dalle prime reazioni tra i feedback di google play e sul profilo facebook di Cippy, l’app sarà un successo. Se professionalmente sono interessato alla evoluzione di questa app, devo dire che sono sconcertato come utilizzatore delle modalità adottate per entrare in possesso dei dati personali degli utenti. Sono dell’idea che chiunque utilizzi uno smartphone come terminale per la gestione sincronizzata di diverse applicazioni, si sia messo il cuore in pace riguardo alla possibilità di vedere tracciati diversi propri dati personali. Ma Cippy va oltre: per poter partecipare alle estrazioni dei premi, gli utenti si devono registrare fornendo diversi dati personali come indirizzo e-mail, interessi, sesso, indirizzo di residenza, data di nascita. Il tutto senza un accenno immediato sull’informativa sul trattamento dei dati personali, sulle sue finalità, le modalità, ecc. ; insomma, là dove tutti pubblicano un link che rimanda ad una informativa, First Avenue si limita ad indicare la seguente nota: Il regolamento del concorso è visionabile presso la sede di First Avenue Srl (segue l’indirizzo postale). Alla faccia della trasparenza. La ritengo una misura insufficiente, un ostacolo che rischioa di scoraggiare più di un utente ad entrare in contatto con il mondo di Cippy.

I Like U Freeky


Dopo mesi di digiuno musicale, i video virali lanciati in rete dai sudafricani Die Antwoord sono arrivati anche a me. Grazie a loro ho riscoperto di avere la possibilità di portarmi dietro la musica nello smartphone, e di conseguenza ho riattivato stereo e mixer, a cui collego lo smartphone con i brani del trio sudafricano: Enter the Ninja, Scopie, Very Fancy, I fink U freeky, Hey Sexy, Beat Boy, Fatty Boom Boom, Fok yulle Naaiers
Sono rammaricato di averli scoperti tardi. Mi piace l’idea del successo arrivato grazie alla rete, il fatto di aver prodotto video e aver permesso il download gratuito del primo album. E di aver portato nel mondo la cultura di strada sudafricana, lo ZEF…Il fatto che i video abbiano abbondantemente superato i dieci milioni di visualizzazioni, dice tutto. E dati i video troppo espliciti, dubito che godano di chissà quale rotazione sui video network musicali (e aggiungo chissenefrega!)

Hirmer Grosse Grössen – il negozio di abbigliamento per le persone alte

Da anni sono abbonato alla Newsletter di uno dei negozi di abbigliamento per lunghi più completi: Hirmer. Il negozio si estende su 8500 metri quadrati e si rivolge ad una clientela maschile. negozio storico nel centro della zona pedonale di Monaco di Baviera. Hirmer dispone di un intero piano dedicato alle persone più alte di un metro e novanta. Questo il link alla loro ultima newsletter (con possibilità di acquisto online).

kiasma.it il sito personale di Till Mola