Serata di musica garage la notte scorsa al Rock’m Roll club di Bolzano. Dopo l’apertura (ottima) dei Peggy Germs ecco salire sul palco i Fuzztones. Ho nelle orecchie ancora un frammento di intervista da un loro album “Creatures that time forgot”- we are a psychadelic punk rock band (…) on stage we convulse wildely and hallucinate questo un possibile link – e ad essere onesti sono andato al concerto non troppo convinto della performance cui sarei andato ad assistere. Vero che della band originale ci fosse solo lui, Rudi Protrudi, ma il gruppo intorno a lui viaggiava, magari senza la presenza scenica degli esordi, ma la prestazione è stata solidissima, e lui, beh, è un chitarrista eclettico oltre che un animale da palco con una presenza scenica impressionante. I Fuzztones hanno rispolverato il loro vastissimo repertorio a blocchi di 4-5 perzzi alla volta. Un incalzare di musica in crescendo del loro inconfondivbile sound. Bellobellobello!!! Un plauso a poisonforsouls e 4/4 che hanno avuto il coraggio di investire in questo concerto!
Mese: Dicembre 2012
Gigantic – Pixies live in Athens 1989
I Pixies sono forse stati il gruppo che più ho amato, quello che ha maggiormente saputo toccare le mie corde, quello che ho avuto la fortuna di vedere live nel periodo della sua ascesa. All’epoca era il gruppo in assoluto più programmato dai conduttori della radio. Fummo in tre a salire in macchina alla volta di Bologna dell’89. In testa ho solo dei flash del concerto, che ricordo essere stato molto partecipato. E’ vero che poi tornarono in Italia qualche anno fa per qualche data, anche se devo dire che non amo le re-union. Quello che vedete è un signor concerto del tour dell’89 – la data è di qualche giorno antecedente al concerto di Bologna, l’audio è cosìcosì, ma passabile. Il mio ringraziamento va a chi investe parte del proprio tempo a digitalizzare materiale analogico e a condividerlo nella rete. Grazie!
Ravi
Non ho mai seguito molto la musica indiana, ma una delle prime immagini che mi vengono in mente pensando a Ravi Shankar è quella che lo ritraggono in compagnia di George Harrison. Considero quindi Ravi Shankar come fonte di ispirazione per gran parte della musica pop(olare) occidentale. Ma ovviamente va soprattutto a lui il merito di aver contribuito in maniera determinante alla diffusione della musica classica indiana nel mondo. Non me la sento di aggiungere altro, oggi, nel giorno della sua morte. Lascio ogni altro commento – sicuramente più competente – ad altri.
Fa sempre bene riguardare questo video:
Ravi Shankar on the Dick Cavett Show
Bolzano, città della bicicletta. Ma siamo sicuri?
Il Comune di Bolzano da sempre cerca di porsi come città della bicicletta, dove pedalare è “in”. In realtà tanti sforzi non sempre sono condivisi da tutti. Vi sono moltissimi edifici pubblici di fronte ai quali c’è evidente carenza di rastrelliere o di analoghe strutture per parcheggiare le proprie biciclette, specie nel centro storico. Una delle situazioni che più fanno storcere il naso è relativo a Piazza Magnago, quella di fronte al Palazzo 1 della Provincia autonoma di Bolzano. “Per dare un decoro alla piazza“, la giunta provinciale decise – parliamo di più di un anno fa – di bandire l’accesso alle due ruote con la conseguenza che tutti esercitano una sorta di parcheggio selvaggio. Insomma: non un bel biglietto da visita per Bolzano. Qualche settimana fa ho letto sulla stampa locale una lodevole presa di posizione di Brigitte Foppa dei Verdi di cui mi piacevano soprattutto le motivazioni (che qui sintetizzo): invece di bandire la piazza alle due ruote (e conseguentemente anche ai genitori con carrozzine e portatori di handicap motori con carrozzella) avrebbero dovuto prevedere lo spazio per il parcheggio delle bici proprio in quanto l’amministrazione provinciale ama vestirsi green. Inoltre i pedoni sono, insieme ai ciclisti, i nostri partecipanti al traffico più virtuosi e quindi il loro spazio va salvaguardato ad ogni costo.
Spiace constatare che le parole siano cadute nel vuoto. Bolzano è veramente una città fantastica per chi si muove in bici, piena di piste ciclabili. Ritengo tuttavia che questa peculiarità non solo non venga sufficientemente valorizzata – specie nel centro sorico, che dovrebbe essere il biglietto da visita della città, ma che la scarsa attenzione alle centinaia di bici che giocoforza si trovano a dover parcheggiare nelle zone vicino alla stazione dei treni, provochi un effetto boomerang nei confronti di chi vorrebbe promuovere Bolzano come città della bicicletta.
Che bei suoni – l’ultimo album di walking mountains spacca!!!
Prodotto in stile DIY, grazie al crowd funding tipico del web 2.0, Walking Mountains (aka Bartolomeo Sailer) sorprende. Anzi MI soprprende. Avevo aderito al crowd funding più per amicizia che per convinzione artistica (scusa Bart). Da qualche ora l’album è ascoltabile per intero sul suo sito internet (clicca QUI). In teoria potrebbe anche bastare così, lo ascolti online e pace. E invece no: il sound è fantastico nelle cuffiette del pc. Vedo che il mastering è stato affidato a Mauro Andreolli, da molti anni uno di quei professionisti in grado di trasformare un buon album in un album “che spacca!”, il quale rimanda i complimenti all’artista: “Bart ha fatto un gran lavoro, io mi sono occupato della parte di mastering e quindi ho un merito piuttosto parziale riguardo al risultato raggiunto… posso comunque confermarti che i recenti sviluppi relativi ai modi di fruizione della musica hanno a poco a poco modificato i miei criteri di mastering proprio per adeguarli alle attuali esigenze di ascolto tramite web. Devo dire che le differenze qualitative di un master mirato a questo tipo di impiego rispetto ad uno standard tipo compact disc diffuso via internet (specie se con compressione dati) sono davvero percepibili”.
Ascoltare per credere. Un sound acido, che rimanda alla storia del rock dagli anni 60 in poi, molta psichedelia, ma anche sonorità che mi ricordano molto le sperimentazioni rock di metà anni 80.
La cosa particolare è che sei pronto a scommettere che dietro c’è un signor gruppo invece “è tutto fatto dentro al computer, a parte le voci e il basso di holding back e qualche synth che non potevo suonare che a mano. Ma il resto è tutta purezza virtuale. Un gran lavoro di programmazione, qualche astuzia e ottimi suoni ” (Bart Sailer).
Insomma io, che non compro supporti fonografici da anni, questo cd lo voglio!!! in questo senso mi trovo in linea con l’artista (dal suo profilo facebook): “Ascolti, ti piace, lo ordini, te lo spedisco, lo riascolti sul grande stereo di papà e ti piace ancor di più. Walking Mountains prezzi giusti per musica buona.“
Costo 10 Euro. A questo punto si potrebbe aprire una discussione sul valore della musica oggi, di giusto prezzo, di politiche di distribuzione, ecc. (meditate gente, meditate…)