Che su youtube girino molti video fasulli è un dato di fatto. Ma questo video è una delle hit di internet. E’ così bello, che vorresti fosse vero.
Lascio le analisi scientifiche ai fisisci, ma è difficile che il filmato riproduca la realtà: anche ammesso (e non concesso) che lo stuntman sia riuscito a lanciarsi nella traiettoria giusta, è quantomai improbabile un salto tanto lungo e tanto preciso, oltretutto senza farsi del male (eufemismo).
In ogni caso per la microsoft (qui i dettagli dell’operazione), sponsor del filmato, il feedback è più che positivo.
Mese: Ottobre 2009
C’è chi cerca…
Sergio Messina (foto di Animo Zegels)
Chi segue questo sito sa che spesso e volentieri do voce a Sergio Messina, noto musicista e produttore musicale (aka Radiogladio, clicca qui per accedere al suo sito. Una fonte inesauribile di risorse!!!), nonché opinionista con rubriche fisse su Rolling Stone (Alt Sex), Rumore (Avvisi di chiamata) e InSound (Inloop).
Sergio Messina partecipò tra le altre cose, nel maggio del 2005, ad una conferenza a Bolzano dal titolo Copyright, copyleft e creative commons, organizzato dall’ufficio audiovisivi della ripartizione cultura italiana (dove lavoro). Con lui, tra gli altri: Marco Marandola (†), avvocato, ai tempi uno dei massimi esponenti in proprietà intellettuale e gestione dei diritti. Una versione editata della conferenza è ancora online sul podcast Alto Adige Cultura.
Fu quella conferenza ad indurmi a creare questo blog ed il podcast e di dedicarli, tra le altre cose, alla materia della proprietà intellettuale.
Ma torniamo a Sergio Messina: un mese fa, sfogliando l’ultimo numero di Insound, mi affascinò il suo editoriale sullo stato della ricerca musicale , anche elettronica. Una materia che da sempre mi affascina. Una analisi breve ma convincente, da pochi giorni online sul suo sito (clicca qui per leggere l’articolo) che termina così:
Insomma: c’è chi cerca per l’amore di cercare e quando trova poi cerca altro. C’è chi lo fa per progredire, e trova soluzioni tecniche e nuovi suonio anche a beneficio di tutti noi. Infine ci sono quelli che lo fanno perché fa figo, perché non ci sono regole e quindi vale tutto. Per questi ultimi avrei perfino una soluzione: lavori forzati per nulla sperimentali, tipo spaccare le pietre o scrivere minuetti in do maggiore.
Ecco, di Sergio mi piacciono i modi schietti. A questo riguardo vi consiglio l’ascolto dell’intervista che mi rilasciò qualche anno fa rispondendo a delle possibili FAQ sul diritto d’autore applicato al consumatore finale. Si tratta, a distanza di anni, del file più ascoltato/scaricato da questo sito. Vi auguro buona lettura e buon ascolto
Fat-ish sabato 3 all’Aurora, Kurt Lanthaler con la Bethlehem Revival Band alla bluesmatinée di Tandem la mattina di domenica 4
Torno a parlare di Fat-ish. Ebbene, l’atteso concerto in ambiente raccolto, da me auspicato nel precedente post, è già alle porte. Si terrà domani sera, sabato 3 ottobre, presso il piccolo teatro Aurora di Ora (di fronte alla stazione). I Fat-ish sono un trio bolzanino formatosi alla fine del 2007 la cui proposta musicale esce dagli schemi dei generi musicali. Sax, basso e batteria, line-up in stile Zu! La settimana scorsa ho parlato di art-music e di free jazz – mi pare positiva la non definibilità del genere. Di certo i tre musicisti – Andrea Pola Polato alla batteria, Matteo Justinezio Cuzzolin al sax e Marco Stagni al basso – hanno alle spalle diverse esperienze artistiche, dall’attività live in ambito jazz, funk e rock all’esecuzione di musiche per il teatro.
Domenica mattina 4 ottobre segnalo una mattinée blues targata Tandem, e realizzata in collaborazione con il centro giovanile bunker, presso il centro stesso (guarda la cartina) a partire dalle ore 11 e fino alle ore 14. Ospite d’eccezione la Bethlehem Revival Band capitanata dallo scrittore Kurt Lanthaler (che già sabato, dalle ore 19 leggerà estratti dai suoi romanzi – clicca qui per maggiori info). Lanthaler è tra le altre cose ideatore del – da me amatissimo – personaggio “Tschonnie Tschennett” presente in diversi suoi libri, tutti rigorosamente scritti in krautwalsch (se vivete in provincia di Bolzano e siete bilingue, capirete sia il linguaggio che i riferimenti culturali). La serie dei racconti di Tschonnie Tschennett era iniziata dalle colonne del quotidiano in lingua tedesca “Extra”, distribuito insieme al “Mattino dell’Alto Adige” ed era poi culminato in una serie di romanzi: Der Tote im Fels, Grobes Foul, Herzsprung, Azzurro… (ciccate qui per maggiori info). Mi auguro per domenica una mattinata di letture e musica!!!