Sentite questa…

Ieri sono incappato in post interessante dal titolo:
Musica. La rivoluzione russa, e anche le major non sono troppo sveglie. Incuriosito, l’ho letto, ne ho dato notizia a fattore K, e volentieri lo riporto (non lo linko direttamente in quanto manca il permalink – la pagina comunque è questa e la notizia del 17 novembre):
Chi l’avrebbe detto che la Russia avrebbe aiutato tutti i ragazzi, e non, del mondo ad avere la musica quasi aggratis? E senza rubarla?
Incredibile ma vero. Come il Music Store di iTunes, come quello di HMV, come quello di Virgin Digital, ma anche meglio, visto che e’ compatibile con ITunes e altri programmi, e in piu’ si puo’ scaricare anche in qualita’ cd, allofmp3 vende pezzi in vario formato (a 128 kbps; a 192 kbps e in qualita’ cd a 320 kbps) con un costo intorno a o,15 dollari a pezzo (il costo varia secondo la dimensione del file del pezzo. O anche del minutaggio del pezzo).
Insomma qualsiasi sia la qualita’ scelta, il costo di un album e’ di un paio di dollari o giu’ di li.
E tutto cio’ e’ legale. Il costo cosi’ basso e’ da imputare forse al confronto con gli altri prezzi in Russia. Li questi costi sono addirittura molto alti, e il sito e’ nato per vendere i pezzi solo in Russia. Ma poi si sono accorti, loro o qualche smanettone occidentale, che i pezzi si potevano comprare anche dall’estero. Il giornale PCWI che tempo fa recensi’ il sito, rispondendo ad una lettera che chiede se e’ tutto legale e regolare, risponde che la societa’ paga regolarmente tutti i diritti alle case, che probabilmente non hanno pensato, o non si sono accorte, di proibire di vendere i pezzi all’estero. Il giornale consiglia che, per essere in regola, se fai acquisti li, io l’ho fatto, e’ bene conservare una stampa delle canzoni acquistate con relativi costi.

dimenticavo: questo è il link.

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