Il Patto per il futuro dell’Alto Adige è una iniziativa di cittadini che propone un processo partecipato per scrivere insieme alla politica le regole che avranno un impatto sullo sviluppo del nostro territorio. Ne abbiamo parlato con Emilio Vettori, consulente di sostenibilità del gruppo promotore di “Patto per il Futuro” dell’Alto Adige.
Per meglio inquadrare la questione è opportuno fare un passo indietro: nel 2011 la Provincia di Bolzano ha stilato il Piano clima energia 2050, una strategia che declina a livello locale gli accordi sul clima stipulati a livello nazionale e globale. Il sito della Provincia si era espresso così: “Gli obiettivi definiti nel 2010 erano chiari: migliorare l’efficienza energetica, ridurre i consumi pro capite e le emissioni di CO2, sostituire le fonti di energia fossile con quelle rinnovabili. Il Piano indica la strada che l’Alto Adige vuole seguire per diventare un KlimaLand a livello internazionale e adottare un approccio sostenibile alla questione energetica.”
Da qualche mese in internet si sta facendo conoscere il gruppo “Zukunftspakt – Patto per il futuro dell’Alto Adige” una iniziativa di cittadini nata nel 2020, durante i primi mesi della pandemia con in mente una visione: che la politica affronti in modo condiviso con esperti e cittadini le tematiche dello sviluppo del nostro territorio, per raggiungere gli obiettivi prefissati con un occhio di riguardo alla sostenibilità, alla tutela dell’ambiente in cui viviamo e alla qualità della vita delle persone.
Ma l’iniziativa Patto per il futuro come si relaziona in merito al Piano clima energia? Per il gruppo promotore, composto da tredici altoatesini di tutti i gruppi linguistici, ha risposto il consulente di sostenibilità Emilio Vettori
“Noi pensiamo che l’aggiornamento, la realizzazione e il monitoraggio di questo strumento, e più in generale di un piano per lo sviluppo sostenibile, non possa essere fatto solo dalla politica, ma che la politica possa e debba essere aiutata da un organo istituzionalizzato, composto da cittadini ed esperti, che accompagni questo processo. Il fatto è che gli obiettivi formulati nel 2011 erano molto ambiziosi, ma ad intervalli di tempo regolari, questi obiettivi vanno attualizzati ed aggiornati in base alle mutate condizioni e alle nuove scoperte scientifiche e tecnologiche. Se dieci anni fa ho definito un percorso che si basa su determinate soluzioni e dieci anni dopo si aprono nuove possibilità, allora è necessario rivedere la strategia e gli obiettivi“.
L’obiettivo del Zukunftspakt è quello di essere un interlocutore della politica?
“Assolutamente sì. Secondo noi è possibile per Alto Adige raggiungere la neutralità climatica entro il 2035. Sosteniamo l’idea che sia importante un approccio partecipato nello scrivere le regole che riguarderanno lo sviluppo del nostro territorio per i prossimi 10-15 anni e per questo abbiamo fatto un appello chiaro alla politica. Chiediamo che il prossimo piano di sviluppo sia condiviso e fatto su basi scientifiche, che tenga conto di indicatori concreti, non solo di valutazioni contingenti. In questi mesi abbiamo sviluppato un modello organizzativo che può consentire di realizzare questo percorso partecipativo e siamo pronti a presentarlo alla politica.”
Sul sito https://zukunftspakt-pattofuturo.org/ è possibile sottoscrivere il manifesto .
Till Antonio Mola
Articolo pubblicato sul numero 02/2021 di QuiBolzano