Su questo sito ho più volte approfondito i meccanismi che stanno alla base della rivoluzione digitale nel campo musicale. Ieri Ernesto Assante nel suo blog ha ospitato una lettera (aperta?) di Norina Vieri, presidente della FISMED (Federazione Italiana Strumenti Musicali Elettronici e Dischi) in cui spiega come le nuove strategie di vendita delle multinazionali del disco – che contemplano ormai anche la vendita della musica liquida (=scaricabile) penalizzi i negozi di dischi tradizionali applicando condizioni di vendita a dir poco vantaggiose alla grande distribuzione. Leggendola mi viene in mente il pensiero del grande Sergio Messina in occasione del convegno sul copyright organizzato a Bolzano nel maggio di tre anni fa. Le multinazionali del disco hanno (o avevano) un sistema di distribuzione macchinosissimo: si tratta di filere che con la distribuzione digitale sono destinate a finire. Non siamo ancora alla morte del cd (ma quasi), ma grazie alla lettera di Norina Vieri ci si può rendere conto come i negozi di dischi figurino tra le prime vittime delle nuove strategie di distribuzione delle major. Il convegno risale a tre anni fa e ne consiglio vivamente l’ascolto (clicca qui).