Da settimane aspettavo il concerto di Diamanda Galás. Alla fine – come purtroppo mi succede sempre più spesso – ho dovuto lottare con il mio io stanco per trovare la forza di uscire di casa. Ne è valsa assolutamente la pena. Saranno stati 15 anni che non sentivo più cose sue. Ricordo qualcosa di Vena Cava (1993) e di Sporting Life (1994) registrato con l’ex Zeppelin John Paul Jones. Quindi mi sono recato all’ex Alumix abbastanza aperto a tutto.
Sono arrivato a concerto appena iniziato. Mi è piaciuta da subito l’atmosfera ed ho potuto presto constatare come l’ex capannone industriale fosse IL luogo ideale ad accogliere la musica di Diamanda Galás. L’effetto risonanza acustica della struttura ha esaltato la voce di Diamanda, ed i suoni bassi del suo pianoforte. La struttura ha enfatizzato quello che il service tenico dell’artista comunque ha esaltato. La differenza si è sentita quando la performer si è rivolta brevemente al pubblico e si è avvertito subito il rimbombo della voce.
E’ stato un concerto non lunghissimo, ma intenso. Alle composizioni lunghe, sono seguite composizioni più vicine alla chanson – molte eseguite nella fase dei bis.
Bello bello!