Come spesso mi accade ci sono notizie che metto a fuoco solo dopo un po’ di tempo. Ho bisogno di metabolizzarle. Poi, come in questo caso, bruciano…
Facciamo un passo indietro: con il recente passaggio dell’Istituto Musicale Vivaldi di Bolzano all’Intendenza scolastica mi aspettavo che qualcosa sarebbe cambiato. Sono uno dei tanti genitori che è riuscito ad iscrivere i propri bambini ai corsi propedeutici di avvicinamento alla musica offerti dall’Istituto. Si tratta di un percorso di circa cinque anni: “gioco musica movimento” per i bambini dell’asilo, “attenti, battenti, cantiamo” per i bambini di prima e seconda elementare e “suono x4” per i bambini di terza e quarta. I corsi sono portati avanti da alcuni insegnanti su impulso di Davide Brazzo; l’idea è di avvicinare i bambini in modo giocoso alla musica consentendo loro di poi scegliere più consapevolmente lo studio di uno strumento . A prescindere dalla loro scelta futura, il corso sviluppa una conoscenza di insieme su cosa sia la musica. Davide è un isegnante che negli anni ha saputo farsi apprezzare da centinaia di genitori per la dedizione con cui affronta il suo lavoro che esula dalla figura preconcetta dell’insegnante musicale: dal suo curriculum si evince una specializzazione nella didattica musicale per bambini (non lo dico io, sta scritto qui).
Ecco, ciò premesso, sono rimasto male, per usare un eufemismo, nell’apprendere che alcuni corsi di alfabetizzazione musicale offerti dal Vivaldi dall’anno prossimo non verranno più seguiti da Davide Brazzo, il quale dovrà insegnare nella scuola primaria. Verosimilmente non si tratta che di un primo passo, che potrebbe avere come conseguenza una modifica dell’offerta formativa rivolta ai bambini da parte dell’Istituto – pardon, della Area Istruzione e Formazione Musicale in lingua Italiana.
Comprendo le motivazioni che possono essere state alla base della scelta strategica di trasferire le competenze del Vivaldi all’interno della scuola, spesso deficitaria nella trasmissione della musica e delle altre discipline creative. Tuttavia la mia sensazione è manchi una progettualità strategica articolata. In questo momento non sembra che sia stata fatta nemmeno una analisi seria sui benefici e sui danni che una scelta di questa portata può portare. Dal tam-tam tra genitori si apprende che sono stati sospesi i saggi di fine anno previsti per diversi corsi. Penso all’analisi su benefici e danni e ritengo che la sospensione rientri nella categoria motivazioni (e non vado oltre).
In questo momento penso alla delusione di molti bambini nell’immediato. Ma la domanda è: come andrà avanti? Alla diminuzione dell’offerta formativa qualificata nei corsi pomeridiani dell’Istituto corrisponde una immediata e qualificata offerta a scuola? Come (sempre che) è stato inserita nei piani didattici l’offerta formativa per i bambini fino ai dieci anni? Gli interrogativi sono molti.
29/04/2013. Aggiornamento: i genitori degli allievi dei corsi di alfabetizzazione musicale hanno ricevuto rassicurazioni sia dal Davide Brazzo che dalla Sovrintendente Scolastica Minnei che il loro malessere è stato intercettato. In particolare la dott.ssa Minnei in una lettera, indirizzata a quanti hanno fatto presente la situazione, sottolinea che “il nuovo Dipartimento istruzione e formazione può mettere in sinergia anche in quest’ambito, le risorse e le competenze maturate con l’esperienza dell’Istituto Musicale Vivaldi. In questi mesi abbiamo cercato di ipotizzare migliori forme di collaborazione con le scuole, partendo proprio da quanto già operato. La riorganizzazione quindi dell’attività musicale è finalizzata semplicemente ad un’ottimizzazione per un sistema più equo, che possa raggiungere tutte le scuole della provincia, facendo dialogare le risorse umane a disposizione. Ecco perché sono state numerose le riunioni con i responsabili di settore dell’Intendenza e della nuova Area musicale, compreso il prof. Brazzo. C’è stata la massima disponibilità ad accogliere quelle che erano le linee di indirizzo dell’Istituto Musicale Vivaldi, nel massimo rispetto della sua autonomia e di know how sviluppato (i verbali di tali incontri lo testimoniano). Ritengo quindi che quanto riportato nella lettera ai genitori possa essere facilmente risolto, considerato che ci siamo immediatamente adoperati per avere un confronto in merito, ben prima che la questione finisse sul giornale.”
(post pubblicato anche sul portale salto.bz)
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